loader
menu
© 2024 Eddyburg
Alberto Vitucci
«Mose, approvazione troppo semplice»
12 Ottobre 2007
MoSE
Il Mostro della Laguna continua a far danni: perfino all’Arsenale, lo storico “Arzana’ dei veneziani” celebrato da Dante. Dala Nuova Venezia del 12 ottobre 2007

Tullio Cambruzzi, rappresentante del Comune in Salvaguardia, si dissocia dal voto preso a maggioranza - con il parere contrario di Soprintendenza, Comune e ministero per l’Ambiente - che ha dato il via libera al deposito delle paratoie del Mose nei bacini di Carenaggio dell’Arsenale. Decisione presa dalla commissione di Salvaguardia, l’organismo creato dalla Legge Speciale a tutela del paesaggio, con 11 voti contro 5. Sempre a maggioranza i membri della commissione hanno respinto anche la richiesta della Soprintendenza di aggiornare la seduta per consentire un esame approfondito del progetto. Una «forzatura» su cui ora il Comune sta pensando seriamente di fare ricorso. Perché il parere ufficiale di Ca’ Farsetti, inviato alla commissione dal sindaco un anno fa, è stato saltato a pie’ pari grazie a un accordo tra il Magistrato alle Acque e la Regione. «Il Piano urbanistico prevede in quei luoghi cantieristica e non attività di quel tipo», sostiene il Comune. Per la Regione e il Magistrato alle Acque, invece, va tutto bene. Una decisione, quella dell’altro giorno, che non è nuova nelle sue modalità. Anche per approvare il progetto definitivo Mose, e più di recente per dare il via libera al cantiere per la costruzione degli enormi cassoni di calcestruzzo sulla spiaggia di Santa Maria del Mare, la commissione aveva votato a maggioranza tra le polemiche, senza nemmeno esaminare nei dettagli il progetto presentato. Ma stavolta la bufera non si placa. «Decisione illegittima, i piani attuativi li deve fare il Comune, non la Regione», protesta Stefano Boato rappresentante per il ministero dell’Ambiente. Fa discutere anche che si sia ignorato il parere contrario dell’ente preposto alla tutela del paesaggio, cioè la Soprintendenza.

Intanto il progetto va avanti, nonostante dubbi e contestazioni anche sull’impatto dei singoli cantieri. «Non ci hanno dato nemmeno il modo di valutare di che progetto si tratta», continua Cambruzzi. A ridosso delle storiche mura del vecchio Arsenale e in piena laguna saranno presto costruiti enormi capannoni e in un prossimo futuro avviate attività inquinanti come la sabbiatura e la verniciatura di enormi superfici metalliche destinate a rimanere sott’acqua. Ma né i vigili del fuoco né l’Asl hanno avuto nulla da ridire. Hanno votato a favore, oltre al rappresentante del Comune di Jesolo Giorgio Rizzi e ai tre della Regione anche il Magistrato alle Acque e due del Comune, gli architetti Gatto e Zanatta, che non hanno rispettato l’indicazione del sindaco.

ARTICOLI CORRELATI
6 Ottobre 2020

© 2024 Eddyburg