Titolo originale: Regional differences– Traduzione per Eddyburg di Fabrizio Bottini
Se un documento prodotto a Whitehall suggerisce esperimenti pilota per città-regione, probabilmente nelle amministrazioni della Grande Manchester si starà borbottando sotto voce: “ma perché ci avete messo tanto?”. La discussione sulle città-regione dura da decenni, ma solo ora il governo si è accorto delle loro potenzialità.
Richard Leese, leader del Labour al consiglio cittadino di Manchester e appassionato sostenitore delle città-regione, si sta aspettando davvero che la Grande Manchester venga nominata fra gli esperimenti pilota prima della fine del mese. “ Greater Manchester è un’area che possiede le infrastrutture migliori per cominciare ad assumere un ruolo di governo superiore” dice. “Non si tratta di superiorità su altre città-regione, ma di una conseguenza della storia della Grande Manchester da quando è stato abolito il consiglio di contea e l’inera area è riuscita a mantenere forte identità attraverso la Association of Greater Manchester Authorities (Agma). Una struttura che ha operato attraverso decisioni da parte di leaders di 10 distretti: sono stati discussi grandi temi come i trasporti, lo sviluppo economico, e raggiunte intese di carattere generale su una base di consenso”.
Il termine “ città-regione” si riferisce ad un livello politico e strategico di amministrazione e decisione simile alle deleghe speciali per Londra, ma non necessariamente secondo le stesse modalità di struttura e governo. Una città-regione è individuata come “ città centrale” e suo “ hinterland” con confini geografici chiaramente definiti. Ora che l’idea di assemblee regionali elettive è affondato senza lasciare tracce dopo un disastroso referendum nel 2004, il ministro per il governo locale, David Miliband, si è entusiasmato per questo approccio più flessibile al decentramento regionale, che potrebbe essere adottao da alcune delle otto città centrali del Regno Unito. Che comprendono Birmingham, Leeds, Newcastle, e Sheffield, oltre alla Grande Manchester.
Lo scorso mese è stato pubblicato un rapporto sull’argomento dal think-tank New Local Government Network che sottolinea l’evidenza di come “”città dotate di maggior indipendenza politica e fiscale sono più propulsive, intraprendenti e competitive”. Le città-regione assumerebbero alcune funzioni delle assemblee regionali, come ad esempio le responsabilità sui trasporti, coinvolgendo altri soggetti interessati – di fatto le imprese – come già accaduto a Manchester. Il rapporto auspicava una “sanzione legislativa” da parte del governo per rendere la città-regione una realtà.
L’esperienza di Manchester
Nella Greater Manchester, i membri della Agma, che si riuniscono ogni mese, ritengono che una città-regione leverebbe di mezzo la fissazione su Londra come unico motore economico del paese, facendo da guida per una politica della Northern Way. La Grande Manchester è una delle tre regioni della Northern Way, piano regionale di sviluppo per incrementare il livello economico sino alla media europea.
Sin da quando è stato abolito il Greater Manchester Council nell’ambito di una riorganizzazione di confini, la collaborazione è diventata la pietra di paragone della cultura di governo locale, nonostante le oscillazioni di maggioranza politica dei vari consigli nel tempo. Il comitato esecutivo istituito alla Agma, per esempio, consente ai leaders di orientare i fondi governativi verso i casi più urgenti. La nuova circonvallazione di Salford è il risultato di un accordo congiunto che stabiliva come priorità regionale l’accessibilità ai posti di lavoro nella vicina Oldham.
L’eredità dei vecchi confini, di quando esisteva ancora un consiglio di contea, ha lasciato alcuni utili residui. Il braccio economico dei defunti consigli per l’istruzione e la formazione professionale è diventato la Manchester Enterprises, istituita dalle autorità locali come agenzia di marketing per la regione. Le camere di commercio locali hanno ritenuto opportuno amalgamarsi in un’unica unità coi medesimi confini.
C’è molto altro in comune fra le autorità locali sui modi per rendere operante una città-regione: una crescita dal basso, anziché secondo un modello imposto dall’alto, è considerata irrinunciabile; finanziamenti da parte del governo centrale per progetti chiave come quelli sui trasporti; e una certa riluttanza ad assumere poteri di raccolta risorse, che si sono rivelati la campana a morto al referendum sull’assemblea regionale eletta del nord-est. Pochi sembrano credere che l’assemblea del nord-ovest, articolata per entità sub-regionali, sarà smantellata e le sue funzioni trasferite. Sembra esistere la possibilità di una felice coesistenza, anche se si tratta di un punto di vista dipendente dalle linee politiche.
La lista dei desideri politici
Nonostante l’insistenza sulla collaborazione cooperativa fra le 10 autorità, il desiderio personale di Leese sulla legge è il dovere, di collaborare, e la richiesta di un organismo congiunto composto dalle amministrazioni locali.
Susan Fildes, unica esponente Tory in un’area dominata dal Labour, avverte chiaramente che si potrebbero migliorare le relazioni di lavoro. In quanto leader di Trafford, sede del Manchester United e uno dei principali parchi industriali d’Europa, la Fildes si preoccupa per la parità degli enti locali, indipendentemente dalla quantità di popolazione o se siano o meno consigli collocati nello “ hinterland”.
”Ci dovrebbe essere maggior riconoscimento di come Trafford possa svolgere un ruolo da punto di vista economico” dice. “Dovrebbe funzionare in modo che ciascuna autorità locale abbia un peso identico dal punto di vista delle politiche da sviluppare, ma naturalmente poi prevale la dimensione politica del partito”.
La signora Fildes è chiarissima sul fatto che, se la città-regione inizierà ad assomigliare sotto sotto a un’assemblea regionale eletta, il suo entusiasmo politico sparirà. “Secondo me, una città-regione è un concetto economico e territoriale, in cui all’interno di una regione si collabora perché tutte le entità elette lavorino al miglioramento dell’insieme” dice.
Quello a cui tutti sono decisamente contrari, è l’idea di avere un mayor eletto a capo di una grande città, un modello di leadership simile a quello della capitale. John Merry, leader del consiglio di Salford, da’ voce al punto di vista dei colleghi. “La nostra proposta non è quella di avere una figura di mayor eletto, ma di un comitato esecutivo. Non vogliamo che venga imposta una sola struttura, e passare attraverso tutta la trafila di chiacchiere e opposizioni che ciò comporta”.
Howard Bernstein, chief executive del consiglio cittadino di Manchester, concorda. “Ken Livingstone è una grande mayor per Londra, ma lì non ‘era alcuna leadership prima. Queste figure funzionano in alcuni casi, in partcolare se esiste il modo di costruire una efficace guida cittadina, ma credo che si tratti proprio dell’ultimo dei nostri problemi”.