ROMA - Trentotto minacce di morte, due anni che il Cesis vuole un approdo sicuro, sette primi ministri che attendono di passare l´estate a Villa Certosa. Silvio Berlusconi alla fine non ha potuto resistere e ha dovuto dare il via libera alla costruzione del contestato approdo ad una delle sue ville sarde. Ma «quelle sono coste bellissime» e il premier è «un fanatico dell´ambiente e della natura», ricorda il Cavaliere ai "colleghi" dell´Associazione nazionale costruttori edili. Alla fine, rivela il premier, «ho detto "fate gli scavi" e ho chiamato Pietro, il professionista del tunnel».
Pietro sta per Pietro Lunardi, il ministro delle Infrastrutture, ingegnere, titolare di una azienda che realizza trafori. «Ho chiamato Pietro ? prosegue il presidente del Consiglio ? gli ho detto di non buttare nulla in mare. Allora ho fatto arrivare un chiattone, ho messo un foglio di plastica per non sporcare le rocce e una impalcatura di tubi Innocenti per non toccare nemmeno un cespuglio». Ma come al solito tanta solerzia e buona volontà non è stata apprezzata dalla stampa. Soprattutto quella sarda. «Sono stato accusato di costruire bunker, ascensori con la possibilità di fare arrivare incrociatori, sommergibili». Tutte falsità messe in giro da «pagliacci infiniti».
Dunque il bunker si fa perché lo vuole il Comitato di coordinamento per i servizi di informazione e sicurezza. Per proteggere il Cavaliere e i suoi esigenti ospiti. Uno dei sette primi ministri, rivela il Cavaliere, «mi ha chiesto di poterci rimanere per cinque giorni: pensate che bello!». A rovinare le ferie non saranno comunque le elezioni. Su questo Berlusconi sparge ottimismo. «Non ho preoccupazioni», dice. E si dice sicuro che finirà la legislatura. Anzi vuol fare come la Thatcher, 15 anni di governo, Mitterrand, 14, e Khol, arrivato a 16.
Il Cavaliere spiega ai "colleghi" costruttori quanto sia difficile il mestiere dell´innovatore e il tempo che ci vuole per capire i problemi. Anche perché, dice, l´Italia si porta dietro il peso di un debito pubblico enorme. Un fardello che fa dire al Cavaliere: «Il governo infatti è come un prigioniero. Vorrebbe attuare una politica del deficit superiore al 3 per cento, ma non può, c´è già un debito pubblico troppo altro», E qui il Cavaliere ricorda che noi «non possiamo andare oltre il 3% come Francia e Germania anche in relazione alle agenzie di rating». Berlusconi però non rinuncia all´idea di abbassare le tasse. Dice che «all´interno della maggioranza c´è l´accordo per la diminuzione delle aliquote per i ceti medi, ora stiamo discutendo per introdurre la riduzione anche per i redditi più alti», perché «bisogna ridurre la pressione sui percettori di redditi più alti, non conosco altro modo per far sì che i percettori di redditi più alti possano investire di più». E visto che si ci siamo, il Cavaliere dice che pensa di cancellare l´Irap. Come, non si sa. «E´ da eliminare, ma è un introito forte, bisogna trovare un fatto sostitutivo», dice.
La platea però e tiepida. Qualcuno mormora: «Questo è un comizio, ci manca solo la barzelletta». E allora spunta il prezzo del ferro cresciuto vertiginosamente. Bisogna intervenire con un decreto anche su quello, dice: «E´ già stato proposto al Consiglio dei ministri, ma per ora il ministro dell´Economia non lo ha preso in considerazione». Ma alla fine Tremonti cederà, assicura. Però voi, conclude Berlusconi, «se volete che le cose cambino, non lasciate da solo il governo. Non lasciato da solo uno bravo come Berlusconi...».
B. ammette qualcosa. Ma non dice ancora tutta la verità: che i lavori pagati con i nostri soldi, e realizzati abusivamente, consistono nella realizzazione di una megapiscina privata per la sua villa privata (es)