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Alberto Vitucci
Mose, comitati e associazioni ricorrono alla Corte dei Conti
20 Agosto 2005
MoSE
Continua la resistenza al MoSE. Che almeno si fermino in attesa del giudizio, dicono le associazioni ambientaliste. Altrimenti, chi pagherà i danni? Da la Nuova del 18 aprile 2004

Un esposto alla Corte dei Conti per fermare i lavori del Mose, autorizzati dal Comitatone senza Valutazione di impatto ambientale.

E soprattutto in attesa del giudizio di legittimità del Tar. Lo hanno presentato ieri le associazioni ambientaliste e i comitati riuniti nel Comitato salvare Venezia e la sua laguna. «La preoccupazione», dicono i firmatari dell’esposto, «è quella che si possa dare avvio a opere senza Valutazione di impatto ambientale, con possibili danni all’ambiente, ai beni vincolati e al patrimonio pubblico. E dall’altra si possa spendere denaro pubblico per opere sottoposte a giudizio di legittimità».

Gli ambientalisti accusano anche il pool di imprese di «aver tenuto in scarsa considerazione gli accordi sul mantenimento dello status quo ambientale sottoscritto tra le parti in attesa della sentenza del 6 maggio». «Invece il Consorzio ha annunciato che inizierà i lavori entro la fine del mese», obiettano le associazioni. A sottoscrivere l’esposto alla Corte dei Conti sono stati Italia Nostra, Wwf, Sinistra ecologista, Codacons e Movimento Consumatori, Ecoistituto, Salvare Venezia.

Intanto un nuovo ricorso «ad adiuvandum», a supporto di quello già presentato dalla Provincia, è stato depositato dall’associazione Vas (Verdi, Ambiente e società), dopo la decisione votata dal congresso nazionale. Il ricorso si rivolge al Tar e alla Corte di giustizia europea, chiede l’annullamento della delibera della Regione dell’8 novembre 2002 e contesta la legittimità della delibera di Comitatone del 3 aprile 2003 che dava il via libera al progetto esecutivo e alla realizzazione del Mose. Un’autorizzazione ritenuta «illegittima» anche da 150 parlamentari del centrosinistra - primo firmatario Michele Vianello - che hanno inviato un esposto al commissario europeo per l’Ambiente Margaret Wallstrom. Una pioggia di ricorsi per contestare la legittimità delle autorizzazioni che hanno dato il via libera al Mose. Intanto si attende la convocazione del Comitatone, chiesta dal sindaco Paolo Costa. A un anno dalla «inaugurazione» del Mose fatta da Silvio Berlusconi non si ha ancora notizia degli interventi sperimentali alternativi contro le acque alte, chiesti dal Comune e mai avviati dal Magistrato alle Acque.

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