AFFARI VICENTINI: SVENDITA DEL TERRITORIO ALL'ACCOPPIATA PIZZAROTTI - USA (*)
Non solo una nuova base USA si presenta all'orizzonte di Vicenza, vi sono anche ampliamenti e adeguamenti delle basi esistenti del Tormeno e di Longare. Vi è l'ampliamento dei magazzini di Lerino affittati alla Setaf e della Ederle. Alla Ederle la Setaf pensa di costruirvi un presidio ospedaliero e di ricerca medica in concertazione con l'ospedale S. Bortolo, due palazzine di quattro piani da adebire a mini residenze per i marines. 150 miniappartamenti dotati di tutti i confort, saranno costruiti campi da basket e altre attrezzature sportive. Il progetto Vicenza - Barracks è della Pizzarotti di Parma. Inoltre la storia non finisce, continua con il parere della Camipar (commissione delegata all'esame tecnico che riguarda le servitù militari) favorevole (con alcune prescrizioni per eliminare l'impatto acustico dell'impianto) all'ampliamento di 300mt. della linea del poligono di tiro, presente nel centro del quartiere il Laghetto, guarda caso a due passi dal Dal Molin. Per di più con delibera del C.C. di Torri di Quartesolo 47/05 e del C.C. di Vicenza del settembre 2005, è stata concessa il cambio di destinazione del PRG da E3 a F4 (da zona agricola a quella servizi) per la realizzazione di un parcheggio di 26.000 mq. Di cui 10.000 nel comune di Torri di Q. e 16.000 in quello di Vicenza. Un parcheggio video sorvegliato da servissi da bus- navetta Setaf, che ospiterebbe 600 automobili delle famiglie militari, provenienti da luoghi limitrofi a Vicenza o da altre provincie. Militari o personale che devono raggiungere la Ederle. Il parcheggio è localizzato tra i confini dei territori di Vicenza e Torri di Quartesolo, presso l'uscita autostradale di Vicenza Est e confinante con il magazzino logistico di Torri, in locazione alla Setaf, affianco all'ecocentro. Per concludere poi con la svendita a schiera del territorio, palesata dal Consiglio comunale di Quinto Vicentino con la seduta del 22 marzo 2007, alla Pizzarotti di Parma, di una zona agricola di particolare pregio paesaggistico, un territorio idraulicamente fragile a confine con il futuro parco del Tesina e nelle immediate vicinanze di un corridoio ecologico. Guarda caso una zona non considerata a rischio idraulico, pur essendo tale, dal nuovo piano territoriale della provincia di Vicenza.
La Pizzarotti che ha vinto l'appalto per la costruzione di duecento case a due piani, ma - visto che la popolazione della USA army è destinata a crescere con la costruzione della nuova base USA, tenuto conto del fatto che il Pentagono vuole ridurre i costi del mantenimento degli affitti vicentini troppo esosi, concentrando i propri militari in villaggi video sorvegliati e quindi considerati più sicuri per i propri cittadini - ha pensato bene di proporre una costruzione di 440 mila mq. tra il comune di Quinto Vicentino e Torri di Quartesolo, in località Quintarello e Marola, tra l’autostrada A31 Valdastico e il fiume Tesina. Un villaggio di 430 unità abitative, pari circa 210 mila mc., case unifamiliari di un’altezza massima inferiore ai 6 mt. Il villaggio sarà dotato di un’area sportiva con campi da calcio, baseball, tennis, basket, parchi gioco, giardini e parcheggi, che troverebbe sbocco in via Quintarello previo due rotonde, a poche centinaia di metri dal cavalcavia autostradale e a circa 5 km. dalla Ederle e dalla futura bretella di collegamento al Dal Molin. Ciò comporta dei problemi di viabilità interessanti in quanto il fiume di automobile intaserebbe la viabilità della località Bertesina, essendo le vie di comunicazione molto strette e non adatte a supportare un elevato traffico.
440 mila mq. significano 42 ettari di estensione pari a circa 114 campi vicentini. L’impatto ambientale salta all’occhio e diventa rilevante quando ci si mette la presenza di un ‘oasi naturale nei pressi del fiume Tesina - nata a seguito delle cave prodotte per la costruzione della Valdastico. Un laghetto dove una interessante fauna volatile ha pensato di porvi dimora.- Un laghetto che intralcerebbe la costruzione del villaggio nel comune di Torri di Quartesolo e che la Pizzerotti penserebbe di spostare a qualche centinaio di metri a Est, come se un’oasi si costruisce dall’oggi al domani. A tutto questo va aggiunto che nelle vicinanze del sito di Quinto sorge la villa settecentesca Tacchi, e come tutte le ville venete di campagna, nasce in un contesto rurale di cui il villaggio USA romperebbe gli equilibri di grande pregio paesaggistico.
Ma mentre il Consiglio Comunale di Quinto Vicentino con la seduta sopra citata, palesa la svendita del suo territorio agricolo, la Giunta del Sindaco Diego Marchioro e la Commissione Territorio del comune di Torri di Quartesolo – ad eccezione della consigliera (area F.I.) Ornella Galeazzo della lista Nuove Forze per Torri – hanno detto no alla costruzione del nuovo villaggio nel territorio di Torri. A titolo di cronaca il Comune di Quinto ha deciso di convocare la consultazione popolare dopo che la Pizzerotti abbia acetato le condizioni poste dal C.C. del 22 marzo 2007 e cioè la costruzione di opere pubbliche di interesse della cittadinanza e dell’amministrazione, per un importo di circa 6 milioni di Euro.
Forse il “buon” Sindaco, non ha tenuto conto dell’impatto sociale oltre a quello urbanistico – ambientale che per Quinto sarebbe grave.
Intanto a Quinto il 24 marzo è nato il comitato contro il villaggio che include esponenti della margherita, del PdCI, del PRC, il comitato “Diamante Verde”, quello “Amiamo Quinto”, la circoscrizione 3 di Vicenza, il Consiglio Pastorale e gli ex tre sindaci Giorgio Sandini, Carlo Agostini e Pierangelo Bellin.
Si stanno quindi coalizzando due fronti opposti extra Consiglio Comunale, F. I. e AN hanno espresso già in C.C. il loro appoggio facendo un fronte compatto con la maggioranza di Centro Sinistra; la Lega Nord non assume una posizione chiara, tranne che in C.C. con voto favorevole.
Il Comitato contro il villaggio considera grave l’intervento sia sotto l’aspetto urbanistico-ambientale sia sotto quello sociale. Basti pensare - sostengono quelli del comitato - che se Quinto tra il 1986 e il 2007 è cresciuto di 1631 abitanti (da 5370 a 7001), vale a dire circa 80 abitanti all’anno, con il villaggio crescerebbe in un colpo di circa 800 - 900 unità nel giro di soli tre anni. Il tempo necessario alla consegna degli alloggi preventivato dalla Pizzarotti. “Un dato che farebbe saltare in un colpo equilibri sociali, territoriali ed infrastrutturali del comune – continua il comitato- con un dirompente impatto urbanistico: 220 mila mq. significano 22 ettari di estensioni, pari a circa 57 campi vicentini. Se pensiamo che le lottizzazioni finora realizzate a Quinto coprono mediamente una superficie di 18.000 mq. è presto fatta la proporzione smisurata del villaggio USA rispetto alla nostra realtà urbanistica, 12 volte tanto” in una zona agricola per cui l’amministrazione di Torri di Q. ha dato parere contrario comunicato dal Sindaco su delibera del C.C. n. 9 del 12/03/07.
La deliberazione del C.C. del 22.03, votata all'unanimità, non è che una dichiarazione di intenti, con la quale si dà mandato all'Amministrazione Comunale di proseguire nella procedura sullo studio di fattibilità dell'intervento, che vede dichiaratamente favorevole alla realizzazione del villaggio la minoranza di centro-destra, e timidamente contrari gli esponenti di centro-sinistra che costituiscono la coalizione che amministra il Comune; una posizione ambigua, quest'ultima che mette in trasparenza un si moderato, qualora se Pizzarotti prendesse atto della lista della spesa proposta dal sindaco e ipotizzando un villaggio dormitorio per innocui e tranquilli civili e militari USA in servizio a Vicenza, i quali non avranno alcun legame con il nuovo insediamento al Dal Molin. Come dire che il nuovo villaggio non ha a che fare con la nuova base. Interessante vero?
E per finire ecco gli esempi di democrazia partecipativa del sindaco:
Convocare, se verrà convocato, il referendum dopo la conclusione del procedimento di verifica sulla fattibilità urbanistico-ambientale dell’intervento e dopo l’inquadratura degli accordi con Pizzarotti. In pratica a piatti lavati.
La promozione dei accordi di programma, attuabili con la la nuova legge urbanistica regionali, che vede nella conferenza di servizi (alla quale partecipano i soggetti istituzionali e privati coinvolti nel progetto) l’organo decisore su un’opera da considerarsi ai fini dell’applicabilità della L.R. opera pubblica o di interesse pubblico e semplificare così l’iter procedurale per la variante urbanistica o per l’individuazione della superficie da edificare. da detrarre alla superficie agricola. Quindi il progetto che si vuole far passare è quello di considerare il villaggio USA come opera di interesse pubblico.
Altra chicca, il mercatino delle superfici agricole non più finalizzate all’attività . La Regione Veneto sempre con la nuova legge urbanistica stabilisce in base a dati e valore, già oggetto di indagine e monitoraggio, una percentuale media regionale che può essere utilizzata a fini edificatori e quindi urbanizzata. Percentuale che va poi applicata come riferimento medio nel Comune interessato alla stesura del proprio strumento urbanistico 8PAT e/o PI). Bene in base a questi parametri viene fuori che il Comune di Quinto Vic.no ha a disposizione una superficie che può essere tolta dalla SAU (sup. agricola utilizzata) ai fini dell’urbanizzazione, Codesta urbanizzazione proclamata come sviluppo e opportunità per il Comune, dovrebbe comprendere al suo interno, quindi, anche la superficie territoriale necessaria per la costruzione del villaggio USA. Ciò sarebbe evidente. Ma così non sarà. Il nostro sindaco pretende ed esige entrambe. E’ è questo che sarà prevalentemente oggetto di contraddittorio con La Regione e Provincia (le quali, ovviamente, non avranno nulla da dire – tutta proforma) nell’ambito dell’allegra compagnia che costituisce la conferenza di servizi prevista dalla legge regionale.
Questa è la democrazia partecipativa del sindaco.
(*) Una versione più breve e rimaneggiata di questa prima parte della Corrispondenza, è stata pubblicata sull'inserto Carta Est-Nord del settimanale Carta
VILLAGGIO USA DI QUINTO: un buon esempio di frode urbanistica legalizzata.
Conosciamo tutti la storia, del nuovo villaggio USA che dovrebbe sorgere tra Quinto Vicentino e Torri di Quartesolo. Sì perché la Pizzarotti di Parma e la Setaf, non si accontenteranno del territorio agricolo di Quintarello, bensì cercheranno prima o poi, di impossessarsi anche dei 145.000 mq richiesti nell’aprile del 2006, al comune di Torri di Q.lo. In quella data, infatti, la Pizzarotti invia, sia al Comune di Quinto sia a quello di Torri, una richiesta di cambio di destinazione urbanistica. Nella fattispecie in quella di Torri si legge: “…E’ pertanto nostro intendimento, di concerto con l’Amministrazione Comunale, valutare la percorribilità e pianificare le modalità dell’iter urbanistico che possa condurre all’ottenimento della destinazione d’uso Çservizi di supporto agli insediamenti militari per le aree da noi opzionateÈ.” Segue: “Alla luce di quanto sopra chiediamo … a carattere di pubblico interesse attuare una variante di destinazione d’uso sull’area dell’estensione di ca. 145.000 mq, sita al confine con il comune di Quinto Vicentino (località Quintarello) compresa tra il Fiume Tesina e l’A31, attualmente ad uso agricolo. Si precisa che la destinazione d’uso richiesta non si configura affatto, come residenziale…, avendo l’insediamento carattere di Çservizio all’attività militareÈ ed essendo il complesso vincolato all’uso esclusivo da parte delle famiglie dei militari americani”…”Ci risulta inoltre che il futuro insediamento, in quanto per servizi militari, possa essere esente dall’ICI”. La richiesta della Pizzarotti è stata rigettata dalla Commissione Ambiente e Territorio che l’ha valutata negativamente. Questo è l’unico atto di posizione contro il villaggio per la parte ricadente in comune di Torri, una valutazione fatta su presupposti puramente tecnici, così come comunicato dal Sindaco Marchioro nel CC del 27.02.07. Non c’è nessuna delibera né di Giunta né di CC, che prenda una posizione effettiva. Si rammenta che anche il Comune di Quinto all’inizio aveva rigettato la proposta, per poi ripensarci facendo gli opportuni “calcoli dell’oste”. La Pizzarotti, come per Torri, offre al comune di Quinto un indennizzo, che l’Amministrazione del Sindaco Pillan decide di contrattare per portare a casa “opere indispensabili alla comunità”: servizi secondari per un importo di circa 6 milioni di Euro, che a nostro avviso, considerato che le opere saranno edificate dalla Pizzarotti e che il sito di Quintarello è sprovvisto di opere primarie (linee elettriche, acquedotto, gas e fognatura), se ne andranno tutti per gli allacciamenti alle reti, e probabilmente l’Amministrazione dovrà aggiungervi qualche migliaio di euro. I cittadini della zona, inoltre, si dovranno sobbarcare la mole di traffico, dal villaggio alla base Ederle, e alla futura base Dal Molin, che transiterà per la località di Bertesina, una stretta arteria già sotto pressione per il traffico giornaliero.
Il villaggio occuperà una superficie territoriale di complessivi 365.000 mq, fra i due comuni, in territorio di risorgiva, nei pressi di un corridoio ecologico e del futuro parco fluviale del Tesina, in una zona agricola di particolare pregio paesaggistico. Un territorio che la Setaf, precluderà alle attuali passeggiate ambientali, con un’oasi (ex cava di prestito) che la Pizzarotti intende “spostare” (?) in quanto, se pur piacevole, il laghetto è di intralcio all’edificazione. 220.000 mq, oggi, e altri 145.000, domani, con un’Amministrazione a Torri forse più compiacente, o scavalcando le Istituzioni definendo l’intervento come “opera di pubblica utilità”.
Il villaggio si dimostra una vera frode urbanistica legalizzata, che si spiega con i numeri. Partiamo dalla nuova Legge Urbanistica Regionale (L.R.11/04). Il modello di pianificazione prevede, a livello comunale, due nuovi strumenti che sostituiscono/assorbono il vecchio PRG: il PAT (Piano di Assetto del Territorio, comunale o intercomunale) e il PI (Piano degli Interventi, comunale) che è sostanzialmente l’attuale PRG. Gli atti di indirizzo della LR 11/04, precisano i criteri di calcolo del limite quantitativo massimo della zona agricola, da considerarsi come SAU (Superficie Agricola Utilizzata), trasformabile in zone a destinazione diversa, applicando percentuali e coefficienti predeterminati dalla Regione. In breve la superficie territoriale comunale di Quinto è di 17.483.000 mc circa, la SAU è di ca. 15.293.000 mq circa, quindi 87,47%, maggiore del 61,3% (valore medio, determinato dalla Regione Veneto, per i territori di pianura); si applica perciò un coefficiente di trasformazione delle zone agricole pari ad 1,3% e conseguentemente Quinto potrebbe edificare per 199.000 mq circa, che con l’aggiunta di un ulteriore 10%, ne risulterebbe una superficie trasformabile da agricola ad edificabile di 219.000 mq.
Considerando che ad eventuale intervento concluso, la superficie del nuovo villaggio sarà di 220.000 mq., al Comune di Quinto, a seguito dell’adozione del PAT, oltre ai 280.000 mq circa di sup. residenziale e sup. produttiva non ancora urbanizzate, resterebbe ben poco, per sviluppare le proprie previsioni. Ma il bravo Sindaco di Quinto, certamente non vuole mangiarsi tutta la sua superficie edificabile e fare questo autentico regalo alla Pizzarotti e agli USA. Che farà allora? Semplice, ritarda l’avvio del PAT e attiva le procedure per attuare un accordo di programma, applicando l’art. 7 della L.R. 11/04, per la variante urbanistica al vigente PRG, limitatamente all’area interessata, da zona E (agricola) a zona F (attrezzature ed impianti di interesse generale). Verificata quindi la possibilità di un assenso alla Pizzarotti, l’Amministrazione Comunale, previo deposito della variante urbanistica, convoca i soggetti pubblici e privati, per la definizione dell’accordo, e conclude l’iter con la ratifica in CC. Infatti, come afferma la Pizzarotti, la destinazione d’uso non si configura affatto come residenziale, ma di “servizio all’attività militare”. Con i 220.000 mq che subiranno il cambio di destinazione, prima dell’avvio delle procedure per il PAT, il bravo Sindaco riuscirà alla fine ad urbanizzare una superficie complessiva di 719.000 mq circa, pari al 55% dell’esistente superficie urbanizzata di tutto il territorio comunale. E’ così, paradossalmente, la L.R. 11/04, nata come normativa di tutela del territorio agricolo, permette invece una maggiore edificazione. Una vera frode urbanistica legalizzata.
Nota: scaricabile di seguito il file pdf di questo articolo con allegate anche le mappe degli interventi descritti; sul tema della "colonizzazione urbanistica" da parte delle basi militari americane, anche una recensione di un recente libro su Mall (f.b.)