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Occorre ribadire alcuni principi essenziali, sui quali è necessario un preliminare consenso se si vuole procedere alla formulazione di una proposta legislativa che raccolga sufficienti adesioni nell’ambito della sinistra, e più in generale delle posizioni che si rifanno a modelli di società propri dell’Europa democratica.

1. La pianificazione urbanistica e territoriale è caratterizzata, fin dalla sua nascita, dalla circostanza di essere uno strumento necessario per affrontare questioni che il mercato, di per se, non è in grado di affrontare. Tale rimane nella società di oggi.

2. La pianificazione urbanistica e territoriale consiste nel definire regole e promuovere azioni che consentano una utilizzazione del territorio coerentemente finalizzata a determinati obiettivi culturali, sociali e politici. Essa è competenza primaria degli enti pubblici elettivi di primo grado (stato, regione, provincia e città metropolitana, comune).

3. La ripartizione delle competenze tra gli enti pubblici elettivi di primo grado si effettua sulla base del principio di sussidiarietà come definito dai regolamenti europei, senza nessun privilegio per i livelli sottordinati o per quelli sovraordinati, ma con riferimento al livello e alla scala degli oggetti e aspetti considerati.

4. Tutte le decisioni degli enti pubblici elettivi di primo grado che incidono sull’assetto del territorio sono definite in un piano, cioè in un elaborato precisamente riferito al territorio, formato con procedure trasparenti e aperte al confronto e alla partecipazione, che consenta di valutare la coerenza delle scelte relative ai vari aspetti dell’organizzazione del territorio.

5. Al piano e alle sue procedure non sono ammesse deroghe di alcun genere.

6. Quando un ente ha approvato il piano di sua competenza i piani di livello sottordinato sono soggetti alla mera verifica di conformità.

7. Prioritaria, rispetto alla decisione delle trasformazioni del territorio, è l’individuazione delle caratteristiche proprie del territorio, delle sue parti e dei suoi elementi, e la definizione delle limitazioni e delle opportunità poste dall’esigenza di conservarne le caratteristiche qualitative, di tutelarne le risorse, di evitare i rischi.

8. Il peso notevole che nell’assetto economico-sociale dell’Italia ha la rendita urbana, e le profonde distorsioni che essa determina nell’impiego delle risorse, impone la necessità di contenere al massimo il riconoscimento della rendita nella definizione delle trasformazioni, con attenzione sia al dimensionamento dei piani che alla prescrizione delle destinazioni d’uso. L’uno e le altre devono essere definite secondo criteri che assicurino la massima utilità sociale.

9. Nelle procedure di confronto e di partecipazione non istituzionali occorre distinguere nettamente gli interessi diffusi e i loro rappresentanti, le imprese produttrici di beni e servizi, gli operatori immobiliari, privilegiando la prima e la seconda delle categorie suddette.

10. Ogni sottrazione di aree appartenenti al ciclo naturale e al paesaggio rurale deve essere rigorosamente documentata nella sua necessità e nella sua entità. Regioni, province e comuni devono assumere la definizione del limite tra aree urbanizzate e urbanizzabili e territorio aperto come adempimento prioritario della pianificazione, e assicurare la non trasformabilità del territorio aperto.

11. La pianificazione regionale e provinciale deve individuare regole, procedure e risorse che consentano di ridistribuire equamente tra i comuni gli oneri e i vantaggi derivanti in modo diseguale dalle scelte della pianificazione.

Se si accettano i principi sopra elencati, il primo impegno politico da assumere è quello di contrastare esplicitamente e senza riserve, con il massimo dell’autorità ed evidenza politica, il testo coordinato per il governo del territorio (relatore Lupi) e impedire che si giunga alla sua approvazione, in qualunque forma emendato. Il secondo impegno è evidentemente quello di preparare la stesura di una legge di principi.

Scarica qui di seguito la presentazione in formato .pdf

Scarica qui di seguito la presentazione in formato Powerpoint.

L’avvio delle elaborazioni

L’inizio ufficiale delle elaborazioni di un piano strutturale, in Toscana, è sancito da una delibera del Consiglio comunale che ha lo scopo di:

- comunicare ai cittadini, alla regione e alla provincia l’intenzione di rinnovare il proprio strumento di pianificazione;

- indicare gli obbiettivi dell’amministrazione comunale;

- fare la ricognizione delle conoscenze disponibili e di quelle da reperire nella fase di analisi.

Il 20 dicembre 2000, con delibera del Consiglio comunale n. 126, ha preso avvio formalmente la formazione del piano strutturale. In fondo puoi scaricare la relazione tecnica, nota anche come 'documento di avvio'.

La redazione.

Nel periodo compreso tra gennaio 2001 e novembre 2002 è stata svolta l’elaborazione tecnica del piano.

Un glossario, una bussola o un setaccio?

In questi ultimi anni l’affinamento progressivo delle conoscenze e degli strumenti dell’urbanistica ha coinciso con un’inutile complicazione del linguaggio. Il latinorum delle leggi e dei piani è ormai diventato insopportabile, soprattutto quando maschera il vuoto o la confusione delle idee. Dietro le inutili complicazioni, invece, possono risiedere interessanti tentativi di comprendere le dinamiche di trasformazione, le relazioni tra i singoli elementi e l’assetto complessivo, tra ciò che andrebbe conservato per molti anni e ciò che è possibile, o necessario, modificare subito. La legge regionale della Toscana è tutto questo.

La legge urbanistica regionale innova fortemente il contenuto e il linguaggio della pianificazione, introducendo nuove figure pianificatorie e termini di uso non codificato quali "Sistemi", "Unità territoriali organiche elementari", "Statuto dei Luoghi", “invarianti strutturali”. Per queste ragioni, nel corso del lavoro, si è provveduto alla redazione di un glossario che è stato fatto proprio dall’Amministrazione con la decisione di Giunta comunale del 21 febbraio 2002.

In fondo puoi scaricare un glossario dei termini che abbiamo predisposto nel 2001, al fine di rendere esplicita l'impostazione del piano

Il quadro conoscitivo: atlante e indagine mirata

“Le nuove leggi regionali attribuiscono importanza rilevante al sistema delle conoscenze: ne sottolineano la decisività nelle parti generali ed finalistiche della legge, spesso legano con intelligenza le scelte sul territorio alla valutazione del patrimonio conoscitivo, quasi sempre prevedono la formazione di un sistema informativo regionale, coordinato (o coincidente) con quelli delle province e dei comuni” (E. Salzano, Le leggi regionali).

A Sesto Fiorentino abbiamo dedicato alla costruzione di un sistema accurato di conoscenze uno sforzo particolare. Due le direzioni di lavoro:

- la costruzione di un archivio di informazioni di base, concepito come una sorta di atlante delle conoscenze, avente un carattere descrittivo;

- la predisposizione di un set di analisi mirate alla comprensione e alla risoluzione di problemi specifici.

Il piano strutturale parte da un’accurata descrizione del territorio, la assume come fondativa delle scelte di lungo periodo e le traduce in regole di lunga durata (contenute nello statuto dei luoghi).

Pertanto è stato previsto un ampio ventaglio di settori di indagine, in parte affidate consulenti esterni all’amministrazione e in parte svolte dall’ufficio di piano. Lo sforzo compiuto dal Comune di Sesto Fiorentino è stato davvero notevole: oggi il comune dispone di informazioni dettagliate e aggiornate riguardanti i seguenti temi:

- aspetti naturalistiche e uso del suolo

- caratteri idrogeomorfologici;

- aspetti idraulici;

- agricoltura e suo sviluppo nel territorio collinare e nell’area della Piana:

- aspetti socio-economici;

- commercio;

- mobilità;

- formazione storica;

- caratteristiche fisiche e funzionali del territorio urbano;

- spazi e attrezzature pubbliche e d’uso pubblico;

- ricognizione dei vincoli amministrativi.

Nel sito del piano strutturale sono disponibili le tavole più significative dell'atlante.

La legge regionale 5/1995

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