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Andrea Costa
Roma: libera villa in libera Università degli studi
1 Dicembre 2011
Roma
Il caso di Villa Blanc: ennesimo caso di patrimonio culturale e parco negati ai cittadini. Scritto per eddyburg, 30 novembre 2011 (m.p.g.)

Il tempo si è stampato meglio delle parole sugli avvisi di carta. Lungo l’interminabile rete di recinzione, raggrinziti come foglie, si legge appena “non sostare nei giardini durante il trattamento, tenere chiuse le finestre” e ancora: “Togliere i panni stesi, cuscini, giocattoli e cibi per animali dalle aree aperte, ecc.”. La ditta disinfestazioni avverte i “condomini limitrofi”. Non si scherza, succede quando manca la manutenzione ordinaria e allora bisogna andar giù pesante. I “limitrofi” attendono da quaranta anni un parco, un’area di pace o più semplicemente, un orizzonte libero per far riposare lo sguardo. Qualcosa oltre il serraglio inestricabile di vegetazione che per pudore o forse per pietà, nasconde gioielli come Il casino nobile: Preziosa testimonianza del primo “stile Liberty” italiano, oggi cade letteralmente a pezzi.

Villa Blanc, quattro ettari di verde privato sulla Nomentana e quattro vincoli di tutela storica, artistica e paesaggistica non sono l’Area 51. Eppure i misteri, anche qui, non mancano. Voluta alla fine dell’Ottocento dal Barone Alberto Blanc, al pubblico non si è aperta mai. Subito il degrado. Dalla Generale immobiliare negli anni 50, finisce alla Sogene di Michele Sindona. Poi, di proprietà in proprietà, perde per strada il diritto di prelazione all’acquisto da parte dello Stato, e cominciano serie interminabili di trattative tra privati e il Comune di Roma, mai concretamente interessato a far valere le prerogative, sacrosante, dell’interesse pubblico. L’ultimo padrone della Villa, dal 1996 è la LUISS, Libera Università della Confindustria che vorrebbe trasformare la Villa in una Business School per Supermanager d’elezione. Di certo, tra due anni, terminerà il vincolo a verde pubblico e il giardino diverrebbe per pochi e paganti.

Tra le moltissime voci contrarie a un accordo di compromesso tutto favorevole alla proprietà, da venerdì scorso c’è anche quella dell’Italia dei Valori (Roberto Soldà, Segretario romano e Giulia Rodano, Responsabile Nazionale della Cultura), che si aggiunge in Piazza Winckelmann allo “storico” Comitato Villa Blanc. I cittadini del quartiere ricordano una manifestazione ad aprile, stesso sole e stessa piazza. Altri politici e altri toni, forse troppo ottimismo; si chiedeva al presidente Marcucci di impegnare il Sindaco Alemanno all’acquisto della Villa. Il Sindaco non rispose... poi il nulla e il rincorrersi di voci, “stanno per vendere di nuovo”, “E’ tornato il progetto del parcheggio”. Solo alcuni dei timori di chi abita qui da una vita.

Se la “Carta di Firenze”, è il testo sacro internazionale della tutela delle ville e i giardini storici, quel “paradiso come immagine idealizzata del mondo” sembra oggi lontano e perduto. Stato e Comune di Roma, a oggi, han ben evitato di ricordare alle proprietà gli articoli del Codice: ovverosia chi rompe paga ma i privati “cocci”, se vincolati, appartengono secondo la legge, allo Stato. Per ora, a due passi dalla Villa del mistero, quel che è sicuro politicamente o letteralmente interpretabile, è scritto sui volantini del sit-in: Villa Blanc... noi non possiamo entrare.

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