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Andrea Montanari
Regione, sì alla legge urbanistica
7 Luglio 2006
Padania
Approvata l'ignobile legge (la quarta ad hoc per l'affare di Monza) che permetterà la lottizzazione della Cascinazza di proprietà di Paolo Berlusconi. La Repubblica ed. Milano, 7 luglio 2006. In calce, una nota dei DS

Via libera, ieri, del consiglio regionale alle modifiche della legge urbanistica. Modifiche che consentiranno, tra l´altro, a Paolo Berlusconi di mettere a frutto dopo anni, a Monza, la lottizzazione dell´area della Cascinazza, 55 ettari di verde incontaminato attraversati dal Lambro. Un affare da almeno 250 milioni di euro. Accompagnato dall´occasione, per altri costruttori, di realizzare un milione e ottocentomila metri cubi di cemento in una delle zone più belle della Brianza. E c´è anche, per la Lega, la possibilità di imporre uno stop a nuove moschee in Lombardia, a cominciare da quella di viale Jenner sulla quale dovrà decidere ora il sindaco Letizia Moratti.

«Una vergogna e una legge ad hoc che svilisce le funzioni del consiglio regionale» - ha protestato dopo il voto, compatta, l´Unione con il diessino Marco Cipriano. «Finalmente regole chiare per tutti» - ha replicato l´assessore regionale leghista all´Urbanistica, Davide Boni, che sulle moschee ha aggiunto: «Ora non sarà più possibile prendere un garage e trasformarlo in un luogo di culto come in viale Jenner». Non sono bastati gli 868 emendamenti del centrosinistra, due manifestazioni, una "notte bianca", l´appello di numerosi urbanisti di fama e nemmeno la presentazione in extremis, mercoledì, del nuovo piano territoriale di Monza. Con 42 voti a favore e 29 contrari, ma ben 7 franchi tiratori nella Casa delle libertà, l´aula ha pronunciato il suo verdetto. Con la riduzione da cinque anni a tre delle cosiddette salvaguardie (ossia gli anni di validità dei piani regolatori) il comune di Monza, nonostante abbia pronto il nuovo piano, rischia di dover continuare ad applicare quello del 1971, più permissivo. Nel frattempo, la Ist.Ed.In, Istituto per l´edilizia industrializzata di Paolo Berlusconi, potrà chiedere di costruire nei quasi 400mila metri di sua proprietà, un´area finora protetta.

Immediata la protesta del sindaco di Monza, Michele Faglia: «La Lombardia non poteva fare una figura peggiore. Il presidente Formigoni, che si propone sempre come progressista e paladino della sussidiarietà, è stato succube di interessi immobiliari di parte. Non ci arrenderemo». Si dice «esterrefatto» il consigliere regionale monzese dell´Ulivo Pippo Civati.

Sul piede di guerra anche i Verdi e Rifondazione comunista. «Perfino sette franchi tiratori della Cdl non hanno voluto votare la legge pro Berlusconi» dicono i verdi Carlo Monguzzi e Marcello Saponaro. «È una legge scandalo che fa vergognare anche parte della maggioranza» sottolineano anche Mario Agostinelli e Luciano Muhlbauer di Rifondazione.

Secca la replica del relatore del provvedimento, il leghista Giulio De Capitani: «Sono solo modifiche tecniche per rendere più facile l´applicazione della legge». Il capogruppo di An in Regione, Roberto Alboni, respinge che i franchi tiratori siano tra i suoi: «Basse speculazioni di chi vuole solo gettare benzina sul fuoco». Accuse pesanti proprio nel giorno in cui, con l´elezione di Ettore Albertoni alla guida del consiglio regionale, è sembrato che il dialogo tra gli opposti schieramenti sulla riforma dello statuto potesse ripartire. «Entro luglio la commissione, in un anno la riforma» sono state le prime parole del neo presidente. «E senza preclusioni sulla guida della commissione a un esponente del centrosinistra» ha aggiunto il governatore Formigoni. Un´apertura comunque definita «interessante» dai capigruppo dei Ds, Giuseppe Benigni, e Guido Galperti della Margherita.

Comunicato stampa dal gruppo DS in Regione Lombardia

È una legge sbagliata, l’ennesima modifica, e non certo l’ultima, alla legge urbanistica approvata solo l’anno scorso. Siamo l’unico Paese al modo in cui un problema che attiene alla libertà di culto, com’è l’apertura di luoghi di preghiera, viene regolata con una legge urbanistica, e questa è già un anomalia notevole. Ma i problemi veri, nascosti dall’articolo antimoschee, riguardano la città di Monza e i piani d’area. Con questa legge ad hoc, infatti, si vuole impedire a un comune di tutelare il proprio territorio, solo perché su una specifica area, quella della Cascinazza, c’è un chiaro interesse di Paolo Berlusconi. Con i piani d’area, invece, si vuole dare mano libera alla Giunta di ridisegnare il territorio in alcuni punti strategici, come le zone degli aeroporti della Malpensa e di Montichiari e come la Valtellina, senza che sia stato ancora approvato il piano territoriale regionale, di cui non c’è ancora nemmeno una bozza.

Una legge sbagliata, ancora più stonata oggi, giorno in cui il Consiglio elegge il nuovo presidente, che ha richiamato l’Aula al dialogo per meglio esercitare le sue alte funzioni. La realtà è che questo Consiglio viene svilito dall’approvazione di una legge ad hoc, primo provvedimento dopo mesi di sostanziale inazione.

Marco Cipriano, vicepresidente del Consiglio regionale

Milano, 6 luglio 2006

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