Un Palazzo Marino bis, o torre Moratti. Il Comune ha scartato le alternative— acquisti d’uffici, traslochi— e deciso di realizzare il suo grattacielo in zona Garibaldi, una sede di 35 mila metri quadri per 1.600 dipendenti di fronte al Pirellino di via Gioia. Un’operazione da 100 milioni di euro finanziata dalla cessione di altri immobili, dall’anagrafe di via Larga a via San Tomaso, a largo Treves, ancora non s’è deciso quali: «Con i ricavi supereremo i costi di costruzione — stima l’assessore allo Sviluppo del Territorio, Carlo Masseroli — risparmiando anche sulle spese di gestione delle vecchie sedi», qualcosa come 50 milioni l’anno più altri 20 di manutenzione straordinaria. Bando e concorso di progettazione saranno pronti a luglio, Palazzo Marino selezionerà dieci architetti per il confronto di idee e sceglierà la migliore a marzo 2011. Due gli obiettivi: chiudere i cantieri nel 2013 e «superare il Pirellone bis di Formigoni». È una battuta, Masseroli, questa sfida ad alta quota? «Vedremo».
Il Comune completa il mosaico Milano Porta Nuova, il piano di riqualificazione del quartiere Isola-Garibaldi-Varesine: «Vogliamo contribuire al laborioso travaglio della città». Inaugurato e quasi pronto Palazzo Lombardia, la macchina dei lavori privati sta rispettando i tempi e consegnerà i primi edifici nel 2011: la torre di Cesar Pelli sul podio di fronte alla stazione (grande quanto piazza della Scala, 7.500 metri quadri) e gli uffici Varesine. «Questa è una delle prime cinque grandi opere in corso in Italia» dice Manfredi Catella, ad di Hines Italia, società capofila nel progetto: «Porta Nuova rappresenta, da sola, il 10 per cento del volume delle costruzioni in Lombardia». In numeri: 1,2 miliardi di investimenti (300 milioni appaltati negli ultimi sei mesi), 600 operai che saliranno a 2 mila nel 2011, altri 10 mila nell’indotto. «Abbiamo vissuto un 2009 difficile, ma procediamo a ritmi serrati, fiduciosi, in controtendenza rispetto al mercato».
I cantieri sono blindati, gli operai entrano col badge, sorvegliati, i tornelli sembrano quelli di San Siro, il lavoro nero sta fuori, alla porta. Dentro, si lavora a un quartiere «aperto» alla città, «interamente permeabile». Rampe e scale mobili introducono alla piazza circolare, sollevata a sei metri d’altezza, bagnata dalle fontane e impreziosita da un porticato in legno, vetro e metallo disegnato da Pelli (è previsto anche un ascensore panoramico); l’arrampicata alla torre maggiore ha raggiunto quindici piani su 32; nei giardini in via De Castillia è in costruzione il Laboratorio dell’arte, la nuova «stecchetta» degli artigiani; in via Confalonieri sono state gettate le basi del Bosco verticale progettato da Stefano Boeri (opere edilizie da maggio) e delle residenze convenzionate col Comune (3.500 euro al metro); mentre lo scheletro del grattacielo Solaria (143 metri) prende forma nel metallo. Hines ha iniziato la vendita del secondo lotto di alloggi: «Le richieste superano l’offerta». Trenta sono già stati assegnati, ne restano altri 370: il costo medio, 9 mila euro al metro.