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Maurizio Bologni
Monticchiello, lo stop del ministero "Bloccate le ultime venti villette"
23 Gennaio 2007
Toscana
Da Roma non solo parole, anche qualche fatto. Da la Repubblica del 23 gennaio 2007

SIENA - Distanze insufficienti dalle mura antiche, oltre a misure e altre caratteristiche degli edifici in costruzione ai piedi del borgo medievale, danneggiano la prospettiva e alterano il decoro della Rocca di Monticchiello. Dovrebbe essere questa la motivazione con cui nei prossimi giorni il ministero per i Beni e le attività culturali aprirà la procedura prevista dagli articoli 45 e seguenti del decreto legislativo 42 del 22 gennaio 2004, per sottoporre ad un nuovo vincolo, quello della tutela indiretta, l’area nel comune di Pienza oggetto di una lottizzazione discussa ma pienamente autorizzata. Risultato: stop d’autorità, almeno per ora, alla costruzione dei tre edifici del lotto D, per un totale di una ventina di appartamenti disposti su due piani i cui lavori devono ancora iniziare. Sono le villette giudicate a più pesante impatto dagli architetti paesaggistici nominati in base ad un accordo ministero-enti locali e che si punta a cancellare dalle previsioni di edificazione. Anche al costo, se la procedura non dovesse approdare ad un accordo tra privati e parti pubbliche, di dover pagare al costruttore fior di quattrini di penale. Il ministero, insomma, passa all’attacco. E ferma la costruzione di circa un quarto dell’insediamento, che è diviso in undici blocchi per complessivi 87 appartamenti, la maggior parte già in costruzione e venduti sulla carta.

Dai buoni propositi, dai bonari inviti all’impresa, si passa dunque ai provvedimenti ex lege e al braccio di ferro per evitare quello che è stato definito un «ecomostro», uno scempio in una delle zone più belle d’Italia, che mette a rischio il sigillo di patrimonio dell’umanità concesso dall’Unesco alla Val d’Orcia. La strategia è stata definita ieri in un incontro, che si è svolto presso la Provincia di Siena, e al quale hanno partecipato, oltre ai vertici e ai tecnici di Regione ed enti locali, il direttore generale per i beni architettonici e del paesaggio del ministero Roberto Cecchi e soprintendenti della Toscana. La riunione ha prodotto un protocollo d’intesa, i cui contenuti non sono stati resi noti in attesa di un annuncio ufficiale che il vicepremier Francesco Rutelli si è riservato di fare nei prossimi giorni. È trapelato però che il pezzo forte dell’intesa è la decisione di avviare «la procedura di tutela indiretta». Che sarà presto notificata dal soprintendente all’impresa di costruzioni. E avrà come effetto immediato il blocco dei lavori di realizzazione degli edifici finiti nel mirino dei consulenti nominati d’intesa da Ministero e Comune di Pienza per «correggere» e «mitigare» l’impatto della lottizzazione. Il comma 4 dell’articolo 46 del decreto legislativo 42 impone infatti, «in via cautelare, la temporanea immodificabilità dell’immobile». In questo caso si imporrà di non cominciare i lavori dei tre blocchi del lotto D.

Nuovi vincoli diretti saranno inoltre varati per tutelare la Rocca di Monticchiello da mire speculative. Mentre gli enti locali hanno ottenuto la promessa dal ministero di un sostegno allo sviluppo del territorio della Val d’Orcia attraverso l’apertura di linee di finanziamento «dedicate», che una Fondazione ad hoc canalizzerà verso iniziative nella quali si abbinino crescita e tutela dell’ambiente. «È stato definito un accordo equilibrato che garantisce maggiori e ulteriori azioni di tutela al patrimonio paesaggistico ma che, al contempo, tiene conto anche dei temi dello sviluppo sociale ed economico di quell’area» si è limitato a commentare, senza peraltro voler rivelare i contenuti dell’intesa, il presidente della Provincia di Siena Fabio Ceccherini. In sintonia il sindaco di Pienza, Marco Del Ciondolo, più volte nel mirino per aver autorizzato la discussa lottizzazione di Monticchiello. «Non è mettendo in contrasto sviluppo economico e tutela del paesaggio che si può affrontare la questione di Monticchiello e della Val d’Orcia - ha detto De Ciondolo - È quanto invoca la stessa motivazione del riconoscimento Unesco nel 2004 alla Valdorcia: trovare il giusto equilibrio tra tutela e antropizzazione».

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