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Roberto Mania
Riparte fra costruttori e giunta un dialogo che sa d’affare
4 Febbraio 2009
Roma
L’entente cordiale fra palazzinari e giunta capitolina è indissolubile. Da la Repubblica, ed. Roma, 3 febbraio 2009 (m.p.g.)

Quando giovedì scorso la riunione del Comitato di presidenza dell’Ance, l’associazione nazionale dei costruttori, si è trasformata in un "j’accuse collettivo" contro le inadempienze del governo sul fronte delle infrastrutture, la voce dei romani non si è praticamente sentita. C’erano già i nordici (lombardo-veneti in testa) che attaccavano i ministri Tremonti, Matteoli e anche Sacconi. Ma non è un caso che i romani abbiano scelto un profilo basso e tendenzialmente silenzioso. Nelle ultime settimane, infatti, tra il sindaco Gianni Alemanno e i costruttori capitolini si è ricominciato a tessere la tela del dialogo. Ma soprattutto quella degli interessi. Gli screzi scoppiati subito dopo la bocciatura del parcheggio del Pincio sono rapidamente rientrati. Il neo presidente dell’Acer, Eugenio Batelli, ha incontrato più d’una volta Alemanno. Il "piano casa" (20-30 mila nuovi alloggi), accompagnato dalle varianti al piano regolatore, arriverà e il sindaco - a scanso di equivoci – l’ha detto chiaro: "Il Campidoglio intende valorizzare i medi e piccoli imprenditori, non i grandi". Insomma è alla massa critica dei costruttori romani che guarda Alemanno, quella che ha visto crollare ben oltre la media nazionale del 30 per cento la propria attività, che stenta a ottenere finanziamenti dalle banche, e che, infine, non è più in condizione di assumere.

Una ragione per non farsi notare troppo nelle critiche al governo, sta anche nel fatto che alla Capitale (e solo alla Capitale) è stata concessa una deroga biennale - che ha fatto infuriare i sindaci del nord - per il rispetto dei vincoli del patto di stabilità interno. Lo "sforamento" libererà risorse che i costruttori immaginano destinate alle opere pubbliche, grandi e piccole. Infine c’è la "commissione Marzano" che farà arrivare a marzo la sua ricetta per la Roma del futuro: nelle bozze ci sono già due proposte pro-costruttori. Prima: destinare al social housing le piccole aree pubbliche (fino a 10 mila mq) inutilizzate e spesso trasformate in discariche abusive. Seconda: prestiti a tasso zero da parte del Comune alle imprese che costruiscono in social housing. Insomma, meglio non protestare.

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