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Gian Antonio Stella
Se il sovrintendente è difeso dal geometra
6 Novembre 2013
Beni culturali
Una coincidenza è solo una coincidenza, due coincidenze sono un indizio, e tanti indizi, beh … Come nel caso della Sovrintendenza di Siracusa.

Corriere della Sera, 6 novembre 2013

Avete mai visto una rivolta di cacciatori in difesa del guardiacaccia? È un po’ quanto sta succedendo a Siracusa dove non accenna a calare il polverone sollevato da un manipolo di costruttori edili, architetti, geometri in difesa del vecchio sovrintendente rimosso dall’assessore ai beni culturali Maria Rita Sgarlata. Ma come, direte, i sovrintendenti non sono forse invisi a tutti coloro che hanno che fare con il cemento perché di solito si mettono di traverso alle betoniere? E non hanno forse dalla loro parte gli ambientalisti?

Macché: nella città di Dionisio va a rovescio. Contro il vecchio sovrintendente Orazio Micali, infatti, si erano schierati un po’ tutti i difensori del patrimonio artistico, paesaggistico e culturale con una lettera firmata da 16 associazioni: da Italia nostra a SOS Siracusa, dall’Archeoclub d’Italia al Circolo Legambiente, dall’Associazione Koinè al Comitato per il Parco delle Mura Dionigiane e così via… Un fronte impossibile da etichettare politicamente perché teneva dentro uomini di destra come Enzo Maiorca e Fabio Granata e della sinistra vicini a Sel.

Tutti uniti nel chiedere la revoca di Micali accusato di esser di manica troppo larga nei confronti del cemento. Ma soprattutto di avere bloccato, dopo che finalmente era stata conclusa la perimetrazione attesa da decenni, l’iter di istituzione del Parco Archeologico di Siracusa. Parco che finalmente impedirebbe di edificare all’interno della cinta delle Mura Dionigiane e in particolare sui fianchi dell’Epipoli dove sorge il grandioso Castello Eurialo. Direte: ma non era già protetta, l’area? Mica tanto, se è vero che le sovrintendenti all’archeologia e al paesaggio Rosa Lanteri e Alessandra Trigilia si erano addirittura viste chiedere 100 milioni di danni per avere bloccato la costruzione sul pianoro dell’Epipoli di 71 villette e due centri direzionali. Intimidazione bocciata dai giudici: le funzionarie hanno applicato la legge.

Dall’altra parte gli «operatori del mattone», chiamiamoli così, dipingono Micali con parole di sperticato elogio: «un ottimo Sovrintendente, “titolato per laurea conseguita” ed in grado di assolvere, con equilibrio, al proprio ruolo di gestione e salvaguardia del territorio, in un momento di forte disagio e difficoltà per la nostra comunità» e capace di «ben continuare a lavorare per una gestione seria, proficua e serena dei suoi Uffici». Va da sé che la decisione della Sgarlata di rimuovere il sovrintendente (nel quadro di una rivoluzione di quasi tutti i dirigenti isolani) sostituendolo con l’archeologa Beatrice Basile è stata accolta come fumo negli occhi. Sit-in in piazza, mozioni di protesta, interrogazioni parlamentari, richieste di dimissioni dell’assessore… E si torna sempre alla denuncia di «Unesco alla siciliana», dove Legambiente ironizza su chi pretende insieme di avere il bollino di «sito Unesco» (che Siracusa ha) ma senza gli impicci di ogni vincolo di tutela che «blocca lo sviluppo» e «sa solo mummificare!»

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