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© 2024 Eddyburg

Poiché dei mondi sognati

non incontrai che la creta

e delle stelle intraviste

non ho che il gelo

poiché la vicenda si compie

senza eroismo

senza bellezza

senza passione

io sono morta da tempo

e qui c'è qualcuno che scrive.

I LEONI SUL SAGRATO

C'è un luogo dove dormi

e il tuo respiro

io non lo sento, non lo sento mai.

Fra i nostri due riposi

è la città spavalda

strade, fragori, alterchi, gente e tetti

e come due leoni sul sagrato

remoti e fermi, chiusi in una forma,

noi vigiliamo la nostra distanza.

CONFESSIONE

E scrivo male

perché ho tanta pena

e parlo piano

perché non mi ascolti

e piango zitta

perché mi vergogno.

CHANSONNETTE

Colui che amo

sa che lo chiamo

lo chiamo piano

lo chiamo invano

nella mia mano

sta la sua mano

finché lo chiamo

cosí pian piano

E se lo chiamo

con voce forte

le nostre mani

scioglie la morte.

LE TUE MANI

Le tue mani

sono sottili e chiare

mani gentili e deboli

carezzevoli alla fronte

use ad asciugar lagrime

ad aprirsi in elemosina.

Mani come le tue

conoscono tutto lo sporco soffrire

di tutti i mondi.

Hanno stretto le grate aspre

e graffiato le porte chiuse

e sanguinato di ferite ignobili.

Hanno giocato e perduto.

Hanno raccolto un premio

e dissipato,

compiuta una fatica

e disperso il vantaggio,

carezzato l'amore

e ucciso.

LA ZOLLA

lo sono la tua zolla

calda e oscura

dove fermenta la seminagione

che inonda l'acqua

e il sole brucia e assecca.

Sono la zolla verde

che darà il frutto della tua stagione

sono la zolla nera

che poi l'aratro gelido discosta.

Verde una spiga nuova

vicino a me trema nel vento e aspetta.

No more be griev'd at that which thou hast done

No more be griev'd at that which thou hast done:

Roses have thorns, and silver fountains mud:

Clouds and eclipses stain both moon and sun,

And loathsome canker lives in sweetest bud.

All men make faults, and even I in this,

Authorising thy trespass with compare,

Myself corrupting, salving thy amiss,

Excusing thy sins more than thy sins are;

For to thy sensual fault I bring in sense, -

Thy adverse party is thy advocate, -

And 'gainst myself a lawful plea commence:

Such civil war is in my love and hate,

That I an accessary needs must be

To that sweet thief which sourly robs from me.

Non essere piú presa da pena per quello che hai fatto:

Hanno spine, le rose, e fango l'argentea sorgente:

Le nuvole e le eclissi intorbidano luna e sole,

li cancro ripugnante vive nel bocciuolo piú tenero.

È umano commettere errori, ne commetto uno io stesso

Quando mi provo a discolparti facendo paragoni,

Corrompendo me stesso per porgere unguento al tuo male,

Scusando i tuoi peccati piú di quanto non converrebbe;

Poiché un senso vado trovando ai tuoi falli sensuali,

- Diventa tuo avvocato chi dovrebbe invece accusarti, -

Intento in piena regola una causa contro di me:

Tale guerra civile tra amore e rabbia infuria in me,

Che non posso non diventare complice necessario

Di quella dolce ladrona che acerbamente mi depreda.

William Shakespeare

Sonetto XXXV

da “40 sonetti di Shakespeare”

Traduzione di Giuseppe Ungaretti

Arnoldo Mondadori Editore, 1966

Qual rugiada e qual pianto,

quai lacrime eran quelle

che sparger vidi dal notturno manto

e dal candido volto delle stelle?

E perchè seminò la bianca luna

di cristalline stelle un puro nembo

a l'erba fresca in grembo?

Perchè nell'aria bruna

s'udian quasi dolendo, intorno intorno

gir l'aure insino al giorno?

Fur segni forse de la tua partita,

vita de la mia vita?

© 2024 Eddyburg