Scrivono Fabrizio De André e Ivano Fossati, in Smisurata preghiera:
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A Londra quarantamila persone che non si rassegnano ad essere parte della maggioranza e sperano in un un mondo pacifico e rispettoso delle persone e dell'ambiente si sono radunate volontariamente dal 14 al 17 ottobre, animate dal disagio per lo stato delle cose e dalla voglia di condividere con gli altri le preoccupazioni per il domani.
E' un evento molto positivo, tuttavia a due anni di distanza dal forum di Firenze il numero di partecipanti non è aumentato come sarebbe stato necessario, né sono stati prodotti significativi passi avanti nelle riflessioni condotte nei seminari. L'analisi sui diversi mali che affliggono il pianeta è, tutto sommato, matura, ma non si intravedono indicazioni sui rimedi da porre in essere. Anzi, una volta esaurita la disamina dei problemi irrisolti, e indicati gli obbiettivi da raggiungere (dalla pace allo sviluppo sostenibile, dai diritti delle donne al mantenimento dello stato sociale), le parole forti, e spesso urlate, hanno prevalso sull'indicazione delle cose da fare. A che pro gridare "Bush terrorista", inneggiare alla resistenza irachena, applaudire la figlia del Che, simbolo della rivoluzione che fu? E' tutta qui la ricetta per il futuro?Anche la manifestazione lungo le vie di Londra ha avuto lo stesso tenore: basso numero di partecipanti, durezza estrema delle parole (Falluja deve essere la Stalingrado dell'America, ha tuonato dal palco George Galloway, uno dei leader inglesi). Una litania di cori contro Blair, Bush e contro il capitalismo ha accompagnato il corteo, ripetuta incessantemente come le invocazioni alla madonna nelle processioni di paese. Il tutto nella solenne indifferenza dei cittadini inglesi e dei politici, locali ed europei.
Insomma, ho visto con dispiacere che il seme del movimento non è ancora germogliato e temo che non darà presto i frutti sperati.