Torna il rischio di una nuova colata di cemento sul verde lombardo. L’assessore regionale ai Trasporti ciellino Raffaele Cattaneo è infatti pronto a dare ai concessionari di autostrade i diritti per costruire immobili anche ai bordi delle stesse. Cioè nelle aree finora protette dalle cosiddette "salvaguardie", e riducendo contemporaneamente gli oneri di compensazione a favore degli enti locali. L’opposizione di centrosinistra e le associazioni ambientaliste annunciano battaglia oggi in Commissione Territorio. L’emendamento 4 ter all’articolo due del progetto di legge 146 presentato dall’assessore Cattaneo parla chiaro: la deroga ai vincoli di salvaguardia si «applicherà anche agli interventi infrastrutturali su cui sono già stato apposti i vincoli». In altre parole, anche ai progetti già in fase di esecuzione. Come la nuova autostrada Broni-Mortara e Cremona-Mantova.
O la nuova Tangenziale Esterna Est. Opere che saranno realizzate in aree già molto edificate. La maggioranza di centrodestra conta di approvare le modifiche già nella seduta di oggi per portarlo in Consiglio regionale alla prossima seduta martedì 25. Si tratta del terzo tentativo dopo i due falliti. La prima volta quando la Regione cercò di inserire la modifica nella nuova legge urbanistica. La seconda un anno fa, quando l’articolo 36 della legge Cresci Lombardia, che ampliava i contenuti delle concessioni autostradali per coprire i costi delle opere, fu stralciato a furor di popolo dopo le proteste del centrosinistra e l’allarme lanciato da Legambiente.
«C’è il rischio che la Regione, pur di far costruire autostrade inutili che nemmeno più le banche vogliono finanziare, favorisca gli speculatori edilizi - denuncia il presidente lombardo di Legambiente Damiano Di Simine - Se passa questa legge il rischio è che le rampe delle autostrade diventino l’accesso a grandi lottizzazioni che consumeranno altro suolo».Il consigliere regionale del Pd Franco Mirabelli annuncia che il suo partito farà le barricate. «La cosa più grave - attacca - è che con il nuovo testo la Regione si arroga di decidere di dare la possibilità di costruire anche in prossimità degli svincoli autostradali». Secondo la Regione, invece, l’obiettivo della legge è solo «di «favorire il concessionario dell’autostrada che affronta onerosi investimenti per la realizzazione dell’opera».
postilla
Per capire cos’hanno in mente i poco fantasiosi proponenti di questa “norma strisciante” (nel senso che lavora sulle strisce autostradali) non c’è bisogno di ragionare troppo: basta riguardarsi qualche mappa del rapporto Urban Sprawl in Europe: the Ignored Challenge (2006) e vedere come già spontaneamente l’insediamento di varie attività impropriamente definite urbane si vada a collocare di fianco alle infrastrutture. I nostri eroi vogliono solo dare un ben assestato aiutino alla naturale tendenza degli spiriti animali dell’imprenditoria locale. Quella che chiede sussidi per realizzare capannoni da lasciar vuoti perché già impegnata a chiedere nuovi sussidi per nuovi scatoloni altrove … In tutto il mondo civile si discute di sostenibilità, tutela delle superfici agricole e naturali, mobilità dolce, e invece chi si dichiara pronto a una specie di secessione per diventare il terzo o quarto motorino di sviluppo europeo, con la cosiddetta Macroregione, ci offre questa prospettiva. Ovvero muratori magari in nero, speculatori, giochetti per aggirare le poche norme ambientali, e sopra tutto la grande regia (come certificato dalla magistratura) della criminalità organizzata. Stiamo freschi. Mandiamoli a lavorare (f.b.)