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Sandro Roggio
Sardegna: torna la politica usa e getta
9 Giugno 2010
Sardegna
La giunta Cappellacci svende agli affaristi del vento il paesaggio e concede al padrone l’ampliamento del suo villone. Da l’Unità, 9 giugno 2010 (m.p.g.)

Sull'eolico in Sardegna si discute molto in questi giorni. Ma non si spiega che il danno non è quello di acchiappare il vento (il maestrale soffierà sempre forte) ma prendersi l'orizzonte, occupare il paesaggio bene comune e limitato, e quando lo deturpi è per sempre. Le mosse, sotto osservazione degli inquirenti, pare servissero per addomesticare le regole utili a frenare la diffusione delle torri eoliche nel mare e nelle campagne.

Nessuna novità. Le politiche della destra non hanno a cuore il bene comune. Il programma è prendere da ogni territorio senza restituire nulla. Dalla Sardegna per lungo tempo si è portato via gratis. Non servivano grandi investimenti per trasferire legname o corallo o selvaggina. Qualche attrezzo indispensabile - per la pesca del tonno o per l'estrazione di minerali- non ha impoverito le imprese che poi hanno abbandonato tutto lì (sembra di vederle le torri eoliche arrugginite ai piedi di qualche altura).

Da mezzo secolo in Sardegna restano i segni di cangianti scorrerie che si adeguano ai tempi. Si sono fatti buoni affari nell'isola. Basta guardare la distruzione delle coste - per compiacere speculatori più che turisti-, le dune e le scogliere diventate piedistalli di brutte case. E se non bastano le proprietà private, terre e immobili pubblici saranno a disposizione nel girone del federalismo demaniale.

Il programma era/è chiarissimo e i sardi hanno deciso di favorirlo, così dopo la parentesi del governo Soru, nuova corsa.

Piano-casa: i primi effetti. Tutto ampiamente previsto in quell'idea bizzarra di piano-casa: evidente che avrebbe premiato le case grandi come villa Certosa. Chi più ha più gli tocca. Altro che un posto letto per il figlio che cresce. Poteva ritrarsi Berlusconi, esibire il bel gesto di rinunciare all'incremento? “La legge è uguale per tutti” - pronta risposta del portavoce di turno.

La legge appunto. La decisione di impugnare di fronte alla Consulta qualunque provvedimento autorizzativo del piano-casa - assicurano gli esponenti dell'opposizione- è una bella notizia. Sarà divertente: in giudizio l'ampliamento del villone dell'ispiratore del piano-casa sardo (ricordate Cappellacci convocato a Roma per questo?). L'ennesima prova del tentacolare conflitto di interessi del premier nel surreale dibattimento sulla deroga regionale ai vincoli prevalenti (quelli del Piano Paesaggistico secondo una legge dello Stato). Lo spettacolo servirà ai cittadini di destra per rendersi conto ? Solo se si evidenzieranno bene le notevoli contraddizioni nelle politiche di annunci reiterati e noiosi. O meglio delle politiche dei gusci vuoti che restano vuoti, pure perché c'è chi è sempre pronto a prendersi il contenuto.

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