Sono state le straordinarie note di Elena Ledda e Lino Canavacciuolo, inedito duo artistico legato dall’anima mediterranea, a chiudere al Teatro delle Saline di Cagliari la seconda edizione del Coast Day, la settimana di eventi dedicati alla giornata internazionale della costa, celebrata in tutto il Mediterraneo e organizzata in Sardegna dall’agenzia regionale Conservatoria delle Coste della Sardegna, in collaborazione con l’Agenzia Sardegna promozione, il Parco naturale regionale Molentargius ¡V Saline, il Comune di Quartu Sant’Elena e il supporto tecnico delle Associazioni Akroama e Backstage.
La Sardegna, dal 25 ottobre al 2 novembre, ha ospitato l’evento in rappresentanza dell’Italia, anche per l’evidente ruolo che la nostra Regione si è ritagliata negli ultimi anni, con politiche all’avanguardia nella tutela del paesaggio costiero, che partono dalla legge salva coste dell’agosto 2004, al Piano Paesaggistico, alla nascita nel 2007 dell’Agenzia regionale “Conservatoria delle Coste”, sul modello della Conservatoire du littoral francese. Ne ha parlato a lungo il direttore della Conservatoria in Sardegna Alessio Satta che ha aperto e chiuso i lavori.
Una settimana di appuntamenti in tutta la Sardegna, che hanno coinvolto le Università, le aree marine protette, le associazioni ambientaliste in seminari, laboratori didattici, escursioni il tutto all’insegna della sensibilizzazione alla salvaguardia delle coste e della promozione di uno sviluppo sostenibile. Il clou degli eventi a Cagliari, dal 28 ottobre al 1 novembre, nel Parco del Molentargius e al Teatro delle Saline, dove si sono svolti i seminari scientifici, i dibattiti e gli appuntamenti culturali.
Michela Murgia, Marcello Fois, Giorgio Todde e Francesco Pigliaru si sono confrontati sul futuro del turismo in Sardegna, mentre Antonietta Mazzette, docente di Sociologia urbana all’Università di Sassari, ha spiegato la difficoltà di introdurre pratiche di governance nella vita politica italiana e ha segnalato, con efficace metafora, come in Italia ci sia una “erosione non soltanto delle coste, ma della stessa democrazia” e ha segnalato l’anomalia della Sardegna “in cui si stabiliscono regole, nella pianificazione come nella amministrazione”.
Coste sarde patrimonio d’Europa
Non solo ambiente, turismo, pianificazione, ma anche politica, gestione delle risorse e del territorio, sono stati i temi dominanti del Coast Day e che si sono sviluppati in uno degli incontri più attesi, il faccia a faccia tra l’urbanista Edoardo Salzano, vero maitre a penser delle pianificazione territoriale, e il presidente della Regione Sardegna, Renato Soru.
Salzano conosce bene la realtà della Sardegna, perché è stato il coordinatore del comitato scientifico che ha redatto il Piano paesaggistico regionale ed è intervenuto in molti articoli e interviste sulle vicende isolane, non ultime quelle sul colle di Tuvixeddu e sul disastro di Capoterra.
Coordinati dall’architetto Sandro Roggio, incalzati dai giornalisti Giancarlo Ghirra e Costantino Cossu e affiancati dall’assessore all’Urbanistica Gian Valerio Sanna, i due protagonisti hanno mostrato molti punti in comune, ma anche alcune divergenze di fondo sul ruolo e sul bilanciamento dei poteri esecutivo e legislativo. Renato Soru ha difeso alcune sue scelte impopolari, anche davanti alle richieste degli enti locali e ha rivendicato il ruolo della sua Giunta. “Alcuni aspetti tecnici legati all’Urbanistica, non possono essere in capo al Consiglio regionale. L’assemblea ha altri e importanti compiti, come quello di legiferare. Non è chiamato a co-amministrare, come troppo spesso è accaduto in passato”.
Salzano ha spiegato di non condividere la posizione del presidente della Regione, ma di comprenderla: “Io sono convinto che l’approvazione da parte dell’Assemblea legislativa dia sempre più forza ai provvedimenti. Questo discorso è condivisibile e mi sta bene se al governo c’è la Giunta guidata da Renato Soru, ma se al suo posto ci fosse Mauro Pili? Che garanzie avremmo?”.
Il dibattito ha lasciato ampio spazio alla questione dell’informazione, centrale anche nell’orientare l’opinione pubblica sulle scelte della politica. Secondo Edoardo Salzano “L’ideologia dominante non vuole attenzione ai problemi se non c’è un consenso immediato e questi temi raramente lo ottengono. La cura del territorio, la bellezza delle città sono argomenti scomparsi dall’agenda politica. Forse a sinistra meno che a destra, ma comunque non ci sono. A scomparire è stato l’interesse per il bene comune”
Sulla comunicazione e sull’informazione è arrivato un inconsueto mea culpa di Renato Soru, che ha detto di essersene occupato poco e male. “Se questi temi non sono diventati di attualità nazionale è colpa nostra. Questa è la società della comunicazione e se una cosa è fatta e non è comunicata, semplicemente non esiste. Bisogna comunicarla bene anche per difenderla. A questo va aggiunta anche l’immagine, che purtroppo noi stessi alimentiamo, della Sardegna all’esterno. Non piace dire che i sardi sono capaci di autodeterminarsi. È più facile commiserare che apprezzare. Noi oggi, sui temi della tutela del paesaggio e della pianificazione, siamo un esempio per l’Italia e lo abbiamo fatto da soli”.
Visioni sulla Costa
Collegato all’edizione 2008 del Coast Day anche il concorso video fotografico “Visioni sulla costa”, la cui giuria era presieduta dal regista Gianfranco Cabiddu. Tre i vincitori: per la sezione cortometraggi, ha vinto Marcello Pilia di Cagliari. La fotografia più suggestiva si intitola invece «Guardia costiera» e porta la firma di Roberta Filippelli, artista multimediale di Alghero: l’immagine raffigura una donna anziana che raccoglie piccoli rifiuti da una spiaggia. Nella categoria dei video realizzati con il cellulare il premio è andato a Stefano Deffenu di Sassari. Ognuno di loro ha ricevuto un premio di trecento euro.
I vincitori sono stati scelti fra più di ottanta, arrivati anche dalla Penisola.
Il tema era aperto: si poteva scegliere fra storia, natura, società, lavoro e tradizioni a un passo dal mare, fra le rocce e le spiagge che disegnano i contorni della Sardegna. I lavori premiati, insieme ad alcuni altri segnalati dalla Giuria, faranno parte di una esposizione che farà il giro della Sardegna per sensibilizzare sui temi dell’ambiente, della cura e dello sviluppo sostenibile del nostro patrimonio costiero.