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Alberto Vitucci
«Un referendum su nuovi scavi»
27 Settembre 2016
Vivere a Venezia
«Abbiamo fatto applicare per un pomeriggio il decreto Clini-Passera di quattro anni fa. Potenza della musica: le navi sopra le 40 mila tonnellate sono partite con 5 ore di ritardo. Non ci eravamo riusciti nemmeno con i tuffi qualche anno fa».

«Abbiamo fatto applicare per un pomeriggio il decreto Clini-Passera di quattro anni fa. Potenza della musica: le navi sopra le 40 mila tonnellate sono partite con 5 ore di ritardo. Non ci eravamo riusciti nemmeno con i tuffi qualche anno fa». La Nuova Venezia, 27 settembre 2016 (m.p.r.)

«Una giornata straordinaria. Ieri si è vista una grande festa, con tanti veneziani che colgono un’idea diversa di città. Siamo molto soddisfatti per questo segnale di vitalità e andremo avanti. Al sindaco Brugnaro diciamo: se è sicuro che i veneziani hanno già scelto di scavare nuovi canali facciamo un referendum sulle grandi navi in laguna». Tommaso Cacciari, tra gli organizzatori della domenica contro le grandi navi alle Zattere, canta vittoria. Oltre tremila, secondo i conti fatti dagli organizzatori, i partecipanti alla kermesse che è durata dalle 15 fino a notte. Con le band musicali sul palco galleggiante, la festa, i discorsi.

E un risultato indiscutibile: i riflettori del mondo di nuovo accesi sul problema grandi navi in laguna. «Abbiamo fatto applicare per un pomeriggio il decreto Clini-Passera di quattro anni fa», continua Cacciari, «potenza della musica: le navi sopra le 40 mila tonnellate sono partite con 5 ore di ritardo. Non ci eravamo riusciti nemmeno con i tuffi qualche anno fa». Per il comitato No Grandi Navi-Laguna Bene comune si è trattato di un «evento storico». «A Venezia c’è tanta voglia di resistere contro l’estinzione», «dice Luciano Mazzolin, «di manifestare insieme e di fare proposte alternative per salvaguardare salute, ambiente e lavoro». Un bilancio positivo, secondo il comitato, che ha permesso di attirare di nuovo l’attenzione internazionale sul problema.

E di rilanciare i «dieci sì», le proposte per fermare la tendenza che sta facendo di Venezia una Disneyland. Stop ai cambi d’uso, controlli sul moto ondoso Non solo una manifestazione. Perché sul palco galleggiante affittato dagli organizzatori si sono alternati dal pomeriggio a sera gruppi famosi. Il clou nell’esibizione di Eugenio Finardi, che ha scandito al microfono slogan contro la grande nave della Costa che usciva illuminata dal canale della Giudecca intorno alle 20. Finardi e poi Oliver Skardy, Gualtiero Bertelli, Furio Forieri, Herman Medrano, Banda Nera, Big Mike, 4 rooms family, i Rimorchiatori, Storie Storte. Cantautori, pop, reggae. Musicisti che si non esibiti gratis per la giornata contro le grandi navi in laguna. «Li ringraziamo come ringraziamo i tanti veneziani che hanno partecipato», dice Cacciari. Adesso speriamo che il governo finalmente scelga e metta fine a questa situazione. I progetti sul tavolo sono tanti». E la battaglia continua. L’obiettivo è rimettere insieme le tante forze («trasversali», dice Cacciari) che hanno a cuore un futuro di verso per Venezia che non sia quello di Disneyland. «Ci ritroveremo presto per fare il punto, insieme ai comitati e alla Municipalità. Intanto grazie a tutti».

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