Il comune boccia il Mose
il manifesto
C'è ora anche il comune di Venezia tra coloro che si oppongono al Mose, il sistema di dighe mobili in corso di realizzazione a Venezia, una delle grandi opere del governo Berlusconi. Il comune ha infatti disposto un'informativa su 19 presunte violazioni alle norme comunali, regionali e comunitarie in materia ambientale, riscontrare nei cantieri alle bocche di porto. Mentre il sindaco Cacciari, sostenuto dai pareri dei primi cittadini di Cavallino e Chioggia, ha inviato una relazione dell'ufficio urbanistica al Magistrato delle acque sulle presunte violazioni, chiedendo di fermare i nuovi progetti esecutivi. Il comune si sarebbe convinto a intervenire dopo due diffide inviate dagli ambientalisti dell'Ecoistituto Alex Langer, da Italia nostra e dalla Lipu. Ma il magistrato avrebbe comunque deciso di dare il via libera a sei progetti, sostenuto dal ministro Lunardi. Mentre gli industriali di Venezia sostengono che il progetto deve andare avanti.
Mose, polemiche sulla Salvaguardia
la Nuova Venezia
Mose, stop ora o mai più: nel senso che o si fermano i lavori da qui all’inverno oppure, a fondamenta posate, saranno arrivati ad uno stadio troppo avanzato per essere bloccati. Così il confronto tra i due schieramenti si fa serrato, con il fronte del «No» che tenta l’ultimo affondo.
Il sindaco Massimo Cacciari - perizia tecnica alla mano, che ha rilevato ben 19 violazioni amministrative ed urbanistiche al mega-progetto - ha invitato il Magistrato alle acque (ma il sapore è quello della diffida) a non procedere con nuove approvazioni in attesa di chiarire i punti dubbi. Ufficialmente la presidente Giovanna Piva ieri non ha replicato, ma in sede di Comitato tecnico ha spiegato che i nuovi progetti esecutivi avranno un iter sufficiente lungo per permettere gli approfondimenti richiesti. Nel frattempo è però stato dato, tra l’altro, il via libera allo scavo di un nuovo canale a San Nicolò. «Solo uno sbuffo di china sul progetto, del quale non si è mai parlato prima: incredibile», commenta l’urbanista Stefano Boato.
Quando al Mose, si sa, la posizione di Magistrato e ministero delle Infrastrutture è sempre stata: il benestare è giunto dalla Commissione di Salvaguardia che, in sede di conferenza di servizio, ha sanato ogni pendenza. Equiparazione contestata da ambientalisti e amministrazione, che ricordano come la Corte Costituzionale abbia chiarito (375/98) che la Commissione non ha i poteri per derogare alle norme urbanistiche.
Di più, ora si apre un nuovo contenzioso, perché l’avvocato Gianfranco Perulli - rappresentante del Comune in seno alla commissione - ha messo nero su bianco come la decisione fu assunta pressoché a scatola chiusa. «Al momento del voto», spiega Perulli, «io e altri 5 commissari, come Stefano Boato e Cristiano Gasparetto, siamo usciti dall’aula, dopo aver fatto verbalizzare che la commissione non aveva potuto completare l’indagine sul progetto e gli allegati, esaminati solo in piccola parte. Un fatto del tutto pacifico, che rende viziato il parere e travolge l’intero procedimento amministrativo».
A spingere il sindaco Cacciari ad intervenire sono state due diffide, presentate dagli ambientalisti dell’Ecoistituto Alex Langer, Italia Nostra e Lipu. Ne è derivata un’indagine amministrativa della Direzione centrale sviluppo del territorio e mobilità, che ha evidenziato 19 presunte violazioni alle norme comunali, regionali e comunitarie in materia ambientale, inviata al ministero delle Infrastrutture e alla Regione Veneto, competenti sui provvedimenti di immediata sospensione delle opere abusive.
Il dibattito impazza. Se il presidente degli industriali di Venezia, Antonio Favrin, chiede che i lavori proseguano - «E’ un’idea che riteniamo valida» - la deputata verde Luana Zanella chiede invece al ministro Lunardi di bloccare i cantieri «assolutamente illegittimi rispetto alle norme di pianificazione dei comuni della laguna e a quelle dell’Ue per i siti Sic». Intanto, a Ca’ Farsetti si aspettano risposte ufficiali del ministro e del Magistrato alle acque. Nell’attesa, ieri, seduta balneare per l’intera giunta, riunita in conclave per tutto il giorno alla Colonia Morosini, con l’unica sosta per il pranzo insieme ai bambini del centro degli Alberoni: risotto di mare e pesce arrosto per tutti. Ogni assessore ha fatto il punto della situazione ed è stata stesa la scaletta del da farsi. Alla fine, sorrisi, ma bocche cucite. (r.d.r.)
Per comprendere perchè il MoSE non va bene si veda, per cominciare, questo articolo