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Andrea Fabozzi
Punto di caduta
4 Gennaio 2014
Articoli del 2014
Una sintetica analisi della realtà della "politique politicienne" italiana, dove dominano gli avanguardisti del passo indietro.

Una sintetica analisi della realtà della "politique politicienne" italiana, dove dominano gli avanguardisti del passo indietro.

Il manifesto, 4 gennaio 2014

Il gioco in attacco, il nuovo ini­zio, l’urgenza, le tappe for­zate, i cro­no­pro­grammi: da un mese il governo Letta 2 (quello senza più Ber­lu­sconi ma con ancora Alfano) dif­fonde una fre­ne­tica ansia. Senza muo­versi di un cen­ti­me­tro, al mas­simo sosti­tui­sce i vec­chi annunci con quelli nuovi. «Faremo, stiamo per fare, eccoci», ma appena si passa dagli annunci alle pro­po­ste con­crete ecco che rimonta un immo­bi­li­smo con­fuso. Che del resto è l’unico patto pos­si­bile per la strana mag­gio­ranza, quello che ne ha garan­tito la soprav­vi­venza. Un conto è la legge elet­to­rale, e anche lì per non spac­care in par­tenza l’asse di governo c’è voluto che Renzi tri­pli­casse le pro­po­ste di modi­fica, ognuna delle quali emen­da­bile: siamo ancora alla teo­ria. Un conto sono i prov­ve­di­menti con­creti, anche i più sem­plici, mode­rati e di banale buon­senso. Basta che il segre­ta­rio del Pd accenni alle unioni civili e alla modi­fica della Bossi-Fini che Alfano ci ricordi di essere sem­pre lui, l’Angelino di Ber­lu­sconi. Minac­cia una crisi che non gli con­viene ma che è ormai l’unica alter­na­tiva all’inerzia.

Forse se ne sta con­vin­cendo anche il pre­si­dente della Repub­blica, che da almeno tre anni ha scelto invece di custo­dire le lar­ghe intese e il fetic­cio della sta­bi­lità. Meglio tardi che mai.

La pro­po­sta di Renzi sulle unioni civili è la più timida pos­si­bile. Arre­trata anche rispetto all’elaborazione del Pd — il neo segre­ta­rio del resto qual­che anno fa era in piazza al Family Day con­tro la pro­po­sta pro­diana dei Dico. Se in Europa e nel mondo si afferma il matri­mo­nio anche per le cop­pie omo­ses­suali, Renzi si ferma alla tutela pri­va­ti­stica degli affetti, la solu­zione cioè che la Corte di giu­sti­zia euro­pea sta già supe­rando con le sue sen­tenze. Anche la magi­stra­tura ita­liana, per­sino quella della Cas­sa­zione, è più avanti. Nelle retro­vie ci sono però sal­da­mente Alfano e il suo cen­tro­de­stra, che è nuovo quanto lo sono Gio­va­nardi e Sac­coni. Para­go­nati ai loro comu­ni­cati, quelli vati­cani sem­brano ormai la scin­tilla di Luci­fero. Se non sulla revi­sione della Bossi-Fini, dove la destra rimane inde­co­ro­sa­mente unita, almeno sulle unioni civili Renzi finirà col tro­vare mag­giore sin­to­nia nei ber­lu­sco­niani orto­dossi che negli alleati di governo. Acce­le­rando per que­sta via la crisi. Sarà un bene.

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