Dopo 12 anni di lavoro, la Regione Lazio approva il Piano Territoriale Paesaggistico Regionale. Ma con un colpo di scena: il PD (con l'appoggio del centrodestra) azzera il lavoro fatto d'intesa con il Mibac e decide favorevolmente anche sulle 455 osservazioni bocciate dalle Soprintendenze. Tutti i dettagli su carteinregola.
Difendere la bellezza di un sito archeologico dalla pressione edilizia che vorrebbe costruire a pochi metri di distanza. Salvare l’identità di una piazza del centro dall’abbattimento di una palazzina storica, o anche solo dalle finestre anodizzate. Proteggere la vista di un lungomare, il panorama di colline coltivate. E molto altro.
Il Piano Territoriale Paesaggistico Regionale è uno strumento che dovrebbe tutelare uno dei nostri beni più preziosi, il Paesaggio, che l’art. 9 della nostra Costituzione riconosce come patrimonio della Nazione.
Dopo anni di rivii, a pochi giorni dal suo approdo al voto del Consiglio regionale, con un colpo di scena, una settimana fa, il Partito Democratico ha ribaltato tutto, approvando in Commissione, insieme al centrodestra, degli emendamenti che riportano il PTPR a quello adottato nel 2007, azzerando tutto il lavoro di copianificazione con il Mibac, e decidendo che 455 osservazioni bocciate dalle Soprintendenze e approvate dagli uffici regionali, avranno l’esito positivo stabilito dalla Regione. E il centro storico di Roma resterà ancora a lungo escluso dalle tutele paesaggistiche, ma a questo punto forse non è la peggiore notizia…