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Giuseppe Pullara
Rutelli: «Ma io vi dico, lo salverò»
7 Ottobre 2006
Beni culturali
DIetro i polveroni mediatici sulle grandi opere si nasconde il vuoto culturale e l'ordinarietà della quotidiana fatica del vivere. Dal Corriere della Sera, ed. Roma, 5 ottobre 2006 (m.p.g.)

A Roma accadono cose strane: ci sono realtà di cui nessuno parla (il disagio sociale esploso al Trullo, per esempio) e presenze meramente virtuali (la «Nuvola» di Fuksas, altro esempio) di cui si continua a parlare quasi esistessero davvero. Il Museo dell'arte contemporanea (Maxxi): citato di continuo, è però solo un cantiere in grave ritardo sui tempi. Ora rischia perfino di chiudere per mancanza di soldi, nonostante gli impegni del ministro Rutelli. Che però promette: «Io lo salverò».

La Finanziaria ha ridimensionato, quasi cancellandolo, ogni impegno di spesa per dare al Paese un adeguato Museo del contemporaneo, finora inesistente. Cinghia stretta, niente da fare. Eppure solo due settimane fa il ministro dei Beni culturali aveva trionfalmente annunciato i finanziamenti necessari per fissare al dicembre del 2008 la consegna alla città dell'opera di via Guido Reni, al Flaminio, arditamente progettata dalla famosa architetto Zana Hadid. Rutelli aveva anche indicato i ratei di una somma che avrebbe raggiunto i 70 milioni necessari a completare il Museo.

In sostanza, il governo ha concesso al Maxxi solo 5 milioni per ciascuno dei prossimi tre anni: appena un po’ di più di quelli utili a tenere il grande cantiere aperto ma fermo. «Il ministro competente, Di Pietro - chiarisce Rutelli - non è riuscito a trovare i soldi per il museo. È un fatto negativo, certo, ma è così. Il finanziamento tocca alle Opere pubbliche, non ai Beni culturali ma io tengo molto al Maxxi al quale ho già assicurato 7 milioni. I 15 previsti - continua Rutelli- li metterà il mio dicastero, pur non essendo quello a cui spetta l'investimento». Lo scorso anno, nel corso di una visita al cantiere-matusalemme (sta cominciando ad avere l'età di un anziano) il predecessore di Rutelli. Buttiglione disse cose analoghe indicando nel collega Lunardi il solo responsabile della realizzazione dell'opera.

«Fin d'ora mi sto impegnando a cercare i soldi per finire il Maxxi entro il 2008. È un impegno - assicura il ministro dei Beni culturali - che intendo assolutamente mantenere». Pio Baldi, direttore generale del Dipartimento per le arti contemporanee, si dice «molto dispiaciuto» del «buco» della Finanziaria. «Al Maxxi Roma e la cultura del Paese tengono molto. Non resta che confidare nell'impegno di Rutelli. Speriamo che vada a buon fine».

Altra musica da Claudio Cerasi, che con la società Navarra costruisce il museo: «Le notizie della Finanziaria ci annichiliscono. Siamo già esposti per 15 milioni, non possiamo continuare a lavorare senza essere pagati. Cinquemilioni l'anno sono ridicoli. Finiremo per chiudere il cantiere».

Maxxi e Nuvola, basta: o li facciamo o non parliamone più.

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