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Vera Mantengoli
San Servolo, ex manicomio ora centro della cultura
29 Settembre 2017
Terra acqua e società
la Nuova Venezia, 28 settembre 2017. Un'eccezione positiva allo stillicidio di isole della laguna di Venezia messe in vendita per farne resort di lusso. E attraverso un'azienda partecipata, la gestione è pubblica. (m.p.r.)

la Nuova Venezia, 28 settembre 2017. Un'eccezione positiva allo stillicidio di isole della laguna di Venezia messe in vendita per farne resort di lusso. E attraverso un'azienda partecipata, la gestione è pubblica. (m.p.r.)

Venezia.Nella laguna c'è un'isola dove ormai si parla inglese, gli abitanti sono tutti giovani e le porte degli archivi storici sono sempre aperte al pubblico. Qui passato, presente e futuro convivono senza attriti mettendosi al servizio della cultura. Non stiamo parlando di un felice pianeta lontano, ma di un'isola veneziana e dei veneziani. È l'Isola di San Servolo, a soli otto minuti da Piazza San Marco e a una sola fermata di battello da riva degli Schiavoni (vaporetto numero 20). Grande cinque ettari, quasi quattro ricoperti da un parco rigoglioso sempre accessibile, l'isola è interamente gestita dalla società in house della Città Metropolitana San Servolo Servizi.

Presente. A differenza di molte altre sorelle dimenticate, l'isola di San Servolo non ha mai conosciuto un periodo di lungo abbandono. Nota per essere stata la sede del Manicomio di Venezia, l'isola oggi è sede della Venice International University con studenti provenienti da tutto il mondo, del Collegio Internazionale dell'Università Ca' Foscari di Venezia con i 50 migliori studenti residenti nell'isola, della sezione a indirizzo digitale dell'Accademia delle Belle Arti di Venezia, della Fondazione Franco e Franca Basaglia e del Museo della Follia. Durante le esposizioni della Biennale ospita mostre di padiglioni o eventi collaterali, ma in realtà le esposizioni sono presenti tutto l'anno. Alla costante presenza di opere d'arte, si affianca l'esperienza della residenza "Waterlines" che vede la collaborazione di uno scrittore o di una scrittrice di fama internazionale con un artista locale.

Restauro. Dopo la chiusura dell'ospedale psichiatrico avvenuta nel 1978, il presidente della provincia Luigino Busatto ne intuisce le potenzialità. Investe 40 milioni della Legge speciale per restaurare la dozzina di edifici che attualmente sono tutti agibili e utilizzati. Nel giardino ci sono campi da tennis e sportivi, un barbecue che si può affittare per grandi gruppi, una terrazza per cene e un ampio spazio per matrimoni o grandi eventi, oltre a diverse sale per conferenze. In media l'isola ospita 170 congressi all'anno, tanto che tra personalità del mondo culturale e scientifico e studenti internazionale, la lingua ufficiale è l'inglese.
«Vorremmo che i veneziani sapessero che l'isola è loro», racconta Fulvio Landillo, direttore della San Servolo Servizi. «A volte si ha l'idea che una società partecipata possa essere un peso per la collettività, invece noi siamo 13 dipendenti, non abbiamo mai chiuso un bilancio in deficit, fatturiamo una media di 2,7 milioni all'anno. Siamo piccoli, ma non utilizziamo i soldi della comunità, li generiamo noi dalle nostre attività».
Cultura. Qui si respira la cultura in ogni angolo. I cinquanta migliori cervelli di Ca' Foscari abitano nell'edificio principale, dove un tempo abitava il personale medico. La Venice international University è composta da 17 università che ogni anno portano una media di 150 studenti di oltre 20 nazionalità. «L'attività principale è quella congressuale», prosegue Landillo, «abbiamo circa 170 congressi all'anno su temi scientifici, ambientali e in generale culturali. Il fatto che l'isola sia molto vicina alla città, ma che nello stesso tempo permetta agli ospiti un luogo appartato, la rende meta di tanti incontri e a noi permette di avere come ospiti delle personalità di rilievo».
Durante l'inverno c'è un'attenzione particolare ai bambini con laboratori e mostre a tema, ma anche le scolaresche sono in aumento anche per quanto riguarda la raccolta delle olive: «Abbiamo molti ulivi e grazie a Slow Food e all'associazione Laguna nel Bicchiere», spiega Landillo, «facciamo l'olio con le scuole e poi lo diamo in beneficenza. Arriviamo anche a farne 100 litri».
Giardino. Il parco, uno dei più grandi di Venezia, ospita delle specie molto particolari. Dalla palma delle Canarie che accoglie il visitatore che sbarca nell'isola, alle grandi piante di agave americana, dal tiglio europeo al bagolaro detto spaccasassi, dal platano ibrido alla safora dorata, dai grandi pini d'Aleppo, al secolare ulivo e agli alberi di ailanto, alternati a grandi arbusti di pittosporo. Impossibile non notare il grande ulivo secolare che si dice essere il più antico della laguna. Con il suo tronco intrecciato, domina il giardino guardando oltre il muro di pietra, Venezia e le altre isole.
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