La Repubblica, 26 aprile 2015
James Galbraith, economista della Texas University di Austin, proprio non ci sta a vedere vilipeso e offeso di fronte a tutta Europa il suo compagno di istituto e grande amico Yanis Varoufakis.
«Ma lo sanno che è uno dei migliori economisti del nostro tempo, loro che preparazione economica ne hanno zero? E che ha il solo torto, lui che era bandito dai talk-show politici in patria fino a poco tempo fa per ragioni politiche, di essersi messo al servizio del suo Paese per cercare di salvarlo dal naufragio dopo decenni di gestione, quella sì, incompetente e corrotta?»
Però anche il ministro italiano Padoan, che non può essere certo accusato di essere un politico attaccato alla poltrona, ha accusato il governo di greco di tattiche dilatorie…
Proprio qui sta il punto. I soldi, ci piaccia o no, sono un problema. Non pensa che i creditori comincino ad essere preoccupati di non rivedere il loro denaro?
«Se fanno così, non lo rivedranno davvero mai. Se invece permetteranno ad Atene di riprendere con le sue forze un cammino di crescita sicuramente sì, anche se in un futuro forse un po’ più lontano del previsto. Senza pretendere, per esempio, che il surplus di bilancio sia accantonato invece che essere investito. Guardi, in gioco qui c’è non solo il futuro della Grecia, ma anche dell’Europa e della democrazia. Ad un nuovo governo deve essere dato il tempo di attuare il proprio piano economico. Guardi, di tutto questo il più convinto oggi è il governo tedesco e direi personalmente la cancelliera Merkel».
Proprio lei?
«La signora Merkel si sta dimostrando una vera statista. E da questa sua nuova apertura beneficeranno anche tutti gli altri Paesi che sono stati distrutti dalla follia dell’austerity che ha aggravato oltre ogni misura una crisi che poteva essere risolta con rapidità. Ma questa è acqua passata. Il futuro sarà ben diverso, grazie alla conseguita consapevolezza tedesca. E di questo dovete tutti ringraziare Varoufakis».