PORTO ROTONDO
- Il segreto di Stato nel bunker di Villa Certosa vale anche per la magistratura. Per ora, nessun "estraneo" può entrare nella residenza blindata di Silvio Berlusconi, a Punta Lada, sulla costa di Porto Rotondo. Ma il caso è destinato a finire davanti alla Corte costituzionale: la Procura della Repubblica di Tempio, competente per territorio, ha deciso di presentare opposizione contro il divieto annunciato dal prefetto di Sassari, Salvatore Gullotta. Di fatto, l'autorità giudiziaria sta sollevando quello che i giuristi definiscono "un conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato". E l'intera faccenda fa nascere già altre polemiche politiche.
In questi giorni il sostituto procuratore Giovanni Porcheddu ha incontrato i legali di Berlusconi, notificando il decreto di ispezione dell'opera. Era l'ultimo atto dell'inchiesta aperta dopo diversi esposti e segnalazioni di ambientalisti e parlamentari sulla violazione della legge urbanistica e delle norme di tutela paesaggistica. I magistrati di Tempio volevano poter fare una serie di verifiche nella residenza estiva del premier. E a questo scopo il sostituto Giovanni Porcheddu aveva anche notificato ai difensori il decreto d'ispezione. La richiesta però è stata bloccata "per motivi di segretezza legati alla sicurezza nazionale". E se il prefetto ha negato qualsiasi contrasto fra organi dello Stato, la Procura ha scelto di far intervenire la Corte costituzionale.
Gli avvocati di Berlusconi si sono detti disponibili a spiegare la posizione del premier. Uno dei legali del premier, Niccolò Ghedini, esponente di Forza Italia, ha innanzitutto precisato che il decreto della magistratura riguarda la società Idra Immobiliare, proprietaria ufficiale della Certosa, e quindi sottolineato come l'intera questione interessi di fatto il rappresentante del governo e la Procura di Tempio. "Esiste ormai un problema tecnico-giuridico - ha aggiunto - Noi abbiamo ribadito massima disponibilità: l'intervento fatto alla Certosa è più che regolare, ben venga dunque il sopralluogo".
Nel frattempo diversi esponenti politici dell'opposizione hanno già protestato. Tra i primi, Ermete Realacci. Il rappresentante della Margherita ha sottolineato che in questo modo "in Sardegna continua l'ambigua telenovela sul segreto di Stato". "Proprio non si riesce a capire quale grave conseguenza verrebbe prodotto da un sopralluogo e da una verifica da parte della magistratura sui lavori svolti alla villa - ha rimarcato - Oppure si deve concludere che persino i magistrati possano attentare alla sicurezza nazionale?" "Più che di Stato, il segreto è di Pulcinella" ha invece commentato Marco Lion, deputato Verde della commissione Ambiente. "La scelta del prefetto è priva di motivazioni realistiche. Conferma solo che Berlusconi ha reintrodotto nel Paese odiosi privilegi per i potenti".
Una visione di Villa Certosa la trovate qui
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