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Elisio Trevis
Palais, L’Enac è pronto a dire di si
8 Ottobre 2012
Vivere a Venezia
Uno scandalo nel quali sono coinvolte le massime istituzioni dello stato e della città, prosegue nell’indifferenza della politica dei partiti e della gran parte della società. Il Gazzettino 6 ottobre 2012

TORRE La settimana prossima incontro tra il gruppo di Cardin e i vertici dell'ente aeronautico Palais,l'Enac ora e pronto a dire si Basilicati: «Chiederanno approfondimenti, entro e settimana dovremo ottenere via libera» Passi avanti anche sulle trattative per le aree Elisio Trevisan MESTRE Da Roma giungono segnali positivi per il Palais Lumière veneziano. L'aveva annunciato l'altro ieri l'amministratore delegato dello studio di progettazione Altieri nel corso di un incontro pubblico a Spinea: Guido Zanovello ha detto che già la prossima settimana Enac, l'Ente nazionale aviazione civile, darà il suo parere positivo alla deroga per l'altezza della torre di Pierre Cardin (250 metri). Ne abbiamo chiesto conferma all'ingegner Rodrigo Basilicati, amministratore delegato di Concept Creatif International, il gruppo dello stilista italo francese.

«Ho appuntamento con i vertici di Enac a Roma la prossima settimana. Sappiamo che hanno prodotto già due o tre documenti con i quali formalmente ci chiederanno ulteriori approfondimenti e alcuni ne faranno loro».

La settimana prossima, dunque, non sarà quella decisiva. «Non penso che tutto si risolverà in quella sede, ci vorranno ancora alcune settimane per l'approvazione definitiva ma i commenti che ci hanno inviato in questi ultimi giorni sono molto positivi».

D'altro canto non avreste firmato il preliminare per le due aree più grosse senza avere almeno un segnale in tal senso da Roma.

«Già, e contiamo di risolvere anche la questione dei terreni mancanti in contemporanea con l'arrivo dell'approvazione di Fino ad ora vi siete impegnati ad acquistare una decina di ettari, della famiglia Zanardo e del fondo Lucrezio dei Mevorach, ve ne mancano altri otto per completare l'area sulla quale costruire il Palais Lumière.

«Per il Palais sono già sufficienti i primi dieci ettari, poi però ci sono le aree di espansione del progetto. Parte sono del Comune al quale abbiamo già inviato richiesta d'acquisto, parte delle ferrovie, altre sono occupate da strade, rimangono cinque o sei ettari di privati vari con i quali stiamo trattando». Privati che vogliono tirare sul prezzo, a quanto pare. «Non tutti, con la maggior parte abbiamo avviato trattative proficue. Alcuni addirittura potranno essere integrati dentro il progetto con le loro attività. Ce ne sono solo due o tre che vogliono alzare il prezzo. Vedremo, certo che non possiamo pagare cifre improponibili; se le trattative non dovessero andare in porto vorrà dire che, trattandosi di piccoli terreni ai margini dell'intera area, cambieremo il disegno escludendo quegli spazi. Siamo partiti due anni fa per questo progetto e vogliamo far partire i cantieri il più presto possibile».

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