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Raffaele Deidda
Piano con la casa, Forte con i resort
15 Ottobre 2009
Sardegna
Ricomincia con l’alibi del “piano casa” la distruzione delle coste della Sardegna. Aprile online info, postato il 14 ottobre 2009

Con la presentazione da parte della giunta Regionale del Piano casa, o meglio il Piano per il rilancio dell'edilizia è ormai definitivamente chiaro, per diretta ammissione della Giunta Cappellacci, che di case, intese come abitazioni da destinare a chi non ne dispone per viverci, se ne parla molto piano, anzi per adesso non se ne parla proprio. Se ne parlerà, semmai, più in là

"Non vogliamo scaricare cemento sulle coste, in Sardegna il territorio è una risorsa straordinaria, non vogliamo disperderla né dissiparla. Non c'è nessun atteggiamento filo-cementificatore da parte nostra ma siamo convinti che l'ambiente possa essere rispettato con l'intervento dell'uomo e con uno sviluppo sostenibile. La miglior tutela dell'ambiente si ottiene proprio con l'intervento dell'uomo". Parole rassicuranti queste del Governatore della Sardegna Ugo Cappellacci, pronunciate solo qualche mese fa. Note di violino per le orecchie di chi paventava terrificanti colate di cemento lungo le coste della Sardegna dopo le promesse di anti-carestia edilizia fatte da Berlusconi in campagna elettorale (d'altronde i muratori devono pur lavorare e anche.... i "liberi muratori"!).

Peccato che a distanza di così poco tempo la musica sia cambiata, con la presentazione da parte della giunta Regionale del Piano casa, o meglio il Piano per il rilancio dell'edilizia. Lo strumento più idoneo ad eseguire la nuova melodia e ad estrarne la musicalità più profonda ora appare il pianoforte (Piano Casa - Forte Village) essendo ormai definitivamente chiaro, per diretta ammissione della Giunta Cappellacci che di case, intese come abitazioni da destinare a chi non ne dispone per viverci, se ne parla molto piano, anzi per adesso non se ne parla proprio. Se ne parlerà, semmai, più in là. La priorità ora è data dall'esigenza di assegnare i premi di cubatura aggiuntiva, fino al 40%, per costruzioni e ricostruzioni, ai resort e agli alberghi che insistono sulla costa anche, e forse soprattutto, entro la fascia di 300 metri. D'altronde i muratori (soprattutto quelli "liberi") devono pur lavorare.

Così pure deve lavorare il gruppo che fa capo al presidente della Confindustria Emma Marcegaglia, la stessa che ha avuto in gestione per dieci euro a metro quadro l'ex Arsenale Militare della Maddalena per trent'anni, poi diventati quaranta per ripagarla del danno subito dalla Mita Resort, per l'appunto azienda del gruppo Marcegaglia, a causa del trasferimento del G8 all'Aquila (vedi l'articolo " G8 affare privato" nel settimanale L'Espresso del 30 giugno 2009). Alla Sardegna e ai sardi quale risarcimento è stato invece riconosciuto per lo scippo del G8? Lo scippo dei fondi FAS! Quei fondi che, per dirla come il segretario del PD Franceschini, il ministro Tremonti utilizza come un suo personalissimo bancomat.

La Mita Resort gestisce a Santa Margherita di Pula il Forte Village, uno dei principali resort europei, un complesso composto da 7 alberghi, 21 ristoranti, spazi e servizi ricettivi di grande prestigio. Si potrebbe mai negare al Forte Village, la cui gestione fa capo al presidente della Confindustria, una bella premialita' in termini di consistenti volumetrie aggiuntive?

Si potrebbe mai negare questo al presidente della Confindustria, invitata dal premier Berlusconi a diventare il vice presidente del Consiglio? "E' il ministro honoris causa all'attuazione del programma. Dato che non ho un vicepresidente del Consiglio mi piacerebbe che Emma potesse venire a farlo. Siamo sempre andati d'accordo", ha detto Berlusconi parlando di Emma Marcegaglia all'assemblea degli industriali di Monza, grato dell'invito rivoltogli dalla presidente nazionale degli industriali italiani ad "andare avanti" e a "fare le grandi riforme di cui ha bisogno questo Paese, evitando le polemiche".

No, non è neppure pensabile di poter negare ad un supporter così autorevole del Governo, come pure agli altri imprenditori sostenitori del "Governo del fare" e della Sardegna da edificare, qualche premialità volumetrica nelle attività immobiliari di suo interesse. Basterà approvare una legge regionale che, come ha commentato Renato Soru, "favorirà pochi, darà un contentino a tanti, ma in futuro ci impoverirà tutti".

La Sardegna ha potuto andare fiera del proprio il Piano paesaggistico varato dalla giunta Soru, considerato una delle esperienze di pianificazione più interessanti in Italia e in Europa, sia per il carattere pionieristico, essendo il primo piano paesaggistico approvato secondo le norme del Codice dei beni culturali e del paesaggio, sia per essere stato concepito e costruito in maniera coerente ad un più generale modello di sviluppo e di crescita economica. Ha goduto della considerazione nazionale e internazionale avendo il Piano paesaggistico acquisito, a livello europeo, una valenza di "best practice" da prendere ad esempio, a cui guardare con interesse. Se il piano casa/piano per l'edilizia dovesse passare così come l'infeudata Giunta di centrodestra propone, la Sardegna potrebbe retrocedere al livello di "bad practice" se non, addiritura, di "worse practice".

Con le coste sature di costruzioni la sopravvivenza economica del modello di sviluppo esistente in molte zone costiere, lungi dall'essere valorizzata, sarebbe certamente compromessa e progressivamente impoverita.

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