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Augusto Mattioli
Paesaggio a rischio. A Casole spuntano 55 alloggi al posto di colonica e fienili
17 Maggio 2007
Il paesaggio e noi
Nella campagna senese un altro episodio dell’attacco al territorio e dei rischi che corre il nostro paesaggio. Da l’Unità, ed. Firenze, 17 maggio 2007 (m.p.g.)

L’altro ieri era una casa colonica, con stalle, fienili e qualche baracca. Oggi sono 55 appartamenti divisi in dieci fabbricati. Una lottizzazione molto ampia quella che si è riusciti ad attuare in zona San Severo, nel comune di Casole d’Elsa. Sulla quale però il sostituto procuratore della Repubblica di Siena Mario Formisano ha voluto vederci chiaro. Da quando qualche mese fa un privato cittadino aveva presentato un esposto ritenendo ci che vedeva crescere nella zona una struttura troppo ampia rispetto ai volumi iniziali degli immobili preesistenti. Il magistrato ha quindi affidato gli accertamenti sul campo al Corpo forestale dello stato e ai carabinieri del nucleo di polizia giudiziaria. Risultato: ieri mattina gli uomini della forestale si sono presentati nella zona di San Severo ed hanno proceduto al sequestro dell’intera lottizzazione (operazione Monopoli). In totale 30 mila metri quadrati di territorio, per 10 milioni di euro di valore. Inoltre ci sarebbero anche sei avvisi di garanzia inviati ad altrettante persone di cui non si conoscono i nomi.

I reati che si ipotizzano per questo ennesimo e preoccupante episodio riguardante la gestione dell’appetibile ma delicato territorio senese (la vicenda di borgo di Monticchiello è ancora fresca) sono quelli di lottizzazione abusiva, uso di rifiuti speciali, modifica morfologica dei terreni, realizzazione di un invaso da 20 mila metri cubi d’acqua che sarebbe stato realizzato secondo il corpo forestale dello Stato senza le necessarie autorizzazioni. «Con il potenziale rischio - si sottolinea in una nota - che eccezionali eventi atmosferici possano far sondare le acque dallo sbarramento con pericoli per la pubblica utilità».

Ai 55 appartamenti al posto della casa colonica e annessi, per i quali la legge consente il recupero ma rispettandone le volumetrie di partenza, secondo le indagini si sarebbe arrivati aumentando appunto i volumi delle strutture che di notte sarebbero state tutte demolite. «Forse - ipotizza la Forestale - a mascherare l’operazione immobiliare non tanto legittima. E così vengono forniti alla pubblica amministrazione dati molto presumibilmente gonfiati». Però risulta dalle indagini che alcune concessioni edilizie siano state approvate in tutta fretta il che ha portato al «completo stravolgimento quello che era una vecchia cascina e un paesaggio invidiabile». Fin qui la storia. Le reazioni non si sono fatte attendere.«Occorre alzare la soglia dei controlli sulle speculazioni a danno del territorio toscano» rileva in una nota Legambiente «Gli speculatori immobiliari - dicono Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente e Fausto Ferruzza, direttore di Legambiente Toscana - devono tenere giù le mani dalla regione. Questo nuovo importante sequestro, che segue di pochi mesi quello di Monticchiello in Val d’Orcia, deve servire a porre fine all’azione dissennata di chi cerca di arricchirsi a danno di un patrimonio inestimabile, sia dal punto di vista ambientale, sia paesaggistico ed economico, come quello della campagna senese e di tutta la Toscana».

Prende posizione con una breve dichiarazione il sindaco di Casole Valetina Feti nella quale, mentre conferma fiducia nelle indagini della magistratura, si augura che «venga fatta presto chiarezza sulle presunte irregolarità riscontrate per l’intervento edilizio attuato a San Severo. Confermo inoltre l’assoluto interesse di questa amministrazione affinché lo svolgimento delle indagini possa contribuire a ripristinare quello stato di certezza che occorre per ben gestire la cosa pubblica, garantendo così il buongoverno di questo territorio».

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