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Francesco Antonello; Nariello Cherchi
Nel 2010 raddoppiati i no ai lavori nelle aree tutelate
10 Gennaio 2011
Il paesaggio e noi
Un bilancio della prima, timida applicazione del Codice: ma incertezze e rischi per il nostro paesaggio si moltiplicano. Da Il Sole 24 Ore, 10 gennaio 2010 (m.p.g.)

Raddoppiano i "no" per gli interventi in aree vincolate. A un anno dall'entrata in vigore del nuovo procedimento di autorizzazione, introdotto a inizio 2010 con le modifiche al codice dei beni culturali, la difesa del paesaggio si fa più stringente. E’ quanto emerge dal monitoraggio su dodici soprintendenze (un terzo del totale) che hanno risposto alle domande che il Sole 24 Ore ha inviato a tutte le 33 sedi presenti sul territorio nazionale. Dati che consentono di fare un bilancio, seppure parziale, dei primi dodici mesi con il nuovo regime. E che trovano riscontro nelle dichiarazioni di altri cinque soprintendenti (Venezia, Napoli, Milano, Brescia e Sardegna) non in grado di fornire numeri precisi, ma concordi nel registrare l'impennata dei pareri negativi. Più difficile, invece, valutare la portata dell'autorizzazione semplificata, partita lo scorso settembre e che riguarda lo snellimento delle procedure per 39 interventi "minori".

Sul versante dell'autorizzazione ordinaria, il ministero registra un recepimento graduale, senza particolari scossoni. «In un anno - spiega Paolo Carpentieri, capo dell'ufficio legislativo dei Beni culturali - non sono arrivate dalle soprintendenze significative richieste di pareri. Non siamo, in altre parole, stati sommersi dalle domande e dai dubbi, fenomeno che. invece si verifica quando l'applicazione di una novità si rivela complicata». Il dato da rilevare è, dunque,. soprattutto quelle delle "bocciature", passate - se si confrontano gli annullamenti di legittimità espressi nel 2009 con i pareri negativi vincolanti del 2010 - da 432 a 876. La crescita più rilevante si è registrata a Firenze, Pistoia e Prato, dove lo stop è arrivato per 223 volte contro le 42 dell'anno precedente (anche se nel 2009 le richieste esaminate. sono state inferiori). Fa eccezione il Piemonte, dove il numero di bocciature nelle due sedi regionali è ridotto, in quanto si è scelto - precisano dagli uffici - di operare soprattutto per «correggere gli interventi». A confermare il restringimento delle maglie sulla tutela del paesaggio sono anche i soprintendenti che, in mancanza di rilevazioni dettagliate, non hanno dubbi sull'aumento dei pareri negativi. Gli stop, ad esempio, sarebbero addirittura lievitati di dieci volte in Sardegna. «I vecchi annullamenti colpivano il 2% delle richieste. Ora i pareri contrari sono il 20-25%», afferma Gabriele Tola, alla guida dei due uffici sardi. A Sassari-Nuoro, in particolare, la situazione è stata critica soprattutto sul fronte dei tempi per le risposte (passati da 45 a 60 giorni): «Sono solo due gli architetti a occuparsene e così si finisce per andare oltre i termini per la metà delle 7mila pratiche che riceviamo ogni anno».

Alla soprintendenza di Venezia e Laguna il territorio da controllare è di certo meno esteso, ma è quasi tutto sotto vincolo. Qui, spiega Renata Codello, a capo della sede lagunare, «i "no" erano già intorno al 7%; con le nuove procedure schizzano al 15-17 per cento». A Venezia, per far fronte alla stretta sui tempi si è fatto leva sull'informatizzazione, con un software in grado di "allertare" i funzionari sulle pratiche in scadenza. «Con il nuovo regime l'attività è aumentata a dismisura», afferma Alberto Artioli, soprintendente di Milano e di altre otto province lombarde, che ammette: «Ci siamo salvati solo grazie all'entrata in servizio da aprile di cinque nuovi architetti». A Parma, invece, rimarcano come per i progetti a scarso impatto paesaggistico si lascino spesso trascorrere i termini perché il parere comporta un impegno non trascurabile. Secondo Andrea Alberti, soprintendente di Brescia, Cremona e Mantova, il nuovo procedimento ha permesso con più facilità di «fornire indicazioni prescrittive».

Altro discorso va fatto per l'autorizzazione semplificata, a regime dallo scorso 10 settembre. I primi tre mesi hanno fatto registrare un tiepido ricorso alla nuova procedura (il 2,8% dei fascicoli delle soprintendenze monitorate hanno chiesto la procedura accelerata). C'è, però, da aggiungere che il tempo trascorso non consente una valutazione approfondita del nuovo regime. I primi giudizi, tuttavia, non sono particolarmente positivi. Per le soprintendenze piemontesi lo snellimento non è così evidente per quanto riguarda la documentazione da produrre, mentre a Firenze si punta il dito sui tempi troppo stretti. Sulla stessa linea Stefano Gizzi, soprintendente di Napoli: «È proibitivo rispettare il termine ridotto a 25 giorni». L'opera di semplificazione, comunque, dovrebbe conoscere un secondo capitolo. La commissione insediata presso il ministero dei Beni culturali e che ha prodotto il primo decreto di snellimento, ha continuato a lavorare con l'obiettivo di semplificare altri aspetti della procedura ordinaria. In particolare, si tratta di chiarire alcuni passaggi, ridurre i termini al di sotto dei 100 giorni non solo per i casi di lieve entità e tagliare anche i documenti da presentare per ottenere il nullaosta. I1 testo della commissione è stato sottoposto alle regioni, che a inizio dicembre hanno prodotto un loro elaborato, che ora dovrà essere discusso con i Beni culturali. Situazione politica permettendo.

LA NUOVA PROCEDURA.

L'autorizzazione paesaggistica ha debuttato il 1 gennaio 2010, rendendo operative le modifiche al codice dei beni culturali (Dlgs. 42/2004, articolo 146). La procedura prevede che l’autorizzazione per gli interventi in aree vincolate venga rilasciata entro 105. giorni (più 15 giorni nel caso in cui si ricorra alla conferenza dei servizi). La soprintendenza dive dare il parere entro 45 giorni dalla ricezione degli atti (contro i 60 previsti dal vecchio procedimento). Il parere, che fino al 2009 veniva dato sul progetto già approvato dall'ente delegato (di solito i comuni) e poteva fare leva solo su un potere di annullamento per vizi di, legittimità degli atti, è ora diventato di merito, preventivo e vincolante.

NULLAOSTA SEMPLIFICATO

L'autorizzazione paesaggistica semplificata (Dpr 139/2010) è entrata in vigore il 10 settembre 2010: L'obiettivo è snellire e accelerare le procedure per il rilascio dei nullaosta nel caso di 39 interventi ritenuti di lieve entità. L'autorizzazione deve, infatti, essere rilasciata entro 60 giorni invece dei 105 previsti dal procedimento ordinario. Tra le opere minori figurano, tra l'altro, piccoli ampliamenti, demolizioni e ricostruzioni a parità di volume e sagoma e 1'installazione di pannelli solari, termici e fotovoltaici. Il parere della soprintendenza, da rilasciare entro 25 giorni, è vincolante ma non obbligatorio.

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