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Relazione: 3. Un sistema di analisi finalizzate
18 Maggio 2004
Relazione: 3. Un sis
Contiene i seguenti capitoli: Premessa, L'assetto geomorfologico, La natura e la storia produttrici di risorse territoriali, Popolazione, attività, funzioni, Il rilievo degli edifici e delle infrastrutture, L'assetto urbanistico, La mobilità

3. Un sistema di analisi finalizzate

Premessa

La delicatezza del territorio e la complessità dei problemi ha indotto a sviluppare un lavoro di analisi accurato e precisamente “mirato” all’approfondimento di quegli aspetti che, sulla base dell’analisi preliminare e delle conseguenti valutazioni, erano apparsi come centrali. Nei successivi paragrafi si dà una sommaria indicazione dei temi sviluppati, rinviando ai capitoli successivi una più completa indicazione dei diversi aspetti esaminati e dei risultati che da ciascuna analisi sono emersi ai fini della redazione del progetto di piano.

I responsabili dei vari settori di analisi hanno sistematicamente collaborato con i progettisti del nuovo PRG, perseguendo la finalità principale del lavoro, che era quella di fornire un supporto alle scelte di piano. Il loro lavoro si è strettamente intrecciato con l’elaborazione del progetto di piano, talché non è del tutto agevole tracciare una netta separazione tra i due lavori (quello di analisi e quello di progettazione). Così, ad esempio, l’analisi geologica e quella delle risorse naturali hanno fornito gli input essenziali per individuare le tutele da inserire nel progetto di piano (e gli stessi capitoli di analisi si concludono con specifiche indicazioni pre-normative), l’analisi della situazione della popolazione e delle abitazioni ha fornito direttamente i dati per il dimensionamento del piano, l’analisi delle risorse agricole e quella delle risorse storico-culturali hanno guidato alcune delle più significative scelte del progetto di piano, e lo studio sull'assetto del sistema dei trasporti ha fornito alcune precise indicazioni progettuali, che sono state decisive per affrontare in modo innovativo (e parsimonioso) il problema della razionalizzazione e della vivibilità del sistema insediativo centrale.

Ma al di là della loro funzione specifica (aiutare e guidare nella redazione del progetto di piano) i materiali prodotti possono essere utilizzati in altri modi, per dispiegare appieno le loro potenzialità. Possono essere utilizzati trovando una loro collocazione all’interno di iniziative didattiche, che il Comune vorrà promuovere con le scuole di Duino Aurisina, e possono esserlo nella costruzione del monitoraggio del piano, una volta giunto nella fase di gestione.

L’assetto geomorfologico

L’analisi degli aspetti geomorfologici e idrogeologici è, per così dire, l’analisi di base: da essa scaturiscono infatti le indicazioni sulle limitazioni che è necessario porre alle trasformazioni fisiche del territorio al fine di salvaguardare le risorse essenziali alla vita del genere umano (in primo luogo le risorse idriche), e di evitare i rischi derivanti da un irrazionale uso del territorio in relazione alla sua stabilità.

Delle analisi è stato incaricato il dott. Aldo Canziani, con l’incarico specifico di classificare il territorio sulla base delle caratteristiche di pericolosità per l’uomo e di vulnerabilità delle risorse naturali, con particolare riferimento all’acquifero carsico e alla stabilità dei versanti.

Ciascuno degli elementi che conformano la struttura fisica del territorio (doline, grotte, versanti scoscesi, sedimenti, aree interessate da attività estrattiva in atto o conclusa, ecc.) è stato valutato sotto il profilo geotecnico, geostatico, e in relazione alle possibilità di infiltrazione degli inquinanti nel sottosuolo.

La natura e la storia,

produttrici di risorse territoriali

Il processo di formazione storica del territorio, il suo assetto fisico attuale, la conformazione del paesaggio, le caratteristiche dell’ambiente naturale e le prospettive della produzione agricola sono realtà strettamente intrecciate tra loro. Si è perciò deciso di costituire un unico gruppo di lavoro, composto da specialisti di diversa competenza e qualificazione, che insieme (opportunamente coordinati) svolgessero le analisi necessarie presentandole già in forma opportunamente sintetizzata e finalizzata alle scelte di pianificazione. Il gruppo di lavoro è stato costituito conferendo alla prof.ssa Matelda Reho l’incarico di coordinarlo e di condurre, in particolare, le anali necessarie allo studio del paesaggio agrario e delle sue tendenze evolutive (anche in relazione ai finanziamenti europei), e incaricando dell’analisi di specifici aspetti il dott. Luigi Barbana (produzione agricola), il dott. Giovanni Pollastri (aspetti vegetazionali e faunistici), gli architetti Vincenzo Lavarra e Beatrice Micovilovich (analisi delle strutture edilizie storiche), la dott.ssa Marina Dragotto (analisi della cartografia storica e individuazione dei beni archeologici storico-artistici ,e testimoniali).

Al gruppo di lavoro erano affidati i seguenti compiti:

A) Valutazione delle dinamiche del settore agricolo, della relativa domanda di trasformazioni ed utilizzazioni del territorio nonchè delle caratteristiche del paesaggio agrario, ai fini della sua tutela, attraverso: l'analisi cartografica delle aziende agricole, un'indagine su aziende campione, l'elaborazione cartografica automatica dei dati ottenuti.

B) Rilievo dell'uso del suolo attraverso la lettura delle foto aeree disponibili ed integrando e aggiornando le informazioni attraverso un rilievo sul campo.

C) Rielaborazione dei materiali esistenti inerenti la capacità d'uso dei suoli.

D) Costruzione di una carta delle presenze di elementi significativi di flora e fauna.

E) Ricostruzione delle dinamiche trasformative del territorio e delle persistenze dei segni dei suoi assetti storici, attraverso il confronto cartografico fra i catasti austriaci otto-novecenteschi e la serie storica dell'Igm, nonchè, anche su tale base: individuazione cartografica delle unità edilizie e degli altri manufatti di interesse storico-artistico, storico-architettonico e storico-testimoniale; rilievo delle predette unità edilizie, comunque comprendente la raccolta ed il montaggio dei mappini catastali dei relativi piani-tipo;

Come si comprenderà agevolmente dalla lettura dei paragrafi che seguoino, la struttura delle analisi relative all’assetto fisico del territorio extraurbano, alla sua forma e alla sua struttura, alla sua formazione storica, rispecchia l’organizzazione del lavoro descritta nel documento programmatico. Essa consta essenzialmente di tre parti, articolate in diversa misura al loro interno. Una prima parte (capitolo 5) è dedicata alla ricognizione delle emergenze vegetazionali e faunistiche ed è sintetizzata nell’etichetta “le risorse naturali”. La seconda e la terza (capitoli 6 e 7) si occupano invece delle risorse del territorio agricolo-rurale, in larga parte prodotte dalle attività dell’uomo, sia quando queste danno più semplicemente origine alla produzione di beni alimentari, sia quando hanno contribuito a creare l’ identità storico-culturale dei luoghi.

Alla relazione è strettamente associato il voluminoso bagaglio cartaceo delle tavole di analisi e valutazione, prodotto per lo più anche su supporto magnetico. Esso è riportato molto limitatamente in questa relazione. L’Amministrazione comunale, d’intesa con i progettisti, valuterà la possibilità di renderla nota in modo più ampio.

Popolazione, attività funzioni

Claudia Cargnoni

Le prestazioni costituenti l'incarico, alle quali la professionista si obbliga, consistono nelle seguenti elaborazioni statistiche di dati, provenienti principalmente da fonte ISTAT, ed in particolare dai censimenti della popolazione e dell'industria e dei servizi del 1981 e del 1991 (dati individuali):

A) Popolazione:

- distribuzione della popolazione per sesso, classi di età, titolo di studio e condizione professionale; confronti 1991.1981;

- distribuzione della popolazione per aree territoriali secondo le caratteristiche demografiche e sociali;

- caratteristiche delle famiglie (età dei componenti, ecc.);

- previsioni demografiche e stima dei nuclei familiari al 2001;

B) Residenza:

- distribuzione delle abitazioni, per aree territoriali, secondo le caratteristiche fisiche (anno di costruzione, numero di stanze), il titolo di godimento degli occupanti e la figura giuridica del proprietario;

- caratteristiche dell'affollamento abitativo secondo le aree statistico territoriali;

- stima del fabbisogno abitativo pregresso e aggiuntivo al 2001;

C) Attività economiche:

- distribuzione delle unità locali per ramo di attività, tipo e dimensioni della superficie impegnata, numero di addetti, secondo la localizzazione per aree territoriali; confronti 1991-1981;

- stima del fabbisogno derivante da rilocalizzazione, da razionalizzazione e da crescita e sviluppo.

l rilievo degli edifici e delle infrastrutture

L’architetto Alessio Princic è stato incaricato dal Comune di procedere, con la massima tempestività possibile, a una serie di analisi ed elaborazioni finalizzate ad aggiornare, completare e integrare la descrizione dell’assetto fisico del territorio urbanizzati. I sui compiti specifici sono stati pertanto i seguenti:

A) Aggiornamento cartografico della Carta tecnica regionale in scala 1:5.000, nei formati forniti dal Comune, per i manufatti edilizi e per le reti tecnologiche non presenti in tale cartografia.

B) Rilievo dello stato di fatto delle unità edilizie, associando ad ognuna di esse individuabile in cartografia, così come aggiornata, le seguenti informazioni dedotte da un rilievo di campagna: il numero dei piani, l'altezza (stimata), il numero delle unità immobiliari (stimato dal numero di ingressi), le utilizzazioni in atto (con riferimento ad un numero limitato di classi), onché le seguenti valutazioni ottenibili attraverso la lettura diretta della cartografia: la superficie coperta, il volume (stimato moltiplicando la superficie coperta per l'altezza stimata), annotazioni qualitative.

C) Rilievo delle reti tecnologiche esistenti associando ad ogni segmento individuabile, nelle cartografie tecniche o nelle planimetrie disponibili presso il Comune, le caratteristiche tecniche essenziali. Per le reti urbane (strade, fogne, gas, acqua, illuminazione pubblica) lo stato di fatto è ricostruito con precisione sufficiente alla sua traslazione in un elaborato grafico a ciò specificamente dedicato.

D) Quantificazione dell'attività edilizia dell'ultimo decennio, attraverso la sistematizzazione dei dati disponibili presso gli uffici comunali. In particolare, sono forniti i seguenti dati: numero delle unità edilizie e delle unità immobiliari aggiuntive, superfici edilizie aggiuntive, utilizzazioni esclusive o prevalenti. I dati sono organizzati su base annua ed essere distinti per: localizzazione (con riferimento ai singoli centri abitati), categoria d'intervento (distinguendo le trasformazioni operate in diretta attuazione del P.R.G.C. e quelle operate in attuazione di uno strumento urbanistico attuativo, ed indicando nel secondo caso il tipo di strumento).

E) Schede qualitative, una per ciascuno del borghi carsici, con la descrizione speditiva e la valutazione delle principali caratteristiche e dei problemi esistenti, in relazione agli aspetti fisici ed alla qualità storico-testimoniale, eventualmente arricchite da cenni alla situazione economica, sociale, culturale.

L’assetto urbanistico

In stretto coordinamento con il responsabile locale dell’urbanistica, Roberto Bovo, è stato attentamente valutato lo stato dell’attuazione del piano regolatore vigente. Sono state puntualmente censite le aree edificabili non ancora trasformate, le aree soggette a pianiicazione esecutiva in itinere, le aree vincolate ad attrezzature di interesse collettivo, distinte per categoria e per grado di attuazione.

E’ stato compiuto un dettagliato sopralluogo dei nodi critici evidenziati durante gli incontri periodici con l’Amministrazione, e sono state acquisite le necessarie informazioni sui vincoli derivanti da atti amministrativi e legislativi riguardanti gli immobili ricadenti nell’ambito comunale.

Infine si è effetuata una ricognizione degli spazi pubblici, per valutarne le caratteristiche, lo stato di manutenzione, la trasformabilità in relazione alle ipotesi di riqualificazione degli insediamenti ipotizzate dal progetto del nuovo piano regolatore

La mobilità

La questione della mobilità e delle connesse infrastrutture è una delle più rilevanti per l’assetto dell’insediamento centrale. Si era deciso inizialmente di incaricare delle relative indagini la prof.ssa Mariarosa Vittadini. Senonché, nelle more del perfezionamento dell’incarico la prof.ssa Vittadini era chiamata ad un incarico ministeriale e doveva pertanto rinunciare a continuare il lavoro già intrapreso. Anche su suo suggerimento l’Amministrazione incaricava di svilupparne il lavoro l’ing. Stefano Ciurnelli, il quale veniva incaricato in particolare:

A) Dell'analisi della domanda/offerta di mobilità sia in "periodo ordinario" che in "periodo turistico", per quanto riguarda: la viabilità di grande comunicazione ed il traffico di attraversamento; il ruolo della ferrovia a livello macro (rapporto con Trieste, margini di capacità esistente, possibilità di servizi nel periodo di punta estivo, ecc.) ed a livello micro (collegamenti delle stazioni FS con i recapiti turistici, con i trasporti pubblici automobilistici, ecc.); la viabilità locale; il trasporto pubblico su gomma

B) Della formulazione di ipotesi progettuali di integrazione delle reti cinematiche, di soluzione dei problemi posti dal traffico di attraversamento, di miglioramento degli accessi ai centri abitati e della mobilità in essi (politiche di protezione, eventuali pedonalizzazioni e realizzazioni di piate ciclabili, localizzazione dei parcheggi, ecc.), in stretta interazione con le scelte di assetto e localizzative proposte in sede di redazione della variante generale al vigente piano regolatore generale del Comune di Duino Aurisina - Obcina Devin Nabrezina.

C) In particolare, dell’approfondimento e delle formulazione di specifiche proposte per alcuni problemi che, già dal Documento preliminare, sembravano tali da richiedere uno specifico approfondimento: l’accessibilità alla Baia di Sistiana, l’individuazione delle strutture necessarie per una migliore utilizzazione dell'autostrada, un nuovo ruolo per l’asse stradale statale + provinciale.

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