Il fondo per l’abbattimento delle barriere architettoniche non sarà rifinanziato neanche nel 2017» -Ma i soldi da spendere per rinforzare le barriere contro i disperati che abbiamo contribuito a sfrattare dalle loro terre si troveranno, come vuole Mogherini. La voce.info, 15 novembre 2016.Se il disegno di legge di bilancio per il 2017 (atto Camera 4127 del 29 ottobre) non sarà cambiato dal parlamento, per il diciassettesimo anno consecutivo il fondo per l’abbattimento delle barriere architettoniche resterà all’asciutto. Sarà solo colpa dei conti pubblici disastrati o forse dobbiamo pensare che realizzare rampe e mettere ascensori nei palazzi dove vivono persone costrette in carrozzella non rientra tra le priorità della politica?
Il fabbisogno da soddisfare
Il fabbisogno inevaso del prossimo anno si sommerà, quindi, a quello accumulato finora. Da un’indagine svolta dalle regioni, relativa agli anni dal 2010-2015, è risultato che per dare a ogni richiedente il contributo che gli spetterebbe occorrono 450 milioni di euro. Tolti i 150 milioni che le regioni dichiarano di avere tirato fuori dai loro bilanci, lo Stato dovrebbe stanziare 300 milioni per dare agli invalidi quello che la legge promette loro. Ma il fabbisogno complessivo è molto più alto: è dal 2001 che le leggi finanziarie statali non rifinanziano il capitolo di bilancio della legge 13/1989; e anche i fondi iscritti negli anni precedenti non sono mai stati sufficienti a pagare interamente le somme dovute a chi era stato ammesso a ricevere il contributo. È pertanto possibile che ci siano invalidi che aspettano ormai da venti anni di ricevere in tutto o in parte la cifra spettante.
È solo colpa del bilancio?
Se finirà così sarà, però, più per scelta che per necessità di bilancio.
La legge di bilancio per il prossimo anno, conferma (articolo 82) per il 2017 il contributo a favore dei giovani, che compiranno 18 anni, per pagar loro il biglietto del cinema, un cd di musica o un libro. Lo stanziamento sarà uguale e quello previsto per l’anno in corso: 290 milioni di euro. Pure questi soldi sono distribuiti a pioggia anche ai ragazzi appartenenti a famiglie ricche o con redditi che consentono di pagare, senza alcun sacrificio, il cinema ai figli. In due anni saranno spesi quasi 580 milioni di euro (290 quest’anno e altrettanti il prossimo). Una cifra sufficiente a saldare, se non interamente, una parte consistente dei contributi che gli invalidi aspettano da anni. Se continueranno a non riceverli, non è, quindi, per la difficoltà di reperire nel bilancio statale i fondi necessari, ma perché la soluzione del loro disagio è, evidentemente, ritenuta meno importante della cultura cinematografica dei giovani che diventano maggiorenni.