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Francesco Erbani
Non c'è pace per Pompei
5 Dicembre 2006
Beni culturali
L'arroganza della politica come subdolo nemico del nostro patrimonio culturale: un altro episodio su cui vigilare. Da la Repubblica, 5 dicembre 2006 (m.p.g.)

I funzionari della Soprintendenza archeologica di Pompei si schierano con Pietro Giovanni Guzzo, che ha annunciato il proposito di dimettersi dalla guida di quella Soprintendenza. Dimissioni motivate dalla conferma nel suo incarico, da parte del ministro Francesco Rutelli, del direttore amministrativo della Soprintendenza, Luigi Crimaco, nonostante si sapesse che Crimaco, nominato da Giuliano Urbani, non fosse mai riuscito a instaurare una buona convivenza con Guzzo, archeologo di fama riconosciuta.

I direttori degli scavi di Pompei, di Ercolano, di Oplontis, di Boscoreale e di Stabia, una fra le più importanti aree archeologiche al mondo, esprimono in un documento la «totale solidarietà» a Guzzo e a loro si affiancano architetti, archeologi e biologi. A favore di Guzzo si sono espressi anche studiosi stranieri, dalle università di Friburgo a quella di Nimega, e adesioni sono arrivate anche dal Pergamon Museum di Berlino. Oltre che dall´Assotecnici, l´organizzazione che raccoglie i funzionari di tutte le soprintendenze, e dai sindacati Cgil, Cisl e Uil.

Guzzo non ha ancora inviato la lettera di dimissioni. Ma non sembra intenzionato a recedere a meno che non vi sia un segnale di svolta nella difficile situazione di Pompei. Il sito archeologico è visitato ogni anno da due milioni e mezzo di persone, ma è assediato da una realtà complicata, con custodi invadenti, parcheggiatori assillanti e una pletora di bancarellari che vendono patacche d´ogni genere. Molti dei dipendenti appartengono a cordate familiari, veri clan che impongono logiche ostruzionistiche. Guzzo si è sempre mosso con energia (è a Pompei dal 1994). Ma molte delle sue iniziative si sono scontrate con il vertice dell´amministrazione. Luigi Crimaco, ex direttore di un piccolo museo a Mondragone, si dice sia stato appoggiato a suo tempo dall´ex ministro di An Mario Landolfi. Nelle ultime settimane è entrato in rotta di collisione anche con alcune strutture dell´amministrazione: ha infatti sostituito la responsabile del servizio personale e rapporti sindacali con un funzionario di sua fiducia, che quindici giorni dopo si è dimesso anche lui dall´incarico.

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