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Daniela Preziosi
Ora la sinistra punta al big bang dopo il voto del presidente (greco)
16 Gennaio 2015
Articoli del 2015
«Mobilitazioni per Tsipras. Partono le mobilitazioni internazionali, occhi puntati sulle elezioni di Atene. Da lì può arrivare una scossa anche all’Italia» Ma non è facile unire i frammenti di una nuova sinistra possibile e tener dritta la barra del timone.

Il manifesto, 16 gennaio 2015

Un week end di discus­sione, il pros­simo, a Bolo­gna orga­niz­zato dall’Altra Europa; quello suc­ces­sivo a Milano con­vo­cato da Sel. Poi il voto per le pre­si­den­ziali gre­che, che cadrà il 25 gen­naio, dove è molto pro­ba­bile la vit­to­ria di Ale­xis Tsi­pras, lea­der della coa­li­zione Syriza. Un voto, quello greco, che cade prima di quello per il capo dello stato ita­liano e rischia di avere un impatto anche più forte sulla poli­tica del nostro paese. Nella varie­gata galas­sia delle sini­stre nostrane parte una mobi­li­ta­zione che punta su Atene per arri­vare a Stra­sburgo, pas­sando per Roma.

Sta­mat­tina infatti alla camera un gruppo di per­so­na­lità diver­sa­mente col­lo­cate a sini­stra (fra gli altri Luciana Castel­lina, Nichi Ven­dola, Paolo Fer­rero, Marco Revelli, Anto­nio Ingroia ma anche Pippo Civati e Ste­fano Fas­sina) pre­sen­te­ranno le ini­zia­tive di una cam­pa­gna di mobi­li­ta­zione inter­na­zio­nale nata dall’appello ’Cam­bia la Gre­cia, cam­bia l’Europa’ fir­mato ormai da migliaia di cit­ta­dini per «soste­nere la libera scelta del popolo greco con­tro le pres­sioni dei mer­cati finan­ziari e la disin­for­ma­zione di molte testate gior­na­li­sti­che sul pro­gramma di Syriza». Fra le ini­zia­tive, quella della ’Bri­gata Kali­mera G25’, che dall’Italia si pre­para ad andare ad Atene a soste­nere Tsi­pras e Syriza nei giorni del voto. Ini­zia­tive ana­lo­ghe sono par­tite nelle capi­tali di tutta Europa. Occhi pun­tati sulla Gre­cia, ma anche sull’Italia che dal voto greco potrebbe rice­vere una scossa se non uno scrollone.

A que­sto sarà dedi­cato gran parte del dibat­tito che si terrà a Bolo­gna (al cinema Nosa­della) sabato e dome­nica pros­simi. Lì l’Altra Europa con Tsi­pras, la lista che si è pre­sen­tata alle scorse euro­pee, discu­terà di Gre­cia ma anche del mas­sa­cro della reda­zione del Char­lie Ebdo pari­gino. Nel pome­rig­gio di sabato affron­terà invece il ’mani­fe­sto siamo a un bivio’ (testo inte­grale su lista tsi pras .eu). Il ’bivio’ fa rife­ri­mento alla strada euro­pea del dopo-voto greco, ma anche alla strada ita­liana che potrebbe tra­sfor­marsi, dal viot­tolo di un’ennesima nuova sigla a sini­stra, nella via più larga di una ’cosa’ comune a sini­stra, invo­cata ago­gnata e data per immi­nente per­sino da chi non se la augura — come il pre­si­dente del con­si­glio Mat­teo Renzi — ma ancora impe­la­gata in una lun­ghis­sima fase di gesta­zione. Il docu­mento che arriva alla discus­sione dell’assemblea nazio­nale, con­di­viso dalla stra­grande mag­gio­ranza del gruppo pre­pa­ra­to­rio ma non da tutti, parla chiaro: «Inten­diamo met­terci al ser­vi­zio di un pro­cesso che porti alla costi­tu­zione di una sola “casa comune della sini­stra e dei demo­cra­tici ita­liani in un qua­dro euro­peo”» che dovrebbe sfo­ciare alle poli­ti­che in «un’unica lista», come suc­cede già in Gre­cia e in Spa­gna, «in grado di unire tutte le com­po­nenti sia orga­niz­zate che disperse di una sini­stra non arresa alla auste­rità euro­pea e alla sua ver­sione auto­ri­ta­ria ita­liana incar­nata dal ren­zi­smo». «Il 2015 può essere dav­vero l’anno del cam­bia­mento», è la con­clu­sione «fac­ciamo cia­scuno un passo indie­tro, per fare insieme due passi avanti».

Il week end suc­ces­sivo, quello che va dal 23 al 25 gen­naio, gli atti­vi­sti dell’Altra Europa, ma sta­volta insieme a molti altri pro­ve­nienti da mondi diversi e anche dalla sini­stra Pd, si ritro­ve­ranno a Human Fac­tor, la ’Leo­polda rossa’ di Sel, a Milano. Incon­tri rav­vi­ci­nati che dovreb­bero supe­rare le incom­pren­sioni e le divi­sioni del dopo-europee. Almeno nelle inten­zioni di tutti, o quasi. E che potreb­bero por­tare a can­di­dati uni­tari anche alle pros­sime regio­nali, in calen­da­rio per mag­gio. Così è già nelle Mar­che, dove ieri un ampio car­tello delle sini­stre ha annun­ciato la corsa con­tro il can­di­dato del Pd qua­lun­que sarà (in regione i dem si stanno dila­niando nella scelta se fare o no le pri­ma­rie). Così potrebbe essere anche in Ligu­ria, dove Ser­gio Cof­fe­rati è stato scon­fitto alle pri­ma­rie del cen­tro­si­ni­stra ed ora molte voci, alcune anche del Pd, chie­dono un nome alter­na­tivo alla bur­lan­diana Lella Paita.

Nell’album delle figu­rine di fami­glia manca ancora anche la casella di Pippo Civati. Che da tempo guarda a sini­stra fuori dal suo par­tito ed ha già spie­gato che «se si andasse al voto ora» non si rican­di­de­rebbe su un pro­gramma «che non con­di­vido», quello di Renzi. Sulla sua scelta peserà il nome del pre­si­dente della repub­blica che Renzi pro­porrà al Pd. Se sarà evi­den­te­mente frutto del Patto del Naza­reno, o un nome con­cor­dato con la sini­stra del suo partito.

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