La Repubblica online, 4 novembre 2015 La procura di Vicenza ha sequestrato il cantiere di Borgo Berga, nella parte ancora in costruzione del gigantesco complesso edilizio sorto a pochi passi dalla Rotonda, la villa disegnata da Andrea Palladio. Giunge a uno sbocco l'inchiesta aperta dalla magistratura sulla base di numerosi esposti presentati da comitati di cittadini e dal Movimento 5 Stelle, che hanno denunciato non solo lo sfregio a una pregiata area paesaggistica, anche la violazione delle norme sulla sicurezza idrogeologica (il complesso è insediato alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione, che in passato sono esondati).
I sigilli sono stati posti all'area in cui la società Cotorossi avrebbe dovuto costruire undici edifici. Il resto del complesso è già realizzato e comprende, per paradosso, lo stesso Tribunale dal quale sono partiti i provvedimenti richiesti dal procuratore capo Antonino Cappelleri e autorizzati dal Gip. Il sequestro segue di qualche mese un'altra iniziativa della Procura:
l'iscrizione nel registro degli indagati di Antonio Bortoli, al tempo dirigente dell'urbanistica e poi direttore generale del Comune di Vicenza. L'accusa è abuso d'ufficio.
L'inchiesta dunque coinvolge anche l'amministrazione comunale che ha autorizzato l'intervento nonostante arrecasse, questa l'accusa, un danno economico al Comune avvantaggiando i privati e senza considerare il possibile rischio idrogeologico. "Ne discende un vizio che rende illegittimo il piano", scrivono i magistrati, "e giustifica la decisione di impedire che nuove costruzioni vengano realizzate in quella zona". Gli esposti riguardavano l'intera area, anche quella dove già svettano edifici altissimi e un centro commerciale. Ma l'intervento della procura interessa solo la zona in costruzione. Quanto già realizzato, sostengono gli inquirenti, coincide con il perimetro dello stabilimento Cotorossi, lo storico cotonificio demolito il quale è stata avviata l'operazione immobiliare.