Coalizione allargata, già al primo turno. Una «Conventione programmatica» da tenersi entro ottobre, aperta alle forze sociali ed economiche. E le primarie, per scegliere candidature basate sulla «condivisione del programma». Ecco il decalogo dei Ds, in vista della prima riunione plenaria della coalizione prevista per martedì. Si cerca il candidato sindaco del centrosinistra, ma prima ancora l’alleanza sul programma. Dopo una lunghissima riunione della Direzione provinciale, i Ds hanno dato all’unanimità mandato alla segretaria provinciale Delia Murer di rappresentare la posizione del partito. «La grande novità», attacca la Murer, «è che abbiamo deciso che la priorità sarà l’accordo programmatico, da costruire non soltanto tra le forze politiche, ma con una grande convenzione della città, del volontariato e delle personalità che si richiamano al centrosinistra». Poi si arriverà alle candidature. «I Ds ritengono di avere personalità all’altezza di ricoprire questo ruolo», continua la Murer, «e nei prossimi giorni gli interessati dovranno farsi avanti, presentando programmi e proposte. Agli alleati noi sottoporremo una rosa di candidature». L’altra sera di nomi non si è parlato. Ma non è un segreto che in assenza di «colpi a sorpresa» i candidati possibili dei Ds - anche se non ancora ufficiali - sono il deputato Michele Vianello, il rettore dell’Iuav Marino Folin, la presidente del Consiglio comunale Mara Rumiz, l’assessore alla Pianificazione strategica Roberto D’Agostino. Anche in casa della Margherita circola qualche nome, come quelli di Alessio Vianello e del commercialista Arcangelo Boldrin. Poi ci sono i nomi che il sindaco uscente Paolo Costa vedrebbe con favore al suo posto. Giorgio Orsoni, avvocato, attuale assessore al Patrimonio, e Giuliano Segre, presidente di Fondazione Venezia, ex consigliere economico di Bettino Craxi e oggi di Giuliano Amato.
Ma il totosindaco resta sullo sfondo. Martedì si parlerà di punti programmatici. Quello più difficile (la chimica) è stato in qualche modo digerito dai Ds. Le posizioni opposte (l’ala che difende il settore, capitanata da Livio Marini e quella contraria alla chimica guidata da Michele Vianello) hanno trovato un compromesso. A Marghera resteranno solo «produzioni pulite», con un periodo per la transizione. C’è unità anche sulla salvaguardia («Ridiscutere il progetto Mose e invitare il centrosinistra nazionale a sciogliere le ambiguità»).
«E poi bisogna rilanciare», avverte la Murer, «il ruolo del Comune su Porto e aeroporto, su sanità e welfare. Ma anche sulla cultura e il turismo: non più solo fruizione ma anche produzione e tutela». Martedì comincia il confronto. E dagli slogan si passerà alle alleanze e ai nomi