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Alessandro Dal Lago
L’inciviltà europea
12 Febbraio 2015
Articoli del 2015
«Igno­rare le con­se­guenze umane delle pro­prie insen­sate poli­ti­che è il prin­ci­pale tratto che acco­muna l’accozzaglia di stati egoi­sti che va sotto il nome di Unione euro­pea».

Il manifesto,12 febbraio 2015 (m.p.r.)

Dopo la strage dei gom­moni, par­lare di fata­lità sarebbe osceno. Basta ricor­dare che dall’ottobre scorso si sono mol­ti­pli­cati gli ammo­ni­menti euro­pei a sal­vare meno migranti pos­si­bile, soprat­tutto in aree lon­tane dai limiti dell’“Operazione Tri­ton” (trenta miglia marine). Ha comin­ciato il governo Came­ron, soste­nendo che i sal­va­taggi avreb­bero incen­ti­vato l’immigrazione clan­de­stina. Ha con­ti­nuato a dicem­bre un capo ope­ra­tivo di Fron­tex, di nome Klaus Rosler, già diri­gente della poli­zia bava­rese (ma chi li sce­glie que­sti tomi?), secondo il quale l’Italia è di manica troppo larga con gli stra­nieri che si avven­tu­rano in mare. L’Europa non vuole spen­dere per sal­vare vite umane e quindi migliaia e forse decine di migliaia di migranti potreb­bero anne­gare con l’arrivo della buona sta­gione: que­sta è la banale verità, che con­tra­sta con le affer­ma­zioni roboanti di Alfano, quanto l’operazione Tri­ton (ma chi avrà esco­gi­tato un nome così idiota?) ha sosti­tuito Mare Nostrum (altra bella siglia!), che era dotata di mezzi molto più consistenti.

Solo Came­ron o un poli­ziotto bava­rese può cre­dere o far cre­dere che la pro­spet­tiva di anne­gare con­vinca gente del Mali, del Paki­stan, dell’Eritrea, o di altri cento luo­ghi in cui si muore di fame o di guerra, a restare ad ago­niz­zare a casa loro. Solo una tre­menda, colos­sale ottu­sità, o qual­cosa di infi­ni­ta­mente peg­giore, può moti­vare quest’atteggiamento di chiu­sura verso le ragioni di una minima uma­nità e delle leggi del mare. Noi imma­gi­niamo la dispe­ra­zione dei nostri mari­nai che si sono visti morire assi­de­rati, accanto a sé, ragazzi che si sareb­bero potuti sal­vare se solo l’operazione Tri­ton avesse pre­vi­sto l’invio di navi più grandi a occor­rere i gom­moni. Noi sap­piamo, per­ché l’hanno detto a destra e manca, che i nostri pesca­tori e la nostra gente di mare non dorme la notte al pen­siero di quelli che sono anne­gati, anne­gano e anne­ghe­ranno al di là dei limiti pre­vi­sti dall’agenzia Fron­tex e dall’operazione Tri­ton, che Dio le male­dica entrambe.

E qui si misura come l’ottusità e la mio­pia dell’Europa bot­te­gaia si siano tra­mu­tate in delitti con­tro l’umanità. I soprav­vis­suti della strage dei gom­moni hanno dichia­rato che sono stati imbar­cati sotto la minac­cia delle armi dai mili­ziani in Libia. E que­sto non sor­prende pro­prio, vista la situa­zione che il genio poli­tico di Came­ron, Sar­kozy, Obama, per non tacere di Ber­lu­sconi hanno creato dalle parti di Tri­poli, Derna e Ben­gasi. Ora, igno­rare le con­se­guenze umane delle pro­prie insen­sate poli­ti­che è il prin­ci­pale tratto che acco­muna l’accozzaglia di stati egoi­sti che va sotto il nome di Unione euro­pea. Pen­sate solo alla povertà in Gre­cia, ai bam­bini senza latte, alla sven­dita delle infra­strut­ture di un intero paese che doveva essere punito per essersi inde­bi­tato. Un paese, la Gre­cia, il cui Pil rap­pre­senta il 2 per cento di quello euro­peo e il cui debito potrebbe essere con­do­nato senza danni per la Ue!

Ma die­tro l’indifferenza per le sorti dei greci e dei migranti che si avvie­ranno verso la morte c’è ormai un disprezzo asso­luto, con­cla­mato, trion­fale per il diritto che un tempo si sarebbe chia­mato delle genti. I soldi euro­pei devono restare nelle ban­che, e non spesi per sal­vare vite umane, que­sto è il mes­sag­gio di Fron­tex, di Came­ron, della troika, di Mer­kel, di Herr Rosler e di tutti quelli che si inchi­nano davanti alle ragioni dei più forti e dei più ricchi.

Sarebbe que­sta la “civiltà euro­pea” (parole di Renzi) per cui sono morte decine di milioni di esseri umani nella seconda guerra mon­diale?

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