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Francesco Furlan
Nuovo stadio, la Save si ritira Marchi: no al Quadrante di Tessera.
15 Gennaio 2014
Venezia e la Laguna
E' il tramonto di Tessera City, la grande operazione di valorizzazione immobiliare della gronda lagunare avviata dal craxiano Gianni De Michelis e proseguita dai suoi seguaci nascosti sotto altre bandiere, oppure una guerra tra bande per la divisione degli utili?

E' il tramonto di Tessera City, la grande operazione di valorizzazione immobiliare della gronda lagunare avviata dal craxiano Gianni De Michelis e proseguita dai suoi seguaci nascosti sotto altre bandiere, oppure una guerra tra bande per la divisione degli utili? La Nuova Venezia, 15 gennaio 2014

Orsoni: fa solo i suoi affari Saveabbandona il Quadrante «Orsoni si faccia lo stadio da solo» II presidenteMarchi: «Impossibile dialogare con il sindaco, adesso non potrà dare più lacolpa a noi» Salta così l'opzione sull'area di 28 ettari per il centrosportivo, in vendita i terreni destinati a bosco

Quadrantedi Tessera: Save si chiama fuori, rischiando di far saltare il progetto dellostadio del Venezia Calcio. «Mi chiamo fuori perché con questo muro contro muronon ha senso insistere. Ora il sindaco Giorgio Orsoni non ha alibi, se vuolefare lo stadio lo faccia, e io me lo auguro, ma almeno non potrà dare la colpaa noi, come è sua abitudine» ha spiegato ieri il presidente di Save, EnricoMarchi, in un incontro convocato per ricostruire la lunga storia dell'accordoche era stato siglato nel 2008 con l'allora sindaco Massimo Cacciari.
Un'intesache aveva messo tutti d'accordo: con uno scambio di aree tra la società digestione dell'aeroporto e il Comune, compensata con una maggiore capacitàedificatoria per Save, si sarebbero potuti realizzare la nuova sede del Casinòe lo stadio per il comune, e una serie di edifici - «ma non centri commerciali»- funzionali allo scalo per la Save di Marchi. Un accordo che però è statonecessario rivedere dopo l'apposizione nell'ottobre del 2011 di un vincolo Enacdi un chilometro dall'asse della nuova pista prevista nel masterplan dellasocietà di gestione e che si estende anche sull'area destinata allo stadio. Daallora è cominciato il braccio di ferro, in mezzo ci sono state l'approvazionedel Pat da parte del Comune - fermo però in Regione - e l'opzione d'acquisto daparte di Save di un'area di 28 ettari, a nord del quadrante e a ovest dellaTriestina perla realizzazione dello stadio.
Un nuovo accordo però non è maistato trovato perla volontà di Ca' Farsetti - accusa Marchi - di voler tagliarele aree di Save dal progetto del quadrante, escludendo la compensazione dellearee acquistate da Save per l'accordo del 2008, e concentrando tutta lacapacità edificatoria sulle aree di proprietà della Marco Polo, società delComune.
Per Ca' Farsetti però Marchi ha un solo obiettivo: speculare ai dannidella programmazione urbanistica della città. Il presidente di Save invecesostiene che «Orsoni ha agito cercando di ignorarci, trattando direttamente conEnac dimostrando» aggiunge «una miopia incredibile. E anche malafede. Non abbiamopiù tempo di distrarci con queste beghe politiche, a questo punto ci teniamo iterreni che ci servono per realizzare la seconda pista, rinunciamo all'opzionesul terreno per lo stadio, e le altre le vendiamo, con calma». Il che vuol direche sfuma il progetto dello stadio - almeno così come era stato immaginato,perché il Comune sta cercando di ottenere una deroga per realizzarloall'interno del vincolo di un chilometro - e sfuma il progetto del bosco,un'area di 105 ettari che era stata acquistata da Save in base all'accordo conCacciari. Non è in pericolo però il progetto della seconda pista, assicuraMarchi anche se per realizzarla, oltre ai 70 ettari già nella disponibilità diSave, serviranno anche i 16 d del Comune. «Con il masterplan definitivo entro18 mesi procederemo all'esproprio delle aree che ci mancano, compresa quella diproprietà del Comune.
Non è un progetto di Save» ha evidenziato Marchi «ma è unprogetto nazionale che riguarda il terzo aeroporto intercontinentale italiano».Il mirino di Marchi resta puntato contro Orsoni, che invita a interrogarsi sulperché, come emerso in un sondaggio di Ipr Marketing, sia uno dei sindaci menoamati in Italia: «Orsoni probabilmente ha qualche problema con la mia persona,ma questo non è per volontà mia. Forse perché era una delle tante persone cheavrebbe ambito a fare il presidente dell'aeroporto, come era una delle tantepersone che attorno allo scalo lavorava con ricche consulenze. Per quanto miriguarda io non ho mai avuto l'ambizione, e non l'ho neppure oggi, di fare ilsindaco di Venezia. Forse lui aveva quella di fare il presidente della Save».
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