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Urbanisti: cambiate metodo!
28 Novembre 2013
La colpa è tutta dei responsabili tecnici, se in Africa le città soffocano dentro la baraccopoli . Almeno secondo il primo ministro della Tanzania, che ovviamente ritiene la politica del tutto innocente. Dal locale

Guardian, 28 novembre 2013 (f.b.)

Titolo originale: PM orders urban planners: Change your style of work - Scelto e tradotto da Fabrizio Bottini

Il primo ministro Mizengo Pinda invita gli urbanisti a cambiare metodo, smetterla di scaricare le proprie responsabilità lasciando che i centri urbani precipitino nel degrado che altrimenti li attende inesorabile al traguardo del 2050. Parlando al primo congresso dei professionisti riconosciuti dal Registro Urbanistico, ieri a Dar es Salaam, Pinda ha affermato che questi tecnici danno di sé un'immagine di scarso rilievo di fronte al pubblico, soprattutto a fronte di una buona metà del totale degli insediamenti, sia urbani che rurali, che crescono senza alcuna guida.

“L'immagine offerta sia alla società che alla politica, del modo in cui gli urbanisti svolgono il proprio dovere, è assai negativa. Le ricerche indicano come il 60%-80% degli abitanti del paese risieda in aree cresciute spontaneamente”. Secondo il primo ministro Pinda, la colpa per questi insediamenti non pianificati viene data agli urbanisti. “Molti ritengono sia vostra la colpa di tutte le dispute sullo spazio, che siete inseparabili dalla corruzione. E la cosa non mi sorprende affatto, ma vi chiedo fermamente: resistete alla tentazione”.

Pinda chiede invece a questi funzionari di sviluppare e offrire soluzioni per i conflitti sul territorio che coinvolgono coltivatori e allevatori, confini di villaggio e distretto, parchi nazionali, riserve di caccia, zone minerarie. Chiede agli esperti anche di riflettere sull'espansione di Dar es Salaam nel quadro generale delle grandi città. “Come possono centri quali Kibaha, Mkuranga o Bagamoyo contribuire a ridurre la crescita di popolazione di Dar es Salaam?” Secondo il primo ministro sta agli urbanisti esprimere una strategia: “Guardiamo alle ricerche per il gas in corso a Mtwara, o al progetto di un porto a Bagamoyo a sbocco della ferrovia centrale, o alle disponibilità di Gas Liquido, in relazione alle città del futuro”.

Ha chiesto ai professionisti di svolgere il proprio lavoro con diligenza, dato che nei prossimi 37 anni oltre metà della popolazione del paese si prevede diventerà urbana. “Siate avveduti nel vostro lavoro, e non cacciate il paese nei pasticci nel 2050. Secondo le ricerche a quell'epoca metà delle popolazione risiederà in città”. Accogliendo il primo ministro, la responsabile degli Insediamenti Umani, Prof Anna Tibaijuka, aveva affermato che gli urbanisti affrontano la sfida dell'innovazione e della capacità di esprimere visione, nel futuro urbano, con sempre più abitanti da servire in tutte le necessità. Oggi è l'ultima giornata del congresso.

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