Due edifici di cinque piani più due piani interrati con supermercato e garage. Una torre centrale con grande tetto spiovente, una piazzetta e 3 mila metri quadrati di verde pubblico. Ecco il nuovo Parco delle Rose.
La parte centrale del Gran Viale che oggi ospita pizzeria, sala Giochi e una grande area verde con dentro edifici per circa 4 mila metri cubi è destinata a cambiare completamente volto. Appartamenti e palazzine come al Lido non sono per nulla tipiche. I vecchi edifici saranno tutti demoliti, gli alberi di alto fusto tagliati perché ritenuti di scarso pregio e in parte malati. La cubatura sarà quasi sestuplicata (dagli attuali 4.40 metri cubi ai 23.00 del nuovo progetto). Un’altra parte dell’isola che si trasforma.
Il progetto definitivo sarà approvato con i poteri straordinari del commissario Vincenzo Spaziante il 30 dicembre. «Che c’entra questo progetto privato con l’interesse pubblico e l’Ospedale al Mare?» chiedono i comitati. Secondo l’imprenditore calabrese Antonio Di Martino si tratta della «valorizzazione» di una parte degradata del Gran Viale. E il commissario Spaziante, calabrese pure lui, nominato dal governo tre anni fa per seguire i progetti del nuovo palazzo del Cinema in vista del 150esimo dell’Unità d’Italia, ha inserito la proposta tra quelle da approvare giovedì. Il progetto elaborato dallo studio Folin con studio a San Marco (architetti Fabrizio Folin e Eleonora Bonotto) e da Open Lab (architetti Deferrard, Pivetta e geometra Lorenzi) è stato commissionato dallì’immobiliare Adm, con sede in via Gioacchino Murat 46 a Lamezia Terme. L’intervento viene definito «riqualificazione urbanistica e residenziale dell’area Parco delle Rose», tra il Gran Viale Santa Maria Elisabetta e viale Zara.
Secondo gli architetti si deve costruire una sorta di «magnete urbano» che oggi al Lido manca, al posto del «vuoto urbano» rappresentato dall’area nello stato attuale. I grandi tetti sporgenti avranno la funzione di calamitare appunto l’attenzione di chi sbarca a Santa Maria Elisabetta, la costruzione a H con i due grandi fabbricati e la torre centrale quella di permettere comunque il passaggio e la fruizione pubblica. Una «scommessa» secondo Di Martino. «Una speculazione immobiliare» secondo i comitati che chiedono quale sarà il vantaggio dell’isola derivante da questa operazione. Gli elaborati sono stati presentati in Comune, Soprintendenza e all’Ufficio del commissario. Verranno valutati nelle prossime ore e portati all’approvazione nella seduta di giovedì.