Caro Eddy, ho letto Eddyburg n. 27 e sono pienamente d'accordo con te. Sarebbe forse utile chiarire che Berlusconi siede al Parlamento nonostante sia ineleggibile. Una vecchia legge (se vuoi ti trovo numero e data) impedisce infatti l'elezione a ogni livello (parlamento, comune, eccetera) di persone che a vario titolo potrebbero sfruttare la loro posizione (in buona sostanza, una forma rudimentale di controllo del conflitto d'interesse). Fra questi i concessionari di pubblici servizi, gli alti funzionari dello stato, eccetera. Conosco bene queste cose perché nel 1989 fui escluso dal consiglio comunale di Roma dove ero candidato Pci (fui decimo), in quanto direttore generale al Ministero LLPP. La Camera dei deputati invece ha rifiutato, credo all'unanimità, l'applicazione della legge nel caso di Berlusconi. Vorrei sbagliarmi, ma mi pare che D'Alema si sia distinto per realpolitik. Una pagina vergognosa, che non viene quasi mai ricordata. Ne ha trattato, se ben ricordo, nel suo ultimo libro Sylos Labini. Sarebbe bello se ti occupassi della faccenda.
Grazie alle mie amicizie di rete mi sono rapidamente documentato. È tutto vero. La legge è la 361 del 1957. Come ho scritto ieri, D’Alema e i Ds hanno steso il tappeto rosso che ha permesso a Berlusconi di impadronirsi del potere. Inserisco uno scritto di Paolo Sylos Labini che spiega come. Sarà mai possibile, per il partito dei Ds, ottenere credibilità senza un’analisi rigorosa e una denuncia aperta degli errori compiuti, e senza gli atti conseguenti?