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Daniela Preziosi
Vendola: «Altro che “quarto polo”. Non molliamo Pd e Idv»
22 Gennaio 2012
Articoli del 2012
Generosi giochi d’equilibrio nelle difficili prospettive elettorali di una sinistra disunita. Il manifesto , 20 gennaio 2012

«Legge elettorale? Queste camere non moralmente all'altezza» Trivelle, acqua pubblica, «Bersani vigili bene. Se nei decreti si cancella il voto dei referendum mandi sotto il governo». «Innanzitutto: altro che "quarto polo". Ambisco a costruire il "primo polo", per vincere le elezioni e portare il paese a sinistra». Nichi Vendola risponde così alla domanda se vuole costruire un polo alternativo Sel-Idv, se se i rapporti con il Pd dovessero precipitare».

Ma nel Pd in molti spingono per rompere con voi e allearsi con il centro.

«C'è da compiere l'opera immane della deberlusconizzazione del paese. Il berlusconismo non era una condizione di costume, un'idea di società. Ora, con il governo tecnico, c'è una messa in stand by della contesa fra programmi e valori alternativi. Ma quella di una grande sinistra di governo che rimescoli culture, radicale senza estremismi né tentazioni minoritarie, riformista e non genuflessa al mercato, non è esigenza di un ceto politico.»

Si può deberlusconizzare insieme al Pd che oggi vota con Berlusconi?

«Il nostro riferimento è il popolo del centrosinistra e la sua ben orientata domanda di cambiamento, che si è espressa nelle amministrative e nei referendum che hanno colpito al cuore le culture liberiste ovunque collocate. Mettevano al centro un'idea alternativa al modello berlusconiano: la pratica dei beni comuni. Il Pd ha subito queste vittorie. Ma io resto alle parole di Bersani, alla battaglia tentata per marcare con contenuti sociali il governo. Generosa, ma con scarsi risultati. In queste ore c'è una seria compromissione della credibilità dei tecnici sul terreno della sostenibilità ambientale, nominata ma poi violata nel concreto.»

Il decreto liberalizzazioni dà il via libera alla trivellazione delle coste. Il ministro Clini smentisce, ma così c'era scritto sul testo, fino a ieri.

«Per noi pugliesi il vero petrolio è il mare, la bellezza, i valori d'uso di un paesaggio incantato. Se servirà, daremo battaglia fino alle estreme conseguenze. Non è la prima volta che il governo fa girare notizie e poi smentisce, per vedere l'effetto. Se è vero quello che dice il ministro, vuol dire che la mobilitazione immediata ha pagato.»

Il Pd è un fan delle liberalizzazioni.

«Tutti i parlamentari pugliesi hanno aderito alla manifestazione di sabato contro le trivelle. Chiediamo coerenza.»

Chiedereste di non votarlo?

«Chiederemmo di mandare sotto il governo. E ugualmente sulle privatizzazioni, se ci fosse un aggiramento dei referendum sull'acqua. Torno alle trivelle: se fosse, sarebbe in sintonia con la liberalizzazione della trivellazione dei fondali dei mari per la ricerca di greggio che vuole la Commissione europea. L'Europa che c'è oggi è schifosa, senz'anima, corrotta. È la piccola meschina Europa di Merkel e Sarkozy.»

E ora anche di Monti.

«Monti è una variante colta e illuminata. Ma fa difficoltà a capire che non esiste crescita che non assuma l'ambiente come contenuto anziché limite. È inadeguato, a prescindere dai meriti dei singoli, dentro un europeismo che salva l'euro e uccide l'Europa. Abbiamo chiamato l'assemblea di domenica a Roma 'per la giustizia sociale, una nuova sinistra per salvare l'Italia e l'Europa'. Oggi la sinistra deve prendere la bandiera degli Stati uniti d'Europa, rinnovando quel patto con i cittadini che ha fatto di noi dopo il nazi-fascismo il continente del progresso e dei diritti. »

Sta pensando a portare Sel fra i socialisti europei, dov'è il Pd?

«Apro una riflessione esplicita e senza sotterfugi sulla necessità di rimescolare le famiglie europee di ispirazione progressista. Se potessi, prenderei tre tessere in Europa: quella della Sinistra, che ho contribuito a costruire, quella del socialismo che oggi gioca una partita rilevante - in Francia, in Germania - per cambiare il segno al continente, e dei Verdi che su alcune questioni hanno colto in anticipo i nodi di fondo.»

Napolitano chiede ai partiti la legge elettorale. Bocciato il referendum, voi quale sistema proponete?

«Se devo essere sincero, penso che le camere che hanno salvato Cosentino non abbia la legittimazione morale per fare una nuova legge elettorale. Meglio le elezioni anticipate. Ma tutto il paese chiede di cambiare il Porcellum. E i partiti così vorrebbero dar un segno di 'autoriforma'. A qualunque parlamento si può chiedere una buona legge elettorale. Ma stiamo parlando di questo parlamento. Di un percorso che deve passare per il consenso di Berlusconi e delle sue truppe. Per lui - l'ha detto - il Porcellum è il miglior sistema possibile. Chi può pensare che questo parlamento faccia una buona legge? »

Nel caso, quale sistema preferisce?

«Una buona legge deve salvaguardare il pluralismo e le coalizioni. Domenica a Roma, insomma non nascerà il Quarto Polo.»

Allora perché alla vostra assemblea nazionale avete invitato Emiliano, Borsellino, De Magistris, Zedda e Landini?

«Un'alternativa di governo non può che essere la costruzione di una rete di relazioni fra politica e società. Un'alternativa solo movimentista o solo politicista nascerebbe con la vocazione alla sconfitta. La sinistra non può rinascere per rese dei conti ideologiche ma come capacità di ricostruire un disegno per l'Italia e per l'Europa.»

Per D'Alema le alleanze si fonderanno sul giudizio positivo su Monti.

«Ma ne è sicura? Persino gli apologeti di Monti cominciano a ridimensionarsi. Certo, non c'è paragone con Berlusconi che in Europa faceva cucù e le corna. Ma siamo sicuri che questo governo ci porterà fuori dalla crisi?»

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