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Carmelo Caruso
Sicilia. Ddl sanatoria, appello di imprese e ambientalisti
11 Novembre 2011
Abusivismo
Estremi tentativi di difendere le coste della Sicilia dalla sanatoria/promozione dell’abusivismo. La Repubblica, ed. Palermo, 11 novembre 2011

I democratici: "Approvato per creare lo scontro" - Confindustria e Legambiente chiedono all´Ars di votare contro il provvedimento - Cracolici: "Faremo di tutto per non farlo passare"

Aspra, asprissima [sic], praticamente una bocciatura con tanto di sondaggio. L´ennesima sanatoria edilizia sarebbe «una vergogna per il 70 per cento degli italiani secondo i dati Ipsos». È il giudizio di Confindustria Sicilia e di Legambiente Sicilia sull´approvazione della commissione Territorio e Ambiente all´Ars [Assemblea regionale siciliana] del disegno di legge salva-coste del deputato regionale Paolo Ruggirello (Mpa), lui stesso proprietario di una casa abusiva che verrebbe sanata dalla norma. Una vicenda che sembrava caduta nel dimenticatoio, dopo le polemiche degli ambientalisti e della stessa Sala d´Ercole, ma tornata alla ribalta dopo il voto della commissione. A tenere alto lo scontro è sempre Confindustria, che ieri sera ha diffuso con Legambiente un appello ai deputati siciliani: «L´unico effetto concreto delle tre sanatorie edilizie nazionali - scrivono - è stata una violenta recrudescenza dell´abusivismo senza tenere conto che la gran parte degli abusivi che hanno usufruito dei precedenti condoni, non ha completato il pagamento dell´oblazione. Per questo chiediamo a tutti i deputati di votare contro questo ddl».

Richiesta che fa sua il capogruppo del Pd all´Ars, Antonello Cracolici, che si dice pronto insieme al suo partito a fare di tutto per bloccare il ddl. E Cracolici si spinge oltre: «Qualcuno - dice - sta tentando di fare giochetti politici». Per il capogruppo Pd dietro all´approvazione del ddl ci sarebbe una questione politica. Il dito è puntato verso i deputati del Pdl, ma soprattutto del Terzo Polo, che avrebbero sostituito i loro colleghi in commissione, tra questi Pippo Limoli (Pdl), Nino Dina (Udc), Pippo Currenti (Fli). «Il Pdl ha sostituito dei deputati per raggiungere il numero legale - dice Cracolici - e il Terzo Polo si è presentato per garantire la sua presenza in commissione. Era tutto funzionale per aprire un conflitto con il Pd, anche da parte del Terzo Polo».

Per quanto riguarda il ddl (che potrebbe arrivare in aula anche a dicembre, se la conferenza dei capigruppo del 22 novembre deciderà di aprire una finestra nel Bilancio) sempre secondo Cracolici, è improbabile un´approvazione in aula: «Ha evidenti profili d´incostituzionalità». Una norma per cui Ruggirello aveva preconizzato un appoggio bipartisan («Vedrete quanti la voteranno» aveva detto), e che, tiene a precisare, «non è una sanatoria».

In commissione, Currenti del Fli ha votato a favore, anche se per Livio Marrocco, suo capogruppo, si tratta di scelta personale: «Parlerò al più presto con lui. Noi siamo contrari a questa sanatoria e non la voteremo». Nell´Udc, Nino Dina si schermisce, lui che si è astenuto «per insufficienza di elementi», anche se auspica in aula un confronto. Così come Francesco Musotto, capogruppo dell´Mpa (colui che aveva ritirato la firma dal ddl) che illustra la posizione del suo partito «senza ipocrisie»: «Noi dell´Mpa lasceremo libertà assoluta ai colleghi, tra di noi sono molti coloro che non sono d´accordo. Eppure c´è un atteggiamento da struzzi. Non mi sembra che ci siano ruspe in giro a distruggere ecomostri. Voi ne vedete? Toccherà all´Assemblea trovare la soluzione migliore».

Si dice contro Fabio Mancuso (Pdl), e rigetta le accuse di aver favorito l´approvazione in commissione con la sua presenza: «Non la voteremo, ci vuole un riordino globale e non occuparsene soltanto con un articolo». E non vuole passare per una a favore dell´abusivismo, Marianna Caronia del Pid: «Ho votato con la speranza che in aula si possa discutere di queste case ridotte in un limbo».

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