Un giovanotto serio trova, in un mucchio di detriti di cantiere, una vecchia lampada di foggia un po’ antiquata. La porta a casa e la pulisce, per usarla come fermalibri. Naturalmente appare un genio, Aladino:
- Che vuoi, mio Signore? Ti avverto che puoi esprimere tre desideri che verranno senz’altro soddisfatti.
Passato il primo momento di stupore il giovanotto, senza rifletterci troppo, dice:
- Vorrei diventare molto, molto intelligente!
Aladino obbedisce e fa quello che deve fare. Passa qualche mese; il giovanotto completa rapidamente i suoi studi, ottiene brillantemente la laurea in Scienze naturali, si iscrive secondo percorsi privilegiati a Filosofia teoretica e ottiene anche in questo campo una laurea magna cum laude. Ottiene abbondanti finanziamenti internazionali su un suo programma di ricerca nel quale si impegna con successo. Ma dopo un po’ sente nascere in sè una certa insoddisfazione, e torna a strofinare la lampada.
- Dimmi, mio Signore, che altro desideri? Vuoi più ricchezza, vuoi amore, vuoi potere, vuoi che ti accadano eventi eccezionali?
- No, Aladino, tutto questo non mi interessa. Vorrei solo diventare più intelligente.
Come al solito, il genio obbedisce. Tempestiva conseguenza, il giovanotto ottiene il Nobel e vince numerosi confronti con scienziati del massimo livello, nei numerosi campi nei quali ha ormai consolidato i suoi saperi. Ma di nuovo l’insoddisfazione si manifesta. Decide di spendere l’ultima possibilità e strofina la lampada per la terza volta.
- Eccomi Signore. Ero convinto che l’intelligenza non potesse bastarti. Che cosa desideri adesso?
- Non hai capito, Aladino. L’intelligenza che ho non mi basta, ne vorrei di più.
Aladino appare perplesso.
- Signore, io non ho difficoltà ad accontentarti. Ma per farlo devo introdurre qualche modifica strutturale, che potrebbe procurarti inconvenienti indesiderati. Se vuoi ti rendo ancora più intelligente, ma è bene che tu sia consapevole di ciò che ti accadrà…
- Cioè?
- Ti verranno le mestruazioni.