Schema della lezione
1. Un lessico di guerra - assedio, tradimento, cattura, saccheggio, distruzione - si addice allo spazio pubblico, bersaglio e bottino di grandi campagne di conquista da parte di potenti alleanze (partnerships), alla quali si è opposta una scarsa e poco armata resistenza.
L’impiego di termini bellici, e lo spostamento del punto di vista che deriva dal mettere a fuoco lo spazio pubblico come obiettivo di guerra, suggerisce l’urgenza di una ricognizione dei danni e delle vittime e della realistica valutazione delle possibilità di porvi rimedio (riconquista, ricostruzione).
Induce a riflettere sul fatto che la riconquista dello spazio pubblico, e in genere dei beni comuni, è un’operazione difficile e che può essere intrapresa solo se si verificano alcune precondizioni, cioè se tale spazio esiste ancora, se la comunità alla quale è stato sottratto è consapevole di essere stata saccheggiata e intende ingaggiare una lotta per reimpadronirsene, se tale comunità dispone delle forze e delle armi necessarie all’impresa.
In molti casi la risposta a questi tre quesiti è negativa. Innanzitutto, lo spazio pubblico ha subito trasformazioni fisiche e giuridiche difficilmente reversibili. Se era inedificato è stato riempito di manufatti, ed in ogni caso vi si sono indirizzati investimenti che ne hanno mutato il valore di mercato. Ma ancor più negative, a mio parere, sono le prospettive di riconquista, se si esamina l’atteggiamento delle comunità che, attraverso i loro rappresentanti eletti, non solo non si sono opposte, ma hanno incoraggiato e apprezzato la cessione dello spazio pubblico.
2. Chi vince la battaglia dell’informazione vince la guerra, sostengono gli analisti militari, ed in effetti le ben orchestrate campagne per convincerci che “privato è bello” sono una prova dell’efficacia dell’infowar.
Il marketing immobiliare ed i piani strategici comunali condividono linguaggio e obiettivi, col risultato che chi vuole impadronirsi dello spazio pubblico non deve nemmeno lottare per prenderselo. Diffondendo l’immagine dello spazio pubblico come sinonimo di degrado, spreco, insicurezza, l’aggressore conquista “gli animi e i cuori” di coloro che si appresta a depredare inducendoli a rallegrarsi per l’opportunità di liberarsi di un onere improduttivo.
Esercizi per le vacanze
Se smascherare il tradimento è la prima ineludibile operazione per la riconquista dello spazio pubblico, piuttosto che letture di testi accademici, suggerirei agli studenti di esaminare i programmi dell’amministrazione della loro città, evidenziando la perdita di spazi pubblici che ne è derivata e confrontando le reazioni della stampa e dei cittadini.