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Mauro Lissia
Sardegna -Tuvixeddu: Soru non demorde
13 Febbraio 2008
Sardegna
Il Presidente Soru ricorre al Consiglio di Stato e continua l’ennesima battaglia di civiltà. Da la Nuova Sardegna, 13 febbraio 2008 (m.p.g.)

Il braccio di ferro su Tuvixeddu non è finito: la Regione ha deciso di ricorrere al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar che ha bocciato i vincoli imposti per notevole interesse pubblico sui colli cagliaritani. Dopo le dichiarazioni a caldo di Renato Soru ieri la giunta ha deliberato di affidare agli stessi legali che hanno patrocinato l’amministrazione in primo grado - Paolo Carrozza e Vincenzo Cerulli Irelli - il ricorso ai massimi giudici amministrativi: chiederanno la sospensiva degli effetti della sentenza e una nuova decisione sul merito per ottenerne l’annullamento. E’ un compito difficile quello che attende i due legali. Perchè l’illegittimità della nomina dei quattro membri esterni della commissione per il paesaggio, quella chiamata a proporre i vincoli in base al Codice Urbani, è un problema che appare insuperabile: per il Tar serviva una legge regionale, ai membri di diritto sono stati invece affiancati tecnici scelti dalla giunta fra i consulenti già impegnati in altre attività di studio per l’amministrazione. Il ricorso (per Giorgio La Spisa si tratta di «ottusa ostinazione») comunque partirà. Nel frattempo - con la Corte dei Conti che ha chiesto informazioni - l’Iniziative Coimpresa potrà riaprire il cantiere e riprendere i lavori, mentre il comune di Cagliari avrà via libera per completare i lavori di realizzazione del parco pubblico. Soru, che aveva già annunciato la decisione di proseguire il confronto legale con il comune di Cagliari e con i costruttori, ieri è stato invitato dal consigliere regionale Pietro Pittalis (Udeur) a «riferire urgentemente in aula sulla sentenza Tar per Tuvixeddu, della quale alcuni passaggi sono gravissimi». Alla richiesta si è associato Roberto Capelli (Udc). Il riferimento è per i sospetti espressi dai giudici del Tar sulla reale volontà dell’amministrazione Soru di tutelare l’area storica dei colli: secondo i magistrati amministrativi la Regione avrebbe cercato semplicemente di aprire la strada a un progetto alternativo, quello del paesaggista francese Gilles Clément, presentato il 29 giugno scorso alla Manifattura Tabacchi all’interno del Festarch. Seguendo una procedura che in uno dei due esposti presentati alla Procura da Iniziative Coimpresa viene definita «misteriosa»: il progetto sarebbe stato affidato senza alcuna selezione pubblica e mentre era in pieno corso la controversia legale su Tuvixeddu. E’ stato lo stesso Soru a comunicarlo al pubblico, subito dopo la presentazione del progetto: «Sulla destinazione dell’area - aveva detto il governatore - esiste ancora una discussione e un contenzioso aperto». Per poi auspicare che «i privati possano facilitare la realizzazione dell’opera facendo un regalo a tutta la Sardegna». In quell’occasione l’assessore comunale all’urbanistica Gianni Campus rispose che il Comune avrebbe «parlato nelle sedi istituzionali» e che il progetto «non era stato presentato ufficialmente all’amministrazione». Infatti nessuno sapeva nulla di quel lavoro già abbastanza definito, così come nessuno sapeva che Clement fosse impegnato da tempo in uno studio su Tuvixeddu finanziato con 150 mila euro dalla Regione e dal Banco di Sardegna. Clement - ingegnere agronomo, botanico ed entomologo - viene definito «creatore dell’improgettabile» mentre lui preferisce qualificarsi come «un semplice giardiniere». Per l’area sulla quale Coimpresa intende costruire un quartiere residenziale il tecnico francese prevedeva tre ampi teatri all’aperto destinati ai grandi eventi con capienza tra i 2000 e i 5000 posti, un teatro sospeso, un cinema sotterraneo, un centro culturale, un museo della Cagliari sotterranea e un intervento sul canyon, da trasformare in un «fiume di papaveri». La gestione del ‘Parco Karalis’ sarebbe stata autosufficiente «grazie a una pergola solare e al riutilizzo dell’acqua piovana e delle acque grigie delle zone residenziali vicine». Molti interventi quindi, ma non le ville e le palazzine residenziali progettate dagli architetti di Iniziative Coimpresa, che dovrebbero portare attorno al parco archeologico punico-romano di Tuvixeddu migliaia di abitanti.

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