loader
menu
© 2024 Eddyburg
Manuela Pellarin
Note di regia
12 Maggio 2004
Manuela Pellarin, Ultimi fuochi
Una nota della regista spiega le ragioni, il metodo e il contenuto del documentario sull'ultimo mezzo secolo del grande polo industriale di Porto Marghera, prodotto da Controcampo a Venezia

“Porto Marghera: gli ultimi fuochi” nasce dal desiderio di conoscere la storia industriale e le vicende umane ad essa collegate che tanto hanno segnato la Venezia del ‘900. Inizialmente l’idea era quella di raccontare la storia di tutto l’arco produttivo dell’insediamento industriale, dal 1917 quando vennero firmate le prime concessioni fino ad oggi e il grande cambiamento, la trasformazione economica e sociale che questo comportò per il territorio.

Ma partire da così lontano costringeva a lavorare prevalentemente su fonti scritte e materiali fotografici che difficilmente avrebbero retto al confronto con le testimonianze vive di coloro che dal secondo dopoguerra avevano partecipato a quell’ avventura e con la difficile situazione attuale di dismissione. E poi c’era la suggestione del luogo, luogo pericoloso ma affascinante, un mondo di fantasmi, di echi e sirene lontane.

Abbiamo lavorato guidati dalle parole delle interviste, racconti di tempi oscuri, drammatici, di lotte epiche e di speranze. Il confronto tra passato e presente: la cronaca del maxi processo, le manifestazioni a difesa dei posti di lavoro al Petrolchimico, le testimonianze dei giovani dalle prospettive incerte, i danni ambientali e i conflitti sempre più aspri tra i lavoratori e la popolazione dei centri urbani, ha provocato in noi un forte disagio ma ha rinforzato l’interesse e la voglia di raccontare nel film una realtà così contraddittoria.

Scheda tecnica:

Soggetto e sceneggiatura: Manuela Pellarin, Enrico Soci

Fotografia: Giovanni Andreotta

Montaggio: Massimiliano Corò

Consulenza storica: Cesco Chinello

Supervisione alla regia :Mario Brenta

Produzione: Controcampo

Regia: Manuela Pellarin

Alcune immagni del film sono qui

ARTICOLI CORRELATI
© 2024 Eddyburg