loader
menu
© 2024 Eddyburg
Fabrizio Ravelli
Salta la cementificazione berlusconiana, Pdl e Lega si dividono
3 Maggio 2012
Articoli del 2012
Monza, la Cascinazza, uno dei più turpi episodi del regime berlusconiano, sembra finalmente al tramonto. Una vicenda da manuale per studiare un’epoca di abiezioni. La Repubblica, 3 maggio 2012

A pochi giorni dal voto, il centrodestra monzese comincia a pensare di averla fatta davvero grossa, e vede il fantasma di una sconfitta che sarebbe clamorosa. Il sindaco leghista Marco Mariani ha dovuto piegarsi, molto controvoglia, al diktat del suo partito che gli ha imposto di correre da solo. E si ritrova come avversario un candidato del Pdl - il farmacista Andrea Mandelli - scelto in extremis in una riunione ad Arcore da Silvio Berlusconi. Roberto Scanagatti, candidato del centrosinistra, prova a costruire l´alternativa: "Perde chi governa male, non si tratta solo di un gioco politico".

La partita è fra questi tre. Se mai dovesse perdere, il centrodestra potrà ringraziare la famiglia Berlusconi. Sì, perché la divisione provocata dalla scelta solitaria della Lega è solo l´ultimo atto di una stagione in cui Monza è stata ridotta a feudo berlusconiano. E il lavoro della giunta Mariani ha avuto un obiettivo preponderante: far passare il nuovo Pgt che avrebbe permesso la nascita di Milano 4, una colata di cemento sull´area della Cascinazza. Un´area destinata a verde, e di proprietà di Paolo Berlusconi. "Per il Pgt - accusa Scanagatti - sono stati fatti 62 consigli comunali, anche di sabato e domenica". Obiettivo mancato, alla fine. Fra defezioni in extremis e sabotaggi interni leghisti, il grande affare del cemento berlusconiano è - per il momento - tramontato. E dire che Berlusconi aveva spedito a Monza, come assessore all´Urbanistica, il fido Paolo Romani. Mai visto in consiglio comunale, e forse una volta in giunta. Però, mentre seguiva da vicino gli interessi di famiglia, Romani costava parecchio alle casse comunali. La magistratura indaga sui 5 mila euro di bolletta per un telefonino forse dato in uso alla figlia. E sui 22 mila euro di spese in pranzi, in un anno e mezzo.

Nonostante il fallimento delle grandi manovre sulla Cascinazza, Mariani era convinto di poter spuntare una rielezione a capo del centrodestra. Ma i vertici leghisti hanno deciso che si doveva correre da soli. Ora il sindaco uscente ripete: "Se non stiamo insieme col Pdl è solo per una ragion di Stato. Non ci sono motivi politici per non proseguire l´esperienza". Dà per scontato, in caso probabile di ballottaggio fra Scanagatti e Mandelli, un apparentamento con l´esponente Pdl. Mandelli, il farmacista, non sembra voglioso di apparentamenti: "In caso di ballottaggio, i cittadini valuteranno i programmi". Se poi il duello dovesse essere Mariani-Scanagatti, ha già detto che i suoi elettori avranno libertà di voto. Lui, peraltro, ha già da vedersela con i maldipancia interni al Pdl, perché molti non hanno digerito l´imposizione della sua candidatura fatta in extremis da Berlusconi. Mandelli nega che ci siano malumori, però una vasta area legata a Cl premeva perché il candidato fosse Pierfranco Maffé, ematologo, assessore a Istruzione e Politiche sociali: "Io certamente - commenta lui - avrei preferito in questi anni più attenzione ai temi sociali, all´educazione, alla famiglia, e meno all´urbanistica che appassiona pochi". Scanagatti, mentre incassa il sostegno di Giuliano Pisapia e ne adotta il colore arancione di buon augurio, è sicuro: "La città sta dicendo no, non tollera più che si pensi solo agli affari del cemento".

INFO

Se nella piccola finestra in alto a destra, nella testata di questa pagina, scrivete “Cascinazza” e poi cliccate su “cerca” vedrete l’elenco delle molte decine di articoli che eddyburg ha raccolto su questo istruttivo episodio di malcostume urbanistico. Ce n’è per tutti i gusti. Magari l’argomento per una tesi di laurea…

ARTICOLI CORRELATI
28 Dicembre 2012
16 Dicembre 2012
12 Dicembre 2012

© 2024 Eddyburg