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Zita Dazzi
"No a quella fabbrica nel Parco Sud"
17 Gennaio 2012
Articoli del 2012
L’ennesimo attacco da parte della Provincia di Milano al polmone verde a sud della città. La Repubblica, ed. Milano, 17 gennaio 2012 (m.p.g.)

Fuori un centinaio fra ecologisti e agricoltori con fischietti e striscioni, dentro i sindaci di poco più della metà dei Comuni dell´area del Parco Sud. Dentro e fuori dall´aula di Palazzo Isimbardi comunque al centro del dibattito il futuro dell’area agricola, ancora una volta messo in pericolo dai piani urbanistici che, poco alla volta, intaccano il progetto originario che tutelava il verde a sud di Milano. Due le varianti approvate dall’assemblea dei sindaco di Parco Sud convocati dal presidente della Provincia - e anche del parco - Guido Podestà, proprio per sottoporre all’attenzione dei primi cittadini le due modifiche del piano territoriale di coordinamento che riguardano circa 44mila metri quadri di verde nei comuni di Rosate e Vignate. Molto discusso soprattutto il provvedimento che consente l’ampliamento dell’nsediamento produttivo dell´azienda Schattdecor di Rosate, multinazionale che produce film plastici. A Vignate invece è stato autorizzato un polo di interscambio merci fra ferrovia e camion.

Le due varianti sono passate perché su 61 comuni convocati, solo 31 erano presenti in consiglio e di questi quattro si sono astenuti, mentre il solo sindaco di Opera, il leghista Ettore Fusco, ha bocciato le due varianti. Furibondi i manifestanti fuori dal palazzo. Dario Olivero, vicepresidente della Cia (confederazione italiana agricoltori) di Milano, Lodi e Brianza, ipotizza un ricorso al Tar e parla di «una vera violazione delle norme del parco per tre ragioni: non è stato rispettato l’iter previsto dalla legge per l’approvazione delle varianti, è stata diminuita la quota destinata a suolo agricolo e non è nemmeno stato avviato un confronto preventivo con tutte le parti interessate a quest’area». Replica il presidente della Provincia, Guido Podestà: «La Schattdecor dà oggi lavoro a 140 persone, grazie a questo intervento ne saranno assunte 20 e in futuro altre. È importante fare in modo che le aziende straniere continuino ad investire».

L’approvazione delle due varianti è duramente criticata dai manifestanti fuori dalla Provincia, in prima fila il Fai (Fondo italiano per l’ambiente) e Legambiente. «No al cemento e ogni forma di consumo del territorio che non tenga in considerazione la vocazione agricola che caratterizza i territori del Parco Sud - tuona il sindaco di Opera Fusco - Condivido la necessità di salvaguardare l’occupazione, ma non che si eroda suolo fertile per tutelare gli imprenditori». Pietro Mezzi, capogruppo dei vendoliani in Provincia di Milano, teme che «rischi più grandi siano nascosti nella futura variante al Piano territoriale, di cui si è fatta promotrice la Provincia, ente gestore del parco stesso. Così facendo, si rischia di perdere, un po’ alla volta, il progetto di parco agricolo metropolitano, polmone verde per tutto il territorio milanese». Oggi l’argomento parchi torna in Regione con un’interrogazione del Pd.

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