Bagno a Ripoli «taglia» le case in collina, riducendo le previsioni di nuove costruzioni a Villamagna e Osteria Nuova, contestate dai sei comitati sorti in questi anni e in parte bocciate dal Tar. Il Comune ingrana la retromarcia su decisioni che risalgono a meno di dieci anni. E´ l´inizio di un percorso amministrativo a ritroso, un «rientro dall´errore» inevitabile, secondo i comitati, dopo i verdetti della magistratura. Oggettivo, però, un risultato politico: dopo lo strappo che si era consumato nella passata legislatura proprio su questi temi, la verde Beatrice Bensi ha votato assieme a Ds, Margherita, Comunisti italiani e Rifondazione comunista una variante attraverso la quale - come afferma una nota del municipio - «l´amministrazione comunale proverà a ricollocare in parte o totalmente alcune delle previsioni insediative, che l´attuale piano strutturale localizzava nei centri collinari di Villamagna e Osteria Nuova in altri contesti urbani ambientalmente e paesaggisticamente meno problematici». Nulla di definito, insomma, ma un primo passo.
Cinquantotto nuovi alloggi a Osteria Nuova, 28 a Villamagna. Le previsioni urbanistiche di nuove costruzioni in collina, deliberate dalle passate amministrazioni e che dovrebbero essere realizzate dalle cooperative, avevano scatenato l´opposizione dei comitati. Che nel 2004 vincono un´importante battaglia. Il Tar annulla il progetto Osteria Nuova perché le nuove edificazioni sono previste in «area fragile». L´amministrazione comunale, alla cui guida è intanto subentrato il sindaco Luciano Bartolini, da una parte annuncia ricorso al Consiglio di Stato ma dall´altra inizia il confronto con le parti sociali, politiche e con i costruttori per arrivare ad una soluzione condivisa della querelle. Dapprima ottiene una riduzione dei volumi, adesso incassa in chiave amministrativa i risultati della mediazione. All´atto di riperimetrare i centri abitati, il Comune ha infatti sospeso le relative delibere non solo su Villamagna e Osteria Nuova, ma anche sul capoluogo Bagno a Ripoli, su Antella e Capannuccia. Bartolini tratta infatti con le proprietà dei terreni lo spostamento nelle altre zone di parte di quanto doveva essere costruito a Villamagna e Osteria. In novanta giorni la soluzione, che - secondo indiscrezioni - dovrebbe concretizzarsi nella riduzione ad un terzo delle case da costruire a Villamagna e di oltre la metà a Osteria Nuova.
Nella stessa seduta il consiglio comunale ha approvato una seconda variante che - si legge in una nota del Comune - «produrrà l´arresto della proliferazione di residenze legato ai cambi di destinazione d´uso degli edifici esistenti (agricoli e non)». Nuovi vincoli, insomma, per ostacolare la speculazione fondiaria e immobiliare e sostenere le attività economiche.