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“A proposito di tasse e altre cose”
9 Agosto 2006
Lettere e Interventi
Stefano Fatarella

Caro Edoardo, ho letto l'articolo tratto dall'Unità che hai pubblicato oggi e il cui breve commento induce a dare per avvenuto e scontato un cambio di marcia per quanto riguarda l'evasione fiscale e le politiche volte a una maggiore equità nella distribuzione della tassazione, secondo i principi costituzionali vigenti. Non so se il titolo su eddyburg sia tuo o del giornale (Signori evasori, è ora di pagare). Di certo il commento lo è: "finalmente si cominica a far pagare le tasse anche a chi non è lavoratore dipendente". Bhè, andiamoci piano con queste affermazioni e dare per scontato quello che scontato non lo è affatto. Anche perchè quel "si comincia" deve ancora prendere forma e dare frutti. Per ora resta inoppugnabile che sono i lavoratori dipendenti e i pensionati quelli che contribuiscono in maniera certissima a versare con solerzia e puntualità nelle casse dello Stato, quello che è stato deciso loro spettasse. Per il resto si vedrà, sempre che il governo sopravviva a se stesso. E qui le perplessità, altro chè se ce ne sono.

Poi sarebbe forse interessante andare a vedere sul sito dell'Associazione culturale finanzieri cittadini e solidarietà ( www.ficiesse.it) l'intero documento di cui l'articolo dell'Unità ne riporta un brevissimo brano. Allego il documento (Contribuenti per scelta) nella sua interezza per opportuna completezza dell'informazione. Anche perchè, a ben vedere, potrebbe uscirne un quadro, forse, ancora più fosco di quanto l'Unità mette in evidenza. Te ne riporto qui sotto gran parte del primo capitolo denominato "Il quadro".

Interessante, inoltre, è leggere dal sito i nominativi dei rappresentanti del popolo eletti alle camere del Parlamento nazionale che sono e sono stati iscritti all'associazione culturale ficiesse. Tutti deputati e senatori della Repubblica che, presuppongo, condividono l'operato dell'associazione culturale e quindi i documenti che da questa vengono elaborati. Non posso fare a meno di notare che tra costoro c'è una sfilza considerevole di eletti nelle liste del centro-sinistra, tra cui il Presidente in carica del Friuli e della striscia di Trieste.

Stando al taglio dell'analisi del documento in questione, mi pare sia possibile leggere tra le righe che se non ci fossero stati il PCI, la CGIL, ecc., l'Italia avrebbe avuto politiche fiscali più eque nei confronti del lavoro dipendente e più severe verso le altre fonti reddituali e di ricchezza tassabili in forma diretta e non. Insomma: è colpa dei comunisti e dei lavoratori dipendenti se in Italia si evadono e si eludono le tasse. Ergo vale il contrario: tolti i comunisti non ci sarebbe più alcun problema di tipo fiscale. Il fatto è che i comunisti non ci sono più da parecchio tempo. E allora come la mettiamo ? Che ancora è sempre e solo il lavoro che paga. Anche nell'era di Bertinotti alla presidenza della camera dei deputati.

Poi vedremo che fine farà la Turco (Do you remember Rosy ?), sempre che non parli con lingua biforcuta per rendere la pillola della sanità più digeribile. Cicchitto con infamia senza limiti ha espressamente chiamato i medici una elite, manco si trattasse di un corpo militare scelto. A questo siamo arrivati: alle elites. A proposito. Vi siete mai chiesti perchè nelle corsie degli ospedali d'Italia sia così improbabile trovare allettato e ammalato un ricco ? Eppure ci dicono che il nostro è un sistema sanitario di eccellenza (scusate la parolaccia). Forse non per i ricchi. Mhà !

Non modifico gli articoli dei giornali, a meno che non si tratti di un collage di due o più articoli. Non era il caso dell’articolo de l’Unità, e del suo efficace titolo. Ecco l’allegato proposto da Fatarella.

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